I Finanzieri del Gruppo di Termini Imerese, nell’ambito dei controlli agli esercizi commerciali che in questi giorni si sono intensificati per garantire il rispetto delle norme in vigore volte al contrasto della diffusione dell’epidemia da Covid19, hanno effettuato presso un supermercato di prodotti alimentari, con sede in Altavilla Milicia (PA), un sequestro di flaconi di […]
Coronavirus, controlli Gdf: seqestro gel igienizzante e due denunce
I Finanzieri del Gruppo di Termini Imerese, nell’ambito dei controlli agli esercizi commerciali che in questi giorni si sono intensificati per garantire il rispetto delle norme in vigore volte al contrasto della diffusione dell’epidemia da Covid19, hanno effettuato presso un supermercato di prodotti alimentari, con sede in Altavilla Milicia (PA), un sequestro di flaconi di disinfettante gel venduti senza alcuna etichetta. Il prodotto non presentava alcuna indicazione del produttore, dell’origine, data di scadenza e precauzioni d’uso, in spregio alle normative comunitarie ed alla disciplina nazionale sulla sicurezza dei prodotti cosmetici (D.lgs. n. 204 del 2015). Al titolare del supermercato è stata comminata una sanzione amministrativa da 500 a 4mila euro.
E a Partinico i finanzieri, nell’ambito dei controlli agli esercizi commerciali che in questi giorni si sono intensificati per garantire il rispetto delle norme in vigore, hanno sorpreso, all’interno di una rivendita di parti e accessori per autoveicoli, tre soggetti che non rispettavano la distanza minima interpersonale di 1 metro previsto dal decreto contenente misure di contenimento del Covid 19. I tre sono stati segnalati alle competenti Autorità insieme al titolare dell’attività, B.S. – cl. 1967.
Inoltre, i militari hanno riscontrato all’interno del locale la presenza di un uomo – fratello del titolare nonché socio e dipendente della suddetta attività commerciale – il quale, da informazioni apprese, benché vivesse con la figlia recentemente rientrata da Roma e posta in isolamento fiduciario ai sensi dell’Ordinanza Regionale n.5 del 13 marzo 2020, si era recato regolarmente sul posto di lavoro. Al riguardo lo stesso, sentito in atti dai militari, dichiarava di avere domicilio in un’abitazione differente da quella dove si trovava la figlia. Tuttavia poiché dal confronto delle dichiarazioni rese da padre e figlia emergevano numerose incongruenze circa i contatti intercorsi il giorno di arrivo della figlia in Sicilia e le modalità di accompagnamento presso la dimora, i Finanzieri hanno proceduto a deferire gli stessi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo per falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico.