Gli agenti, accompagnati dal personale dell'Asp, hanno riscontrato diverse violazioni penali e amministrative. Tra queste anche la somministrazione di cibo non idoneo al consumo umano. Analizzate anche alcune salsicce per l'eventuale presenza di solfiti
Controlli, polizia sanziona Happy wok golden Pollo scaduto e pesce scongelato per fresco
Durante la giornata di ieri gli uomini della polizia di Stato – accompagnati dal personale dell’Asp che si occupa di servizi veterinari e di igiene pubblica – ha svolto una serie di controlli nei principali esercizi commerciali di Catania. Al termine dei quali, le forze dell’ordine hanno riscontrato diverse violazioni penali e amministrative all’Happy wok golden.
Nello specifico, gli agenti hanno contestato il reato di frode in commercio perché il titolare somministrava come pesce fresco prodotti scongelati senza specificarlo all’interno del menù e, per questo motivo, è stato indagato in stato di libertà. Allo stesso modo, è stato trovato cibo scaduto, petto di pollo, ritenuto non idoneo al consumo umano e pertanto ritirato dal commercio.
Infine, è stata sottoposta a vincolo sanitario una quantità di salsiccia allo scopo di accertarne l’eventuale presenza di solfiti. Durante le indagini è stato possibile capire anche che tre dipendenti esercitavano l’attività lavorativa senza avere l’attestato di formazione.
Sui controlli effettuati dalla polizia interviene il legale di Happy wok golden Michele Pappalardo, secondo cui il semplice fatto che il locale non sia stato chiuso dimostrerebbe la «venialità delle violazioni riscontrate». Per l’avvocato, l’unico petto di pollo scaduto si sarebbe trovato tra le conserve «per mera dimenticanza» e sarebbe stato eliminato su richiesta del titolare.
Quanto alla salsiccia, il verbale stilato al termine delle verifiche attesterebbe un «aspetto di freschezza idonea» alla somministrazione, per altro sarebbe stata esibita una regolare documentazione di trasporto della ditta di provenienza. Infine, con riferimento ai cibi congelati serviti come freschi, Pappalardo spiega che si tratterebbe soltanto di tre pietanze (su un totale di 80) accanto alle quali non sarebbe stato apposto, per equivoco, l’asterisco utilizzato in questi casi. Il simbolo sarebbe già stato inserito nel menù.