Quasi ventimila euro di sanzioni amministrative totali, e il sequestro di un deposito abusivo di pesce alla fiera: questo il risultato dell'ennesima azione della task-force per i controlli alimentari voluta dal questore Salvatore Longo. Dai controlli, effettuati in collaborazione con Asp, Inail e polizia municipale, nei due ristoranti di San Giovanni Licuti e nella pizzeria del centro, non sono emerse adulterazioni di alimenti, ma solo irregolarità nelle strutture. Con la presenza di quattro lavoratori irregolari. Guarda le foto
Controlli alimentari, sequestrato un deposito Irregolarità per Pititto, Nero Licuti e Gisira
Continuano i controlli nel mondo della ristorazione catanese, con il controllo di tre noti locali etnei: i ristoranti Pititto e Nero Licuti, entrambi nel borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti, e la pizzeria Gisira sita nell’omonima via del centro. La task-force per i controlli, coordinata dal questore Salvatore Longo, ha inoltre scoperto e sequestrato un deposito abusivo di pesce in piazza Sciuti, nei pressi del mercato di piazza Carlo Alberto. Una sanzione amministrativa da 5mila euro, sempre in piazza Sciuti, è stata elevata ai proprietari di una rivendita abusiva di frutti di mare denominata Da Nitto e figli, mentre ammontano ad oltre 14mila euro le sanzioni elevate ai ben più noti locali.
Una sanzione salata, diecimila euro, è stata elevata ai proprietari del Pititto, che aveva al suo interno due lavoratori irregolari. All’interno dei locali il personale dell’ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico della Questura, il personale dellAsp 3 di Catania, dellInail e della polizia municipale, pur non avendo rilevato irregolarità nella tenuta degli alimenti, hanno sequestrato 30 chilogrammi di tonno rosso privo delle dovute dichiarazioni sulla tracciabilità della provenienza. Inoltre sono state contestate alcune irregolarità nella struttura, relativamente alla mancanza dei requisiti urbanistici per la veranda a vetri utilizzata per accogliere i clienti, a modifiche dei locali nella cucina e all’occupazione del suolo pubblico abusiva, per una piattaforma in legno posta in strada, e sulla quale venivano fatti accomodare i clienti.
E’ andata meglio al ristorante Nero Licuti: una sanzione di 1500 euro relativamente, all’occupazione abusiva di suolo pubblico, e ad alcune modifiche strutturali al locale. Anche in questo caso, nessuna irregolarità nella conservazione degli alimenti.
Rilievi sulla non corretta somministrazione dei prodotti surgelati sono stati fatti al titolare della pizzeria Gisira, sita nell’omonima via del centro storico. Alla sanzione totale, da 3mila euro, hanno concorso anche la presenza di due lavoratori non regolarmente assunti, e l’utilizzo di una sala adibita a locale di sgombero per accogliere i clienti, e un locale bar non autorizzato.
Dal ristorante Pititto sono arrivate alcune precisazioni. In merito al sequestro di circa 30 Kg di tonno rosso, il ristorante Pititto sottolinea di essere «assolutamente fornito di regolare fattura d’acquisto». «E’ stato richiesto dall’autorità competente la dichiarazione delle tracciabilità al nostro fornitore il quale sta celermente provvedendo a presentare la dovuta documentazione alla capitaneria di porto e comunque agli organi competenti», spiegano i gestori del locale.
Per quanto riguarda i lavoratori «nessuna irregolarità veniva accertata nè tantomeno sono state irrogate sanzioni amministrative. La contestazione dell’occupazione abusiva del suolo pubblico – continuano – in relazione ad una piattaforma di legno posta sulla pubblica via, nasce dal fatto che la nostra azienda ha già presentato, presso gli uffici competenti del Comune di Catania, istanza di rinnovo (come già ottenuta, con regolare autorizzazione, per gli anni 2011, 2012 e 2013), e si è solo in attesa del rilascio della stessa da parte dello stesso Comune. Per quanto riguarda la contestazione dei requisiti urbanistici della veranda a vetri, la stessa non è imputabile alla nostra azienda ma trattasi di una contestazione verso la proprietà dell’immobile, contestazioni che nel giro di pochi giorni saranno chiarite dalla stesso proprietario dell’immobile, presso gli uffici competenti». Infine, i titolari negano di aver subito sanzioni amministrative per un ammontare di circa 10mila euro.