I primi voli partiranno da metà luglio in poi per Birgi, mentre per il Pio La Torre bisognerà attendere inizio agosto. Per i siciliani la possibilità di volare verso alcune città usufruendo di prezzi calmierati. Stato e Regione mettono sul piazzo 47 milioni per tre anni
Continuità territoriale, partenze slittano all’estate Ok al bando per Trapani, presto quello per Comiso
Qualche ritardo non preventivato, due nuove date di inizio, ma la convinzione che dagli aeroporti di Comiso e Trapani presto si potrà volare a prezzi controllati. Quella di ieri è stata una giornata positiva per le società che gestiscono i due scali minori della Sicilia, il Pio La Torre e il Vincenzo Florio. La società che gestisce il primo – la Soaco – ha salutato il via libera da parte del ministero dei Trasporti della continuità territoriale, mentre l’Airgest ha incassato la pubblicazione del bando di gara internazionale per le compagnie interessate a espletare il servizio sfruttando le risorse che Stato e Regione Siciliana hanno messo sul tavolo per combattere il caro voli. Nel complesso si parla di 47 milioni di euro.
Rispetto al cronoprogramma annunciato l’anno scorso, le due procedure che per un tratto hanno camminato una di fianco all’altra, i termini saranno sforati. La scorsa estate, infatti, la prima partenza a prezzi calmierati per i passeggeri siciliani era stata prevista per fine marzo. Adesso, invece, bisognerà attendere almeno il 15 luglio per partire da Trapani Birgi e l’1 agosto per decollare dallo scalo ragusano. «Nel nostro caso – spiega il presidente di Soaco Silvio Meli a MeridioNews – i ritardi sono stati dovuti all’esigenza di rivedere il decreto di imposizione, anche su richiesta dell’Ue, perché il bando che era stato immaginato avrebbe potuto limitare la partecipazione ad alcune compagnie».
Il riferimento di Meli è legato alle una delle due rotte che saranno messe a gara. Se per Roma Fiumicino i problemi non ci sono stati, per Milano, attorno a cui orbitano gli scali di Malpensa, Linate e Orio al Serio, è stato necessario prevedere per l’aggiudicatario la possibilità di offrire il servizio da uno qualsiasi dei tre aeroporti. Il servizio sarà finanziato con 25 milioni di euro. «Per arrivare a un nuovo decreto di imposizione degli oneri c’è stato bisogno di far ripartire l’intero iter, compresa la conferenza di servizi, e ciò ha richiesto del tempo. Ma sono passaggi che abbiamo superato e ora attendiamo fiduciosi la pubblicazione del bando di gara, convinti che a voler cogliere questa opportunità non saranno poche compagnie».
Chi si trova un passo avanti è l’Airgest. La società giovedì ha visto pubblicato sulla gazzetta ufficiale dell’Unione europea il bando di gara per le rotte che collegheranno Birgi agli scali di Brindisi, Ancona, Parma, Trieste, Napoli e Perugia. Il contratto per la compagnia che si aggiudicherà il servizio scatterà il 15 luglio e durerà fino al 14 luglio 2023. Per presentare la propria offerta ci sarà tempo fino a metà aprile. In questo caso la somma messa a disposizione dal pubblico ammonta a 22 milioni. «Un grande risultato che ci consentirà di rivitalizzare l’aeroporto di Trapani e di dare una prospettiva di sviluppo a un territorio naturalmente vocato al turismo – ha commentato ieri il presidente della Regione Nello Musumeci – Lo scalo di Birgi è un fondamentale punto di riferimento nel sistema dei trasporti della Sicilia occidentale. Con la sinergia che abbiamo creato tra enti e istituzioni – ha proseguito – siamo sicuri che potrà tornare a essere il volano per lo sviluppo dell’intera provincia».
La continuità territoriale darà la possibilità ai siciliani di comprare biglietti per le rotte selezionate a prezzi che non supereranno i 50 euro. A questa cifra, chiaramente, andranno aggiunti i costi relativi a Iva e tasse aeroportuali.