Coronavirus, la gestone dell’emergenza nelle Eolie Due casi a Salina. «Non hanno avuto contatti tra loro»

L’aria che si respira alle isole Eolie è surreale. Le strade sono deserte ancora più di quanto possa accadere nelle altre città siciliane. Una dimensione amplificata a Salina dove si sono registrati due casi di Covid-19. Una ragazza di 25 anni e un 64enne, entrambi di Santa Marina Salina. 

L’uomo è stato trasportato in elisoccorso al Policlinico di Messina. A Salina c’è solo un punto territoriale di emergenza e una guardia medica. «Non abbiamo strutture adeguate a fronteggiare i casi più gravi. È un momento difficile per tutti – spiega il sindaco Domenico Arabia -, dobbiamo cercare di restare calmi e lucidi, senza dare adito a polemiche inutili o caccia alle streghe. Stiamo cercando insieme ai carabinieri di ricostruire gli spostamenti del 64enne, che è sempre rimasto sull’isola. Per la 25enne siamo più tranquilli. È stata molto coscienziosa». 

La ragazza fa parte dei giovani che nei giorni scorsi hanno deciso di rientrare in Sicilia dal Nord. Circa una settimana fa ha lasciato la Lombardia. «Ha utilizzato guanti e mascherina durante tutto il viaggio di rientro. Anche durante il viaggio in aliscafo ha mantenuto le distanze dagli altri passeggeri, che per fortuna erano già meno rispetto al normale traffico. Al porto i suoi familiari le hanno fatto trovare l’auto con le chiavi al suo interno ed è andata ad abitare da sola in una casa di proprietà della famiglia. E li è rimasta in quarantena». 

A Salina così come nelle altre isole dell’arcipelago «sono stati attivati i controlli allo sbarco dei passeggeri presso il porto da parte di carabinieri, polizia municipale e guardia costiera e – prosegue – Dopo la nuova ordinanza del presidente della Regione siamo in grado di monitorare tutte le partenze e gli arrivi grazie alla autocertificazione che ognuno di noi deve fornire al momento dell’emissione del titolo di viaggio». Gli isolani stanno seguendo le regole dettate dal governo. «Siamo relativamente tranquilli – spiega a MeridioNews Alessandra Pirera, che gestisce un’agenzia turistica a Salina – Più preoccupati per il 64enne che è stato portato a Messina che per la ragazza. Perché quest’ultima anche tramite Facebook ha rassicurato tutti noi dicendo di aver adottato le necessarie misure di sicurezza per evitare il contagio con gli altri». L’uomo non ha nessuna correlazione con la ragazza. «Abitano anche in due zone diverse. Temiamo quindi che quest’ultimo durante le sue normali attività quotidiane possa essere entrato in contatto con qualcun altro ed essere stato contagiato». L’operatrice turistica racconta di aver ricevuto «disdette da marzo fino a giugno».

A Lipari i residenti sono stati protagonisti di un gesto concreto per dire grazie a chi ogni giorno è in prima linea per combattere il coronavirus. Hanno realizzato un cuore colorato come l’arcobaleno e lo hanno fatto trovare sulla fiancata dell’ambulanza in servizio nell’isola eoliana e al pronto soccorso dell’ospedale. All’interno del cuore colorato le scritte «grazie di tutto» e «restiamo a casa». Un attestato di affetto che ha riempito i cuori degli operatori del 118 e del personale dell’ospedale di Lipari. «Non ce lo aspettavamo – spiegano dal personale del 118 – è stata una vera sorpresa. Non sappiamo nemmeno chi sia stato. Lo abbiamo trovato ieri mattina incollato sulla fiancata sinistra, dove si siede l’autista. È bello sapere che la gente capisce quanto sia importante e rischioso il nostro lavoro. L’invito – ricordano – è quello di restare a casa. Solo così usciremo da questa emergenza».


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