L'uomo si trovava ricoverato da alcuni giorni in gravi condizioni all'ospedale di Enna dove è morto stamattina. Il piccolo Comune, dove ci sono altri 12 contagi, insieme ad Agira e Assoro è al centro di un focolaio
Coronavirus, muore 62enne impiegato di Leonforte Sindaco chiede di istituire zona rossa come ad Agira
Un altro morto in provincia di Enna a causa del Coronavirus. È deceduto stamattina all’ospedale Umberto I del capoluogo un 62enne di Leonforte. L’uomo si trovava ricoverato da quattro giorni nella struttura sanitaria ed era stato intubato a causa delle gravi difficoltà respiratorie. Lascia famiglia e figli e il suo lavoro di impiegato in un ente pubblico. Ieri in provincia di Enna i morti per Coronavirus erano sei.
È il primo decesso nel Comune di Leonforte che conta altri 12 contagi, tutti ricoverati in ospedale. Il piccolo paese si trova al centro di un territorio, che comprende anche Agira e Assoro, dove si sono registrati numerosi casi di Covid-19. In totale in quest’area sono più di una quarantina i positivi. Finora solo Agira è stata dichiarata zona rossa, ma i sindaci di Leonforte e Assoro hanno chiesto al presidente della Regione Nello Musumeci che venga estesa anche ai loro Comuni. È in corso un’interlocuzione e potrebbero esserci novità in tal senso a partire da domani. In queste ore la priorità resta Troina e il focolaio dell’Oasi: la decisione per far scattare un’eventuale zona rossa dovrebbe arrivare nelle prossime ore.
Nell’ospedale Umberto I di Enna intanto tre medici del reparto di Medicina sono risultati positivi al coronavirus. Erano stati a contatto con una paziente morta, trasferita da Enna al Chiello di Piazza Armerina. Per questa vicenda la donna sarebbe stata spostata senza avere effettuato alcun tampone e la procura di Enna ha aperto un fascicolo per epidemia colposa ed è già stata sequestrata la cartella clinica. «Accorperemo in un reparto chirurgico e medico i pochi pazienti con Covid-19 rimasti in ospedale – dice il direttore generale dell’Asp Francesco Iudica -, liberando così risorse mediche e infermieristiche per sostituire i medici positivo al tampone».