I carabinieri del Nas hanno effettuato verifiche nel capoluogo ibleo e a Pozzallo. Denunciati i titolari di un forno e di una ditta di autotrasporto. In un caso è stata inviata al sindaco Federico Piccitto una segnalazione per valutare la chiusura del locale
Controlli e sanzioni in bar e imprese di Ragusa Cibi conservati male e cattive condizioni igieniche
Alimenti conservati male e condizioni igienico-sanitarie non buone. Le carenze sono state riscontrate in alcuni bar e imprese alimentari della provincia di Ragusa, dopo i controlli dei carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e sanità. Sono quindi scattate denunce e sanzioni per i titolari dei locali.
Come un 54enne proprietario di un bar a Pozzallo, dove i militari hanno trovato venti chili di alimenti in cattivo stato di conservazione. L’uomo è stato quindi denunciato alla Procura per la violazione penale delle disposizioni del testo unico su alimenti e bevande. Controlli anche a un noto bar-forno di Ragusa, gestito da una 60enne. In questo caso i Nas riferiscono di aver trovato irregolarità edilizie: il magazzino assente dalla planimetria della registrazione sanitaria, mancanza di areazione e illuminazione naturale, soffitto inferiore all’altezza minima di 1 metro e 90, scrostature nell’intonaco, macchie di umidità e pavimento danneggiato. Umidità e mattonelle saltate anche nel laboratorio, dove è stato costruito un muro per ricavare una stanza, non indicata nelle planimetrie, dove lavorare il pane. Infine, aggiungono i carabinieri, violazioni dell’Haccp (il protocollo di analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo), con la mancata indicazione delle pulizie settimanali e mensili. Questa situazione è stata segnalata al sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, «al fine di valutarne l’opportuna ordinanza di chiusura».
Le verifiche hanno interessato anche una ditta di autotrasporto di alimenti. In questo caso, in collaborazione con i medici dell’Asp 7, si è scoperto che l’amministratore e un autotrasportatore avrebbero tolto i sigilli a una cisterna, posta sotto sequestro perché contenente latte non idoneo. Nel liquido erano stati trovati antibiotici e sulfamidici, «nocivi – precisano i Nas – non solo per la salute del consumatore, ma anche ai fini della flora lattica utile della caseificazione». I due uomini – un ragusano 50enne e un nisseno 45enne – avevano riempito la cisterna con latte pulito e sono stati denunciati per i reati di violazione dei sigilli e alienazione di cose sottoposte a sequestro penale.