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La compravendita illegale dei loculi al cimitero di Trapani: al costo di «un caffè per il necroforo»

Corruzione e concussione, nell’ambito della gestione dei servizi cimiteriali a Trapani. Sono stati arrestati l’ex necroforo e un suo fidato operaio, mentre è stato intimato il divieto di esercitare l’impresa a tre note onoranze funebri trapanesi. Le indagini hanno fatto emergere un sistema consolidato di gestione privata della cosa pubblica: in alcuni casi, sarebbe stata esercitata attraverso la costrizione dei privati cittadini a dare e promettere e denaro in cambio di sepolture veloci; in altri, attraverso patti illeciti in cui il privato, consapevolmente, pagava per accedere ai servizi cimiteriali attraverso corsie preferenziali.

I fatti risalgono a luglio del 2023, quando un dirigente del Comune segnalò alla squadra mobile della questura le condotte dell’allora necroforo, che sembrava ostacolare l’operato della ditta incaricata con procedura pubblica alla gestione dei servizi cimiteriali. Secondo gli investigatori, il necroforo avrebbe ostacolato la ditta affidataria dei servizi cimiteriali – tra cui, anche, tumulazioni, estumulazioni e traslazioni delle salme – con iniziative ostruzionisti, in favore di ditte compiacenti, a cui venivano infine assegnati i
lavori, chiedendo in cambio un percentuale sui guadagni. Dalle indagini sarebbe emerso che la sfera di influenza del necroforo si sarebbe estesa ben oltre. Decidendo con assoluta discrezione sullo stato di decomposizione delle salme e sulle procedure di estumulazione straordinaria, l’arrestato avrebbe ottenuto la liberazione dei loculi comunali occupati da anni, per offrili ai privati cittadini, mossi dall’esigenza di seppellire un loro caro.

In tal modo, avrebbe proposto tumulazioni veloci, in cambio di somme di denaro, che definiva «il caffè per il necroforo». Allo stesso modo, gestendo discrezionalmente la tempistica delle tumulazioni e delle
estumulazioni, e sempre in cambio di denaro, avrebbe favorito le agenzie funebri a lui più vicine, concedendo loro procedure celeri di sepoltura, a discapito di altri impresari non compiacenti. Il mercimonio della funzione pubblica avrebbe riguardato, oltre alla compravendita illegale dei loculi comunali, l’illecita prestazione d’opera afferente ai lavori di muratura nelle cappelle private. Ai cittadini intenzionati a eseguire delle migliorie, avrebbe offerto la manodopera di un muratore compiacente e prospettato un risparmio, consistente nell’omesso pagamento delle imposte comunali, che altrimenti i privati avrebbero dovuto versare.

Non sono mancate ipotesi di sciacallaggio delle salme, a cui il necroforo avrebbe sottratto gioielli d’oro. L’uomo, inoltre, avrebbe agevolato alcuni fiorai trapanesi, segnalando loro la presenza di fiori freschi, appena deposti, che venivano prontamente prelevati dagli spazi cimiteriali, per essere in seguito rivenduti. Nel corso dell’indagine sono state documentate ben 25 ipotesi delittuose – di cui dieci
episodi corruttivi – in riferimento ai quali sono stati segnalati alla procura altrettanti cittadini, che avrebbero consapevolmente contratto con il necroforo il pactum sceleris utile ad assicurare ai loro cari procedure di sepoltura accelerate, in cambio di denaro. In altre tre vicende, altri tre cittadini sarebbero stati indotti a corrispondere denaro, al fine di conseguire l’ingiusto vantaggio di accedere all’esecuzione dei servizi cimiteriali con tempistiche velocizzate. Insieme alle misure cautelari, è stato eseguito un decreto di perquisizione delegata nei confronti di un medico legale dell’Asp di Trapani, che avrebbe agevolato il necroforo, in alcuni casi, attestando falsamente l’avvenuta decomposizione della salma,
in altri, omettendo la necessaria constatazione medico legale.


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