Anirbas onlus a nome di tutti coloro che si prendono cura dei senza fissa dimora lancia un appello per continuare a svolgere il proprio servizio in sicurezza, «soprattutto per evitare di contagiare queste persone e riuscire a fare la differenza»
Coronavirus, appello dei volontari che assistono i clochard «Ci servono guanti, mascherine e disinfettanti: aiutateci»
Dopo il decreto del presidente del Consiglio dei ministri di ieri che ha trasformato l’Italia in una un’unica zona rossa, c’è chi è partito all’assalto dei supermercati per fare scorta, a Roma come a Palermo. L’emergenza coronavirus sta svelando fragilità e aspetti altruisti e generosi degli italiani. Oggi la città si è svegliata in quarantena, si diceva, ma se da un lato c’è chi può mettere da parte provviste, in barba a tutte gli appelli a evitare assembramenti, dall’altro c’è chi vuole continuare a prendersi cura degli ultimi e per questo chiede aiuto alle istituzioni e ai cittadini. «Sono una dei tanti volontari che la notte assistono i senza fissa dimora – dice Sabrina Ciulla di Anirbas Onlus in un video diffuso oggi- Palermo si è svegliata nel panico. Parlo a nome di tutti quei volontari, quelle persone che si spendono gratuitamente per gli altri. Dobbiamo continuare a farlo in assoluta sicurezza e tranquillità. Abbiamo bisogno di guanti, mascherine, disinfettanti. Il nostro appello è rivolto veramente a tutti: al sindaco, all’assessore, al governatore e anche al singolo cittadino».
La volontaria cerca di restituire la realtà di un mondo ancora più delicato, esposto, che ha ancor meno possibilità di sfuggire al contagio e che rischia di morire non solo a causa del virus: «Dateci una mano, siamo in una situazione di stress psicologico e dobbiamo mantenere la calma e fare tutto in massima sicurezza. Non soltanto per noi ma soprattutto per le persone potremmo infettare se inconsapevoli di avere questo virus. Se usiamo queste piccole precauzioni possiamo fare la differenza. Ma abbiamo bisogno di aiuto. Vogliamo continuare a sostenere queste persone che non hanno una loro casa e il frigorifero pieno. Non hanno tutte le certezze che abbiamo noi nonostante questa emergenza. Non avranno nulla. Alle 18 i bar e ristoranti chiudono e dopo quell’orario non potranno nemmeno aiutarli se avranno delle necessità. C’è ancora più bisogno di noi in questo momento. Aiutateci,vi prego. Grazie a tutti».
L’assessore alla Cittadinanza Solidale, Giuseppe Mattina, ha scritto oggi a tutti gli enti del Terzo Settore ed alle associazioni di volontariato e senza scopo di lucro. «È condizione – prosegue – che tutti i servizi non essenziali vengano interrotti così da permettere di rispettare le indicazioni e le prescrizioni emanate. È necessario altresì, pur con tutte le cautele del caso e con la prudenza necessaria senza esporsi ed esporre altri a inutili rischi, assicurare i servizi essenziali a favore delle persone particolarmente fragili, delle persone con disabilità, degli anziani soli, dei minori con misure dell’Autorità Giudiziaria Minorile o accolti in comunità alloggio e gruppi appartamento, delle donne in situazione di difficoltà in strutture di accoglienza, delle persone senza dimora, delle persone con disagio psichico, delle persone ammalate da tempo».
E poi l’assessore aggiunge: «Abbiamo deciso – continua – nel rispetto delle regole e delle indicazioni, di continuare i servizi domiciliari che saranno sospesi solo in caso di prescrizioni sanitarie restrittive per i beneficiari o per richiesta esplicita degli stessi. Vanno assicurati evidentemente tutti i servizi residenziali e quelli delle strutture per le persone senza dimora, garantendo agli ospiti e al personale tutte le misure preventive, limitando gli accessi non necessari alle case di riposo, alle comunità, ai gruppi appartamento e luoghi assimilabili; anche i servizi su strada per le persone senza dimora possono essere mantenuti nel rispetto assoluto di tutte le norme di sicurezza citate nelle disposizioni del Governo. Gli altri servizi non indispensabili vanno sospesi e riattivati a fine emergenza o rimodulati previa autorizzazione da inviare al servizio competente. Gli uffici di Servizio Sociale di Comunità – precisa – non riceveranno per i prossimi giorni il pubblico ma sono raggiungibili telefonicamente o per mail e pronti a dare risposte alle singole emergenze, attivando quanto necessario». E poi conclude: «Il vostro ruolo è fondamentale – conclude l’assessore alla Cittadinanza Solidale – in questo momento per non lasciare nessuno indietro e vi prego con la consueta generosità, con la lucidità necessaria e con la capacità di inventiva e di innovazione che vi contraddistingue di continuare a sostenere le persone fragili, sempre nel rispetto delle indicazioni generali. Grazie davvero per quanto state facendo».
Intanto per prevenire situazioni di ulteriore su richiesta del sindaco ed in considerazione dell’attuale situazione di emergenza, l’Amap ha provveduto al ripristino delle utenze morose di cui era stato effettuato il distacco nei giorni scorsi. Riattivate quindi 36 utenze morose in città per un importo complessivo di 393mila euro circa e 185 nella provincia di Palermo per un importo di 650mila euro. La distribuzione è stata riaperta fra ieri e oggi. «La riattivazione della distribuzione idrica è un atto necessario a prevenire situazioni di ulteriore emergenza – spiegano Leoluca Orlando e il presidente di Amap Alessandro Di Martino – ciò non toglie che l’Amap deve proseguire nell’azione di recupero crediti, subordinando, una volta terminata l’emergenza, la prosecuzione del servizio, all’avvio del rientro da parte dei morosi. Nessuno può approfittare di situazioni di emergenza come questa».