Le ispezioni da parte de carabinieri per la salute hanno messo a nudo la difficile situazione dei servizi di assistenza alla salute nel palermitano. Le pecche principali: sovraffollamento e carenza di personale. Un dirigente ospedaliero teneva negli armadi farmaci scaduti
Controlli Nas negli ospedali, denunciato medico di Termini Al Civico triplo dei pazienti, al Cristina manca personale
C’è anche Palermo nei controlli a tappeto negli ospedali italiani effettuati dai Nas dallo scorso 15 dicembre. Oltre 200 ispezioni da parte dei carabinieri per la salute, soprattutto nel periodo cruciale delle festività natalizie, per verificare le condizioni di efficienza dei servizi di assistenza ospedalieri. Per il capoluogo siciliano i risultati non sono lusinghieri.
All’ospedale Civico, ad esempio, i carabinieri hanno trovato 27 pazienti in barella e 20 in poltrona, il triplo rispetto a quelli previsti. Alcuni erano sistemati nei corridoi per l’assenza di posti letto nei reparti. Il giorno di Natale i Nas hanno fatto un sopralluogo anche all’Ospedale dei bambini. Riscontrando varie irregolarità: dall’assenza di stanze dedicate al personale medico a problemi come le lunghe attese, da due a cinque ore, per ottenere gli esami di laboratorio e le prestazioni di Radiodiagnostica nei giorni prefestivi e festivi e nelle ore notturne, a causa dell’assenza di personale disponibile 24 ore su 24.
Tra i punti più critici, specie nelle grandi città, il sovraffollamento – con prevalenza di persone anziane – dei Pronto soccorso, e ciò anche a causa del concomitante picco epidemico influenzale. In alcuni ospedali il numero di accessi al Pronto soccorso è pari al doppio della media giornaliera. A Termini, lo scorso 12 gennaio, i carabinieri di Palermo hanno segnalato all’autorità giudiziaria un dirigente medico del pronto soccorso per aver custodito negli armadi delle stanze, che servono per l’emergenza di codice rosso e giallo, 13 confezioni di medicinali scaduti, tra i quali due farmaci salvavita.