Conte: «Divieti prorogati fino a luglio? Nulla di vero» Nuova multa fino a 4mila euro per chi trasgredisce

«Misure restrittive prorogate fino al 31 luglio 2020? Assolutamente no, non c’è nulla di vero». Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte presenta il nuovo decreto e ci tiene a fare chiarezza sulle voci che si sono rincorse oggi su un possibile allungamento dei divieti fino a estate inoltrata. «Quella – spiega Conte – è la data astratta che abbiamo fissato, già a gennaio, per la fine dello stato di emergenza nazionale che dura sei mesi. Ma questo non significa che le misure restrittive attualmente in vigore verranno prorogate fino a quella data. Anzi, siamo pronti ad allentarle e superarle appena possibile. Siamo fiduciosi che ben prima di quella scadenza si possa tornare alle nostre abitudini di vita».

La novità più importante del nuovo decreto riguarda l’introduzione di una nuova multa che va da 400 a tremila euro. «Da ora in poi alla sanzione attualmente prevista si sostituisce questa multa. Nel caso in cui la violazione sia stata compiuta con un veicolo, la sanzione è aumentata fino a un terzo. Non c’è il fermo amministrativo del mezzo». Multe più dure quindi per chi trasgredisce. 

Via libera alle ordinanze regionali più severe dei decreti del governo nazionale. Come già avvenuto in Sicilia con i divieti imposti dal presidente Nello Musumeci sulla chiusura domenicale delle attività commerciali e sull’assoluto divieto di attività motoria. «Abbiamo regolamentato in modo lineare i rapporti governo centrale e Regioni. Lasciamo che i presidenti possano adottare nell’ambito esclusivo delle loro competenze provvedimenti e misure restrittive anche più severe, ovviamente però rimane la funzione di coordinamento, omogeneità che viene assicurato dai nostri interventi».

Infine, Conte ha annunciato una regolamentazione «più puntuale e trasparente dei rapporti tra governo e Parlamento. Ogni dpcm verrà trasmesso ai presidenti delle Camere e il presidente del Consiglio andrà a riferire periodicamente ogni 15 giorni sulle misure adottate al parlamento. in modo da consentire anche al parlamento di seguire ed essere edotto».


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