Dall'inizio del 2018, Filippo Privitera ricorda un paio di altre circostanze in cui le gare illegali tra equini si sono svolte nel suo territorio. «Me lo raccontano i cittadini, ma solo a evento concluso, quando si può fare poco», spiega. Guarda il video
Corsa di cavalli a Camporotondo, l’allarme del sindaco «Tante segnalazioni, spregiudicatezza preoccupante»
«Diverse. Non so quantificarle. Dall’inizio del 2018 saranno state almeno un paio, ma il Comune ha inviato tante segnalazioni ai carabinieri della stazione di Camporotondo». Filippo Privitera, sindaco camporotondese, apprende da MeridioNews della corsa clandestina di cavalli che si sarebbe svolta – a giudicare da date e orari di video e fotografie pubblicati su Facebook – all’alba di ieri mattina. La strada la riconosce subito: viale Falcone, nei pressi di via San Nicola, proprio accanto al centro polisportivo in abbandono. Le famose «piscine» di cui parla l’autore del video a seguito del quale è partito il tam tam sui social network. «Posso dire che anche via Pirandello, una zona piena di attività commerciali, è interessata dal fenomeno – continua il primo cittadino – Purtroppo le segnalazioni per cronaca riferita e a posteriori servono a poco. Forse stavolta, viste le immagini, si potrà ottenere un risultato migliore».
Le istantanee della gara illegale sono state diffuse sui social da chi, presumibilmente, si trovava sul posto. Le parole sono spesso poco comprensibili, tranne che in un paio di frangenti: quando viene incitato il fantino della scuderia vincente, Michele della Testelignu, quando viene decretata la vittoria del campione e, più tardi, quando il cavallo – «’n liuni», un leone – viene riportato in una stalla attrezzata all’interno di quella che sembra un’abitazione privata. Per il resto del tempo, si sentono soltanto gli assordanti rumori delle decine di clacson degli scooter che seguono i due animali e le urla di incitazione. Lo spettacolo, a giudicare dai video, era organizzato: all’arrivo ci sono tantissime persone intente ad attendere l’arrivo della corsa, e molte di più l’hanno seguita curva dopo curva, con l’Etna sullo sfondo, lungo la strada pianeggiante.
«Nella zona che si vede nel video c’è un villaggio dello Iacp (l’Istituto autonomo case popolari, ndr) in cui vivono parecchie persone. Sono il sindaco, è ovvio che mi venga riferito quanto accade», prosegue Privitera. La procedura che segue lui, poi, è sempre la stessa: inoltra la segnalazione agli agenti della polizia municipale e alla stazione locale dei carabinieri. Le forze dell’ordine, però, difficilmente riescono a rintracciare qualcuno dei partecipanti – o dei concorrenti – a evento ormai concluso da ore. «In questa circostanza è diverso – continua il primo cittadino – La spregiudicatezza è arrivata a livelli inauditi, è tale che non ci si preoccupa neanche di pubblicare video chiarissimi. Per domattina (stamattina per chi legge, ndr) ho chiesto un incontro con la polizia municipale e la stazione dei carabinieri: qui bisogna capire cosa fare, serve avviare un tavolo». Per la sicurezza di tutti: sia di chi partecipa alle gare, sia dei cittadini che rischiano di trovarsi coinvolti loro malgrado.
Le telecamere di videosorveglianza, nonostante in viale Falcone siano presenti delle strutture pubbliche, non ci sono e gli investigatori pare abbiano appreso dalla stampa quanto parrebbe essere avvenuto nella mattinata di ieri. C’è poi una questione legata alla competenza territoriale dei carabinieri: una parte del territorio di Camporotondo Etneo dipende dalla compagnia di Gravina di Catania; mentre un’altra zona, quella in direzione Belpasso, è sotto la gestione dei militari di Paternò. «Questo non è un problema, è solo una questione di coordinamento. E speriamo che le immagini che adesso sono pubbliche possano essere da stimolo affinché una situazione che noi lamentiamo da anni possa, finalmente, avere l’attenzione che merita».