Consultazione sul Documento di Programmazione 2014-2020

PUBBLICHIAMO IL TESTO DEL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE 2014 – 2020

Con la nuova politica di coesione 2014-2020 la Commissione europea ha adottato una serie di norme destinate a migliorare la consultazione, la partecipazione e il dialogo con i partner nelle fasi di pianificazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei progetti finanziati dai Fondi strutturali e d’investimento europei (Fondi SIE) 2014-2020. La partecipazione attiva di cittadini e stakeholder nel ciclo di programmazione contribuisce infatti a migliorare la qualità dell’attuazione e a rendere l’intero processo più inclusivo e trasparente.

Consultazione sul Documento di Programmazione 2014-2020 – è aperta dal 18 giugno 2014 fino al 16 luglio 2014. E’ realizzata attraverso un “commentario”, uno spazio per la discussione partecipata online di documenti, aperto per raccogliere commenti e osservazioni sul testo del PO FESR Sicilia 2014-2020.

 Per partecipare alla Consultazione sul Documento di Programmazione 2014-2020 linkare su http://commenta.formez.it/ch/openfesr/

 

OT 1 Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione
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Indice
OBIETTIVO SPECIFICO 1.2
OBIETTIVO SPECIFICO 1.1
OBIETTIVO SPECIFICO 1.3
OBIETTIVO SPECIFICO 1.4
RICERCA E INNOVAZIONE

L’obiettivo di Europa 2020 relativo a ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, richiede ai Paesi Europei di raggiungere il target del 3 per cento nel rapporto tra spesa in R&S e PIL. L’Obiettivo Tematico 1 concorre al raggiungimento di questo target mirando al rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione. L’Asse prioritario 1 del PO FESR Sicilia 2014-2020 recepisce ed interpreta in modo coerente ed originale – con le proprie caratteristiche distintive- l’approccio alla politica di sviluppo innovation-driven, rappresentata in questo ciclo di programmazione dalla definizione del documento strategico “Smart Specialisation” (RIS 3 Sicilia). La Smart Specialisation Strategy si configura quale requisito preliminare per l’avvio del nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, ovvero quale condizionalità ex ante per gli obiettivi tematici 1 e 2.
OBIETTIVO SPECIFICO 1.2
In considerazione della complessità del sistema produttivo regionale, sara attivato un approccio multidimensionale che punti, da un lato al potenziamento del ruolo dei sistemi innovativi locali più performanti nel presidio di alcune KETs, e dall’altro all’innalzamento del valore di mercato del tessuto produttivo tradizionale con le maggiori prospettive di riconversione competitiva e di ricaduta occupazionale.

Muovendo dal riconoscimento della performance elevata di alcuni sistemi di innovazione locali, il PO punta a sostenere i sistemi caratterizzati da una forte correlazione tra aree di ricerca e ambiti produttivi specializzati in aree tecnologiche su cui la Sicilia può vantare attualmente capacità costruire un vantaggio competitivo durevole basato sulla capacità di diversificazione produttiva e specializzazione tecnologica per l’ adattamento dei sistemi produttivi territoriali al rapido e costante mutamento delle condizioni del sistema economico e del mercato.

Per l’innalzamento del valore di mercato del tessuto produttivo tradizionale verranno sostenuti gli ambiti produttivi in cui la Sicilia vanta un tessuto economico e imprenditoriale consolidato in termini di numero di imprese e di addetti, unitamente alla presenza di fattori endogeni qualificanti per innestarvi processi di innovazione ai fini di migliorarne il vantaggio competitivo e di aumentarne le prospettive di internazionalizzazione.

In linea con gli orientamenti Europa 2020 la Regione intende conseguire il seguente risultato atteso: promuovere un rafforzamento della cooperazione tra sistema della ricerca e sistema produttivo. Seguendo gli indirizzi forniti dalla Strategia regionale per la specializzazione intelligente l’obiettivo in questione sara caratterizzato da un intervento cosiddetto “mission oriented”, vale a dire di sostegno mirato a programmi ambiziosi di carattere strategico sotto il profilo dell’impatto sul contesto regionale. Nell’ambito della Strategia della Regione Siciliana, gli interventi mission oriented fanno riferimento al primo obiettivo della Strategia mediante il sostegno alle aree scientifico-tecnologiche già considerabili d’eccellenza.

Tipologia di azioni

1.2.1 – Sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi transeuropei, nazionali e regionali

1.2.2 – Azioni di sistema per il sostegno alla partecipazione degli attori dei territori a piattaforme di concertazione e reti nazionali di specializzazione tecnologica, come i Cluster Tecnologici Nazionali, e a progetti finanziati con altri programmi europei per la ricerca e l’innovazione (come Horizon 2020)

1.2.4 – Supporto alla realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo su poche aree tematiche di rilievo e all’applicazione di soluzioni tecnologiche funzionali alla realizzazione delle strategie di S3

OBIETTIVO SPECIFICO 1.1
L’obiettivo mira a promuovere da una parte la piu ampia diffusione dell’innovazione (tecnologica, ma anche non R&D-based) nell’ambito del sistema produttivo esistente. Le esigenze di sostegno all’innovazione del tessuto produttivo regionale non richiedono solo interventi mirati a rafforzare gli attuali punti di forza del sistema. Il tessuto produttivo regionale e infatti in larghissima parte formato da piccole e micro imprese attualmente non in grado di esprimere una domanda di innovazione strutturata, ma capaci di fornire – se adeguatamente sostenute – un contributo non irrilevante alla strategia di specializzazione intelligente. Le analisi condotte sulle condizioni del contesto siciliano presentano un quadro in cui strutturalmente le imprese “solide” rappresentano un nucleo molto ristretto rispetto al totale delle imprese e una evoluzione molto negativa della dinamica imprenditoriale, con un assottigliamento della base manifatturiera ormai intollerabile. In questo quadro si agirà nel sostegno ai processi di innovazione nelle PMI, attraverso azioni mirate all’attivazione di Servizi avanzati (Knowledge Intensive Business Services – KIBS) nonche nel sostegno ai costi connessi alla brevettazione e agli altri costi tipici della fase di pre-seed. Si prevedono inoltre interventi volti a finanziare lo sviluppo di nuove tecnologie, prodotti e servizi, nonche l’avanzamento tecnologico delle imprese attraverso il finanziamento di linee pilota e azioni di validazione precoce dei prodotti e di dimostrazione su larga scala. In linea con gli orientamenti Europa 2020, la Regione intende conseguire i seguenti risultati attesi:

Promuovere un innalzamento della spesa privata in R&S;

Incrementare la capacità del sistema regionale di valorizzare sul mercato le innovazioni prodotte, attraverso una più incisiva e diffusa protezione della proprietà intellettuale

Gli interventi rispondono ad una logica diffusion oriented, ovvero sono mirati alla creazione di un ecosistema regionale innovativo incentrato sulla capacita del contesto di offrire soluzioni smart e sulla nascita di un nuovo tessuto produttivo innovation based. Le azioni sono dunque finalizzate alla diffusione capillare sul territorio di innovazione, nelle sue varie forme e applicazioni e basate su attivita innovative di tipo incrementale, legate all’uso di tecnologie innovative gia esistenti, o comunque connesse all’introduzione di nuove soluzioni (non solo tecnologiche) da parte di una ampia platea di beneficiari. Un ruolo centrale dovra essere giocato in questa logica dalle ICT, in quanto KET su cui le applicazioni possono essere, oltre che molto diffuse e quindi trasversali ai settori, anche di piu facile accesso e utilizzo per le PMI.

In questo ambito si ritiene che un ruolo abilitante per il perseguimento del 1° obiettivo della Strategia possa essere giocato dal ricorso alle ICT, per la trasversalità che le applicazioni di questa tecnologia possiedono rispetto all’innovazione di business e mercati esistenti, in funzione dell’innalzamento del tasso di internazionalizzazione del sistema produttivo.

Tipologia di azioni

1.1.1 – Incentivi alle imprese per l’impiego di ricercatori (dottori di ricerca e laureati magistrali con profili tecnico-scientifici)

1.1.2 – Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese [l’azione si attua preferibilmente attraverso voucher, che raggiungano un elevato numero di imprese anche grazie ai bassi oneri amministrativi che impongono e ha come target preferenziale le imprese di modesta dimensione]

1.1.3 – Sostegno alla valorizzazione economica dell’innovazione attraverso la sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e nelle formule organizzative, nonché attraverso il finanziamento dell’industrializzazione dei risultati della ricerca [target preferenziale imprese di medie e grandi dimensioni]

1.1.4 – Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi

1.1.5 – Sostegno all’avanzamento tecnologico delle imprese attraverso il finanziamento di linee pilota e azioni di validazione precoce dei prodotti e di dimostrazione su larga scala.

OBIETTIVO SPECIFICO 1.3
L’obiettivo mira a sostenere da una parte l’uso diffuso delle innovazioni (anche non tech) in risposta alle sfide sociali emergenti negli ambienti urbani e marginali e, dall’altra, la nascita di nuove categorie di innovatori sociali e di creativi culturali. In accordo con la RIS 3 Sicilia – nel cui ambito l’obiettivo si inquadra- si prevede l’attivazione di servizi e soluzioni innovative a scala urbana e nelle aree marginali specificatamente rivolte ad affrontare i piu pressanti bisogni sociali insoddisfatti. Cio sara possibile attraverso interventi di tipo infrastrutturale legati anche all’agenda digitale, sia mediante interventi volti alla promozione di servizi e soluzioni smart da parte di una vasta platea di innovatori.

La Strategia punta alla creazione ex novo di un tessuto di imprese native innovative, mobilitando risorse finanziarie e strumenti di attuazione in maniera coerente e conferendo centralita al ruolo delle ICT come tecnologia trasversale, sebbene un ruolo non secondario possa essere svolto in questo ambito anche dalle altre KETs. In linea con gli orientamenti Europa 2020, la Regione intende conseguire i seguenti risultati attesi: 1. rafforzare il presidio dei settori ad elevata tecnologica in termini di competenze distintive e di livelli occupazionali 2. diffondere nel sistema produttivo regionale l’uso di innovazioni non basate su attivita di ricerca e sviluppo

Gli interventi afferenti a tale obiettivo rispondono ad una logica diffusion oriented, ovvero mirati alla promozione di un upgrading tecnologico del sistema produttivo regionale e alla creazione di un ecosistema innovativo incentrato sulla capacità del contesto di offrire soluzioni smart. Le azioni sottostanti a tale obiettivo specifico sono finalizzate a promuovere sia il trasferimento delle conoscenze dall’università e dagli EPR alle imprese sia a favorire la nascita di nuove imprese native innovative. Un ruolo centrale dovra essere giocato dalle KET’s le cui applicazioni possono essere, oltre che molto diffuse e quindi trasversali ai settori, anche di piu facile accesso e utilizzo per le PMI.

Tipologia di azioni

1.3.1 – Rafforzamento e qualificazione della domanda di innovazione della PA attraverso il sostegno ad azioni di Precommercial Public Procurement e di Procurement dell’innovazione.

1.3.2-Sostegno alla generazione di soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza sociale, anche attraverso l’utilizzo di ambienti di innovazione aperta come i Living Labs

OBIETTIVO SPECIFICO 1.4
L’obiettivo mira a promuovere da una parte la piu ampia diffusione dell’innovazione attraverso la creazione di un nuovo tessuto produttivo innovation based. Il processo partecipativo di costruzione della strategia di specializzazione intelligente ha messo in evidenza il fatto che esiste un potenziale inespresso di innovazione, dato da coloro che hanno nuove idee e soluzioni, ma che stentano allo stato attuale a tradurle in iniziative concrete, con valore di mercato o sociale riconosciuto, per l’assenza di un ecosistema in grado di sostenerne lo sviluppo e che le politiche sino ad oggi condotte a favore dell’innovazione sono state per lo più focalizzate sul trasferimento delle conoscenze e sulla collaborazione tra società organizzate in reti e cluster al fine di acquisire la forza necessaria per essere innovative e competere sul mercato globale. In linea anche con il Position Paper della Commissione che prevede di sostenere l’innovazione di servizi e start-up innovativi necessari alla distribuzione di tecnologia e co-creazione di prodotti e servizi innovativi risultanti dalla ricerca applicata, con questo obiettivo si intende incentivare le start-up e gli spin off per favorire il trasferimento tecnologico della ricerca, per promuovere l’innovazione e contribuire a ripristinare la competitività dell’economia del territorio.

Gli interventi afferenti a tale obiettivo rispondono ad una logica diffusion oriented, ovvero mirati alla pro-mozione di un upgrading tecnologico del sistema produttivo regionale e alla creazione di un ecosistema innovativo incentrato sulla capacita del contesto di offrire soluzioni smart. Le azioni sottostanti a tale obiettivo specifico sono finalizzate a promuovere sia il trasferimento delle conoscenze dall’università e dagli EPR alle imprese sia a favorire la nascita di nuove imprese native innovative. Un ruolo centrale dovra essere giocato dalle KET’s le cui applicazioni possono essere, oltre che molto diffuse e quindi trasversali ai settori, anche di piu facile accesso e utilizzo per le PMI.

Tipologia di azioni

1.4.1 – Sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin-off della ricerca in ambiti in linea con le Strategie di specializzazione intelligente [anche tramite la promozione delle fasi di pre-seed e seed e attraverso strumenti di venture capital]

 

Le regioni non sviluppate nella UE nel 2014

OT 2 Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonche l’impiego e la Qualita delle medesime.

Indice
OBIETTIVO SPECIFICO 2.1
OBIETTIVO SPECIFICO 2.3
OBIETTIVO SPECIFICO 2.2
AGENDA DIGITALE Il superamento degli attuali divari in termini di sviluppo di servizi, contenuti e infrastrutture digitali tra il nostro Paese e il resto d’Europa rappresenta l’obiettivo principale per corrispondere all’Agenda digitale europea su cui occorre misurare entro il 2020 le performances nazionali. Nella prospettiva di garantire lo sviluppo di capacita di banda larga e ultra larga e di infrastrutture adeguate in funzione dell’evoluzione dei servizi e dei contenuti, e necessario accelerare l’attuazione di strategie e misure soprattutto per ridurre i divari digitali. A tal riguardo questo

Asse prioritario intende perseguire i seguenti risultai attesi:

1) Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga coerentemente con gli obiettivi fissati al 2020 dalla “Digital Agenda” europea

2) Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia)

3) Potenziamento della domanda di ICT dei cittadini in termini di utilizzo dei servizi online, inclusione digitale e partecipazione in rete delle impresepermalink frase

Come già evidenziato, l’attuazione degli OT 1 e 2 si realizza nella cornice programmatica della RIS3, la cui adozione da parte della Regione costituisce una condizionalità tematica del nuovo quadro comunitario di sostegno dei fondi strutturali per il 2014-2020.permalink frase

OBIETTIVO SPECIFICO 2.1
L’obiettivo mira a completare la copertura della rete a banda larga a livello regionale al fine di azzerare il digital divide ancora esistente nelle aree soggette a fallimento di mercato e, contestualmente, in coerenza con gli indirizzi strategici dell’Agenda Digitale nazionale, a sostenere un organico sviluppo della rete a banda ultra larga.

Nell’ottica di una diffusione capillare dell’innovazione sul territorio, funzionale al perseguimento degli obiettivi individuati dalla RIS 3 Sicilia, la Regione intende promuovere un adeguato policy mix tra gli investimenti in infrastrutture di telecomunicazioni (banda larga e ultra larga) e quelli per lo sviluppo di servizi avanzati, stimolando al contempo la domanda di questi ultimi (diffusione delle ICT tra le PMI, creazione di competenze digitali, etc..). Con tale obiettivo, nello specifico, si intende dare continuità al percorso avviato nel ciclo di programmazione 2007-2013, potenziando gli investimenti destinati all’adeguamento tecnologico della rete di trasmissione dati, in vista dello sviluppo dei servizi digitali avanzati nell’ambito del sistema delle PMI, nella Pubblica Amministrazione e nel sistema sanitario regionale al fine di consentire entro il 2020 l’accesso da parte di tutti i cittadini ad internet ad una velocità di almeno 30 mbps ed assicurare che almeno il 50% delle famiglie si abboni a connessioni internet di oltre 100 Mbps.

La disponibilità di banda larga e di servizi on line ad elevata interattività si configurano quale presupposto per il miglioramento della qualità della vita dei residenti e per compensare l’isolamento fisico di territori marginali, in particolar modo delle aree rurali e delle isole minori, consentendo l’accesso anche alle imprese di piccola e piccolissima dimensione a mercati diversi da quelli locali.
Tipologia di azioni

2.1.1 – Contributo all’attuazione del “Progetto Strategico Agenda Digitale per la Banda Ultra Larga” e di altri interventi programmati per assicurare nei territori una capacità di connessione a almeno 30 Mbps, accelerandone l’attuazione nelle aree produttive, nelle aree rurali e interne , rispettando il principio di neutralità tecnologica nelle aree consentite dalla normativa comunitaria

2.1.2 – Completamento del Piano Nazionale Banda Larga e interventi migliorativi volti ad assicurare una maggiore qualità nei territori che, eventualmente, non abbiano ancora assicurata una copertura stabile di connettività in banda larga almeno a 2Mbps al 2013, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica e nelle aree consentite dalla normativa comunitaria

OBIETTIVO SPECIFICO 2.3
L’obiettivo mira a colmare il deficit di domanda di ICT da parte dei cittadini in relazione all’uso di servizi digitali (non solo pubblici) e all’esigenza di rendere inclusivo l’accesso ai benefici della società della conoscenza. Il quadro di contesto regionale rivela – accanto a vincoli riconducibili alla debolezza della domanda di TIC da parte del sistema delle piccole e micro imprese e di intere fasce di popolazione- ulteriori ostacoli al pieno sviluppo della società della conoscenza a livello regionale, connessi ad una capacita istituzionale e amministrativa e ad un livello di alfabetizzazione digitale della popolazione non adeguati alle sfide poste dall’Agenda Digitale. A ciò si aggiunge una qualità dell’offerta di servizi digitali pubblici gia adesso non pienamente conforme alle esigenze dettate dai processi di crescita digitale, anche alla luce della continua e rapida evoluzione del quadro di contesto tecnologico. Al fine di superare i fattori di ritardo enunciati la Regione intende stimolare un uso piu diffuso delle ICT da parte dei cittadini, agendo non solo sull’adeguamento dell’offerta dei servizi di e-government, ma anche sull’innalzamento delle competenze digitali, sia dei cittadini che, più specificamente, degli addetti alla gestione di servizi digitali all’interno delle imprese e nella PA.

Nell’ambito della cornice della strategia regionale per la smart specialization l’Agenda Digitale regionale attribuisce un ruolo centrale a tali aspetti, promuovendo condizioni di maggiore inclusione sociale in termini di più ampie opportunità di partecipazione ai benefici della società della conoscenza.

Tipologia di azioni

2.3.1 – Soluzioni tecnologiche per l’alfabetizzazione e l’inclusione digitale, per l’acquisizione di competenze avanzate da parte delle imprese e lo sviluppo delle nuove competenze ICT (eSkills), nonché per stimolare la diffusione e l’utilizzo del web, dei servizi pubblici digitali e degli strumenti di dialogo, la collaborazione e partecipazione civica in rete (open government) con particolare riferimento ai cittadini svantaggiati e alle aree interne e rurali.

OBIETTIVO SPECIFICO 2.2
L’obiettivo promuove la diffusione nella PA di processi amministrativi digitali (in raccordo con l’OT 11) in grado di consentire la diffusione di servizi pubblici avanzati, essenziali per la qualita della vita dei cittadini e per l’efficienza dell’attivita produttiva delle imprese. L’adeguamento della infrastruttura di rete per lo sviluppo di servizi digitali avanzati, oggetto dell’obiettivo specifico 2.1, deve infatti andare di pari passo con il rafforzamento della capacita della PA di erogare servizi pubblici rispondenti alla domanda dei cittadini e delle imprese (opportunamente stimolata attraverso le azioni del precedente obiettivo specifico).

In coerenza con le indicazioni strategiche dell’Agenda Digitale Italiana, il PO FESR 2014-2020 promuoverà azioni di innovazione tecnologica dei processi della Pubblica Amministrazione nel quadro del Sistema pubblico di connettività , capaci di garantire i necessari standard di sicurezza e protezione di dati, razionalizzando i Data Center Pubblici (in raccordo con il PON Governance limitatamente alle grandi banche dati pubbliche), promuovendo la diffusione di dati open, di soluzioni di cloud computing e favorendo la realizzazione di servizi che includano soluzioni integrate per le smart cities and communities (in raccordo con il PON Citta Metropolitane). La Regione sosterrà , infine, la piena interoperabilità dei sistemi e dei servizi in quanto requisito prioritario per garantire la qualità dei servizi erogati a cittadini e imprese. A tal fine la Regione opererà in stretto raccordo con l’Agenzia per l’Italia Digitale che dovrà assicurare un coordinamento centrale di tutte le misure per garantire interoperabilità , la razionalizzazione e l’adozione di piattaforme comuni.

 

Le regioni non sviluppate nella UE nel 2007

Tipologia di azioni

2.2.1 – Soluzioni tecnologiche e la digitalizzazione per l’innovazione dei processi interni dei vari ambiti della Pubblica Amministrazione nel quadro del Sistema pubblico di connettività, riguardanti in particolare la giustizia (informatizzazione del processo civile), la sanità, il turismo, le attività e i beni culturali

2.2.2 – Soluzioni tecnologiche per la realizzazione di servizi di e-Government interoperabili, integrati (joined-up services) e progettati con cittadini e imprese, applicazioni di e-procurement e soluzioni integrate per le smart cities and communities

2.2.3- Interventi per assicurare l’interoperabilità delle banche dati pubbliche [gli interventi comprendono prioritaria-mente le grandi banche dati pubbliche – eventualmente anche nuove basi dati, i nonché quelle realizzate attraverso la gestione associata delle funzioni ICT, in particolare nei piccoli Comuni ricorrendo, ove opportuno, a soluzioni cloud]
OT 3 Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura

Indice
OBIETTIVO SPECIFICO 3.1
OBIETTIVO SPECIFICO 3.2
OBIETTIVO SPECIFICO 3.3
OBIETTIVO SPECIFICO 3.4
OBIETTIVO SPECIFICO 3.5
COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA IMPRENDITORIALE

La competitività delle piccole e medie imprese (PMI) rappresenta uno dei principali temi di sviluppo, crescita ed occupazione sui quali risulta incentrata la programmazione 2014-2020. A livello regionale il sistema industriale presenta numerosi elementi di debolezza, aggravati dalla crisi internazionale. Le PMI risentono di una redditività più bassa della media nazionale, di una produttività del lavoro mediamente al di sotto dei valori nazionali, di modesta aggregazione e spinta verso processi di internazionalizzazione e innovazione, di scarsa partecipazione di imprese estere in Sicilia e di rilevante difficoltà nell’accesso al credito. La sfida regionale da supportare con il Programma è di incrementare la natalità delle imprese e favorire l’occupazione.

Con riferimento alle azioni di internazionalizzazione perseguite con questo Asse Prioritario, esse saranno rivolte a sostenere le imprese esistenti già in possesso dei requisiti per affrontare la sfida internazionale, come anche le imprese che – pur essendo caratterizzate da tale vocazione – a causa di debolezze spesso di tipo endogeno, non hanno ancora concretizzato questo risultato.

Il denominatore comune di questi risultati e azioni è rappresentato dal mettere l’impresa – in tutte le sue declinazioni- al centro delle politiche economiche. La prospettiva fortemente imprenditoriale dei processi di innovazione -mediata dall’approccio della RIS 3- ha comportato in fase di programmazione un’interpretazione integrata e complementare degli Obiettivi Tematici 1 e 3, estendendo all’Asse prioritario 3 una funzione di stimolo alla domanda di innovazione, di modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi.

OBIETTIVO SPECIFICO 3.1
Il contesto territoriale siciliano è caratterizzato da una fragile base produttiva che contribuisce in maniera limitata alla creazione del valore aggiunto regionale e che nel corso degli ultimi anni ha registrato una rilevante contrazione. Nel periodo 2007-2013 a livello regionale si è registrato una riduzione di circa il 23% del numero di imprese attive nel settore manifatturiero. Nel 2007, infatti, le imprese attive nel settore manifatturiero erano pari a 37.688 mentre a fine 2013 le stesse si erano ridotte a 28.970 con un saldo negativo di 8.718 imprese. Anche la densità delle imprese in rapporto alla popolazione è bassa, essendo inferiore a 55 imprese ogni mille abitanti a testimonianza di una ridotta vitalità del sistema economico e del tessuto produttivo siciliano.
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Nel ciclo di programmazione 2014-2020, l’obiettivo della Regione è quello di sostenere nuovi soggetti e nuove idee favorendo la creazione di imprese che possano portare nuova linfa e nuove prospettive al tessuto produttivo siciliano, incoraggiando il talento imprenditoriale e l’interesse verso chi intraprende percorsi virtuosi ed innovativi orientati ad incrementare il tasso di sopravvivenza a 5 anni delle nuove imprese. In tale ottica, la sfida regionale da supportare attraverso il programma è quella di incrementare la natalità delle imprese e favorire l’occupazione. Tale sfida deve essere perseguita anche attraverso la creazione di un ambiente favorevole per il funzionamento e lo sviluppo imprese, nel perseguimento dei principi dello Small Business Act, nell’obiettivo di riduzione complessiva degli oneri che gravano sulle imprese e nella promozione della legalità e sicurezza delle imprese. In tale ottica, la sfida regionale da supportare attraverso il programma è quella di incrementare la natalità delle imprese e favorire l’occupazione. L’obiettivo è coerente con la raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea sul programma nazionale di riforma 2012 dell’Italia che invitava all’adozione di misure per combattere la disoccupazione giovanile facilitando l’inclusione nel mondo del lavoro, anche attraverso incentivi per l’avvio di nuove imprese.
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Tipologia di azionipermalink frase

3.1.1 – Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti sia attraverso l’offerta di servizi sia attraverso interventi di microfinanza

OBIETTIVO SPECIFICO 3.2
Le piccole dimensioni delle imprese siciliane sono uno dei fattori che incide sulla capacità di crescita sui mercati regionali, nazionali e internazionali e di prendere parte ai processi di innovazione. La dimensione relativamente piccola delle imprese siciliane impedisce infatti – come segnalato anche dai servizi della Commissione Europea – di sostenere gli elevati costi d’entrata indispensabili alla creazione di nuove reti di distribuzione e alla realizzazione di investimenti in beni immateriali. Poiché nel contesto regionale, in base ai dati dell’ultimo censimento sull’industria e sui servizi circa il 96,7% delle imprese ha una dimensione micro e circa il 3,1% ha una dimensione piccola, si rende opportuno agire su tale punto di debolezza cercando di favorire la cooperazione tra le diverse imprese, con particolare riferimento a quelle operanti nei settori turistici e culturali.

Il settore del turismo è infatti dominato da micro imprese che fronteggiano difficoltà in termini finanziari e di risorse umane. In tale ottica, la sfida regionale da supportare attraverso il programma è relativa alla necessità di favorire la cooperazione tra piccole e medie imprese a livello territoriale o settoriale. Tale sfida è coerente con le conclusioni del Consiglio dell’Unione Europea del 31 maggio 2011 sul riesame dello Small Business Act per l’Europa che invita gli Stati membri a fornire un sostegno alla creazione di reti e raggruppamenti di PMI durante diversi cicli di vita e ad incoraggiare le PMI a richiedere competenze specialistiche, per aiutare le imprese a crescere, innovare e internazionalizzarsi.

Tipologia di azioni

3.2.1 – Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attartori cultutrali e naturali del territorio, anche attraverso lìintegrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici.

OBIETTIVO SPECIFICO 3.3
Nel quadro delle attuali dinamiche globali, insieme alla nascita di nuove imprese manifatturiere orientate al mercato, la crescita della penetrazione sui mercati extra-regionali da parte delle PMI siciliane già attive è un elemento chiave della strategia regionale per il potenziamento del proprio sistema produttivo. Il grado di internazionalizzazione del sistema produttivo – che al netto delle esportazione nel settore oil si colloca tra quelli con minore propensione all’export a livello nazionale – è infatti una delle variabili critiche per il rilancio dell’economia siciliana ed è, allo stesso tempo, frutto e causa delle criticità strutturali che la caratterizzano (nanismo di impresa, scarsa aggregazione, sottocapitalizzazione, ecc.). Ancor più rilevante è l’aspetto che lega la presenza sui mercati internazionali con l’introduzione di attività di Ricerca e di Innovazione stimolati dalla necessità di una maggiore competitività a fronte di mercati più dinamici. Facilitare l’accesso ai mercati extra-regionali e agevolare il percorso di internazionalizzazione delle PMI si configura dunque come un obiettivo centrale della strategia per la competitività del tessuto produttivo in virtù degli effetti di crescita diffusa che possono scaturire da una più robusta presenza internazionale.

La capacità di incrementare il proprio volume di affari attraverso una differenziazione dei mercati di sbocco consentirebbe alle imprese regionali non solo di accedere a risorse finanziarie addizionali in grado di alimentare un processo di irrobustimento strutturale delle aziende in termini di produttività e occupazione ma anche di innescare ed alimentare i processi di innovazione diffusa (di processo, prodotto e organizzative) che tradizionalmente interessano le aziende esportatrici. Nell’ambito dell’OT3, l’azione di internazionalizzazione del FESR sarà quindi rivolta a sostenere, attraverso strumenti differenziati, l’apertura al mercato internazionale sia delle imprese esistenti già in possesso dei requisiti per affrontare la sfida internazionale, sia di quelle che, pur essendo caratterizzate da tale vocazione, a causa di debolezze spesso di tipo endogeno, non hanno ancora concretizzato questo risultato. Tale risultato verrà perseguito sia mediante azioni finalizzate alla penetrazione commerciale nei mercati extra-regionali, sia mediante azioni finalizzate alla creazione di legami internazionali tra imprese nell’ambito di comuni progetti di sviluppo. A tal fine l’intervento regionale sarà focalizzato sulle aree di business più affini alla struttura produttiva regionale valorizzandone le eccellenze qualitative.
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In modo particolare si tratta di favorire e sostenere progetti mirati alla presenza su nuovi mercati sia in modo diretto, sia attraverso partecipazione a catene globali del valore, sia in collegamento con altre imprese regionali o extraregionali, sia seguendo strategie di consolidamento di imprese che già si sono affacciate sui nuovi mercati e intendono consolidare le loro posizioni.

Tipologia di azioni

3.3.1 Progetti di promozione dell’export (anche attraverso la partecipazione a Expo 2015), destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale

3.3.2 Incentivi all’acquisto di servizi di supporto all’internazionalizzazione in favore delle PMI

OBIETTIVO SPECIFICO 3.4
Le trasformazioni strutturali che hanno interessato il contesto produttivo siciliano e che sono state indotte da una maggiore concorrenza internazionale basata sulla competizione dei costi, dall’introduzione di nuovi modelli di business, dallo stravolgimento dei canali distributivi e di approvvigionamento e dall’internazionalizzazione dell’economia hanno determinato un peggioramento delle performance e della competitività del tessuto produttivo siciliano. Il declino della competitività che ha caratterizzato il contesto produttivo siciliano si spiega anche con la posizione di svantaggio per quanto riguarda le specializzazioni di prodotto delle PMI siciliane. Con un mix di prodotti di esportazione appartenenti ai settori prevalentemente maturi, la Sicilia è stata esposta in misura sempre più diretta alla crescente concorrenza mondiale. In tale contesto la possibilità di sopravvivenza e sviluppo sono legate alla capacità di concepire nuovi modelli di business che sappiano ribaltare gli schemi consueti, facendo leva creativamente sulle risorse interne ed esterne all’azienda. Inoltre in tale contesto, diviene fondamentale incentivare la riorganizzazione del settore manifatturiero verso produzioni posizionate in segmenti di più alta qualità e con palesi vantaggi competitivi anche territoriali e pertanto meno esposti alla concorrenza delle economie emergenti.

Per mitigare gli effetti della concorrenza internazionale basata sulla competizione dei costi è inoltre fondamentale supportare le imprese siciliane nelle loro politiche di differenziazione dell’offerta, favorendo la realizzazione di prodotti di qualità superiore o innovativi che sappiano al contempo gestire efficientemente le risorse adoperate nei processi di produzione. Tale processo deve avvantaggiarsi della forte interazione esistente tra settori ad alta tecnologia che risultano rilevanti per lo sviluppo di tecnologie trasversali, e i settori tradizionali che rappresentano il luogo in cui l’applicazione delle tecnologie trasversali può avere luogo e rendere possibile il conseguimento di significativi vantaggi in termini di produttività e di valore sul mercato delle imprese.

In tale ottica, la sfida regionale da supportare attraverso il programma è relativa alla necessità sostenere prodotti e processi innovativi in coerenza con quanto previsto dal position paper dei servizi della Commissione Europea. Tale sfida deve essere perseguita anche attraverso la creazione di un ambiente favorevole per il funzionamento e lo sviluppo imprese, nel perseguimento dei principi dello Small Business Act e nell’obiettivo di riduzione complessiva degli oneri che gravano sulle imprese.

Tipologia di azioni

3.4.1. Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale

OBIETTIVO SPECIFICO 3.5
L’accesso al credito costituisce una questione molto rilevante per tutte le imprese, ma è ancora più essenziale per le micro e piccole imprese e per quelle imprese che abbiano l’obiettivo di crescere nei mercati e realizzare nuovi modelli di business. La crisi finanziaria ha evidenziato e aggravato i problemi di accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, producendo una sostanziale restrizione del credito per le società non finanziarie in un contesto che presenta peraltro anche un insufficiente sviluppo del mercato del venture capital in fase seed ed early stage.

Gli istituti di credito sono diventati più selettivi nella concessione di credito, applicando tassi di interesse più elevati e richiedendo maggiori garanzie. A livello regionale, ad esempio, nel 2011 gli impieghi bancari ammontavano a oltre 36 miliardi di euro, mentre nel 2013 gli stessi si sono ridotti a 34,3 miliardi di euro. La sfida regionale per il periodo 2014-2020 è quella di favorire la disponibilità di credito per il sistema produttivo regionale, ristabilendo un livello regolare di flussi di credito.

Tipologia di azioni

3.5.1 Potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per l’espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e sistemi regionali di garanzia, favorendo forme di razionalizzazione che valorizzino anche il ruolo dei confidi più efficiente ed efficaci.
OT 4 Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori

Indice
OBIETTIVO SPECIFICO 4.1
OBIETTIVO SPECIFICO 4.2
OBIETTIVO SPECIFICO 4.3
OBIETTIVO SPECIFICO 4.4
OBIETTIVO SPECIFICO 4.5
OBIETTIVO SPECIFICO 4.6
PER UN’ECONOMIA A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO

Gli obiettivi per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio sono stati definiti a livello comunitario e inglobati nella strategia per rilanciare l’economia dell’Unione denominata “Europa 2020”. Il raggiungimento di tali obiettivi passa essenzialmente attraverso le politiche energetiche, il cui riferimento principale per la pianificazione di settore (efficienza, rinnovabili, ecc.) a livello nazionale è rappresentato dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN).

La Sicilia, in questi anni, sfruttando le opportunità offerte dagli strumenti incentivanti susseguitisi è stata interessata da una crescita della produzione elettrica da FER ma permangono ampi spazi di miglioramento sia nel settore dell’efficientamento energetico che nell’affermazione di alcune tecnologie nel settore della produzione di calore da FER e della mobilità sostenibile. Con le azioni previste nell’OT4 si intende dare una maggiore spinta allo sviluppo in Sicilia di una economia “green”.

OBIETTIVO SPECIFICO 4.1
L’efficienza energetica e l’integrazione delle fonti rinnovabili nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico costituiscono un utile strumento per assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e contrastare i cambiamenti climatici. Sfruttando le opportunità offerte dagli strumenti incentivanti che si sono susseguiti, la Sicilia è stata, in questi anni, interessata da una progressiva crescita della produzione elettrica da FER in particolar modo fotovoltaica ed eolica; permangono tuttavia ampi spazi di miglioramento sia nel settore dell’efficientamento energetico che nell’affermazione di alcune tecnologie finalizzate alla produzione di calore da FER. L’ultimo rapporto ENEA del 2013 “Energia e Ambiente” ha evidenziato che gli edifici sono responsabili di oltre un terzo dei consumi di energia del nostro Paese e, date le numerose opzioni tecnologiche oggi disponibili sul mercato, costituiscono uno dei principali settori di intervento per la riduzione dei consumi di energia primaria. Dal “Rapporto Energia Sicilia 2013” emerge che il parco immobiliare regionale mostra scarsissime prestazioni energetiche e ampi margini di miglioramento in ambito di efficientamento energetico (il 72% di certificati di prestazione energetica degli edifici emessi tra il 2009 e il 2013 risulta essere in classe G e solamente l’1% in classe A).

Inoltre, da studi effettuati in ambito nazionale, con particolare riguardo alle Regioni del Sud Italia, è emerso che la maggior parte degli edifici pubblici sono stati realizzati tra gli anni 70 e gli anni 80 e solo 1/3 di questi presenta buoni livelli di isolamento; inoltre, le caratteristiche degli impianti termici presentano ampi margini di miglioramento dal punto di vista dell’efficientamento energetico. Una stima di massima sui potenziali risparmi energetici derivanti da interventi di efficientamento indica una riduzione del 18% relativamente alla parte dei consumi termici e del 23% per quella relativa all’energia elettrica. Una strategia per la riqualificazione energetica del parco edilizio costituisce un aspetto fondamentale nella strategia ambientale di decarbonizzazione regionale. In questo quadro, l’intervento di efficientamento energetico delle PP.AA può avere un ruolo doppiamente importante sia quale azione esemplare per i cittadini, sia quale strumento importante nella riduzione dei costi correnti legati al settore energetico. L’obiettivo è quello di ridurre i consumi energetici di parte di tale edifici mediante interventi strutturali/impiantistici, integrazione di FER e gestionali-comportamentali. Un altro settore che consente ampi margini di riduzione dei consumi energetici e dei costi degli Enti Locali, è il settore della Pubblica Illuminazione.

Da uno studio pubblicato dall’ENEA nel 2012 dal titolo “Progetto Lumière” è emerso che attraverso interventi di efficientamento energetico in tale settore si può conseguire una riduzione delle emissioni di CO2 derivanti dalla produzione di energia elettrica di oltre il 50%. Sulla base delle azioni previste nella suddetta pianificazione, si privilegeranno le proposte dei grandi e medi centri abitati o aggregazioni territoriali che proporranno pacchetti di interventi integrati di diverse tipologie (efficientamento energetico su edifici e pubblica illuminazione, fonti rinnovabili e uso di reti intelligenti).

Un quadro di riferimento per l’individuazione in prima istanza degli interventi potenzialmente candidabili al supporto del Programma può essere offerto dagli strumenti di pianificazione energetica a livello locale, quali ad esempio Piano di Azione del Patto dei Sindaci, Piani Energetici Comunali, Piani di miglioramento di efficientamento energetico degli edifici pubblici e della pubblica illuminazione.

Tipologia di azioni

4.1.1 – Promozione dell’ecoefficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici

4.1.2 –Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all’autoconsumo associati ad interventi di effecientamento energetico dando priorità all’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza

4.1.3 – Adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica, promuovendo installazioni di sistemi automatici di regolazione (sensori di luminosità, sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete)

OBIETTIVO SPECIFICO 4.2
Il settore industriale ha, nel corso degli ultimi anni, contribuito in misura apprezzabile ad innalzare il proprio livello di efficienza energetica; tuttavia sono state soprattutto le Grandi Imprese ad aver investito maggiormente nelle nuove tecnologie ad alto rendimento, mentre le piccole e medie imprese spesso difettano delle risorse, delle informazioni e delle competenze necessarie per trarre pienamente bene?cio dalle opportunità offerte dal miglioramento tecnologico. In Sicilia, secondo l’ultimo censimento ISTAT, si contano oltre 370.000 PMI, di cui circa l’8% è rappresentato da aziende manifatturiere. L’ammodernamento tecnologico dei cicli produttivi di queste PMI potrebbe contribuire ad una sostanziale riduzione dei loro consumi a vantaggio sia delle loro performance ambientali che di riduzione dei costi di produzione, con evidenti ricadute in termini di competitività del sistema produttivo nel suo complesso. L’interesse da parte delle imprese alle tematiche dell’efficientamento energetico è dimostrato in questi giorni dall’elevato numero di domande che sono state presentate a seguito del bando a sportello, al MISE, per il Bando POI Energia 2014 rivolto alle imprese obiettivo convergenza. Infatti in meno di 20 giorni (dal 29 Aprile al 17 Maggio) le richieste hanno raggiunto il tetto massimo di dotazione finanziaria disponibile, pari a 100 Mln €. La progressiva ottimizzazione dei processi industriali mediante il miglioramento dell’efficienza di motori elettrici, il maggior ricorso a sistemi di cogenerazione, ma anche l’adozione di tecnologie per la produzione, almeno parziale, dell’energia funzionale ai cicli produttivi rappresenta quindi una opportunità significativa nel quadro della strategia regionale di progressivo affrancamento dalle fonti energetiche non rinnovabili e, dunque, di decarbonizzazione dell’economia nel suo complesso.

Tipologia di azioni

4.2.1 Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive compresa l’installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l’autoconsumo, dando priorità alle tecnologie ad alta efficienza

OBIETTIVO SPECIFICO 4.3
L’evoluzione dello scenario energetico, via via sempre più caratterizzato dal moltiplicarsi degli allacci degli impianti di produzione di energia a fonte rinnovabile caratterizzata da elevate intermittenze, pone la necessità di progredire da una rete di trasmissione/distribuzione unidirezionale ad una rete bidirezionale. La Sicilia è attualmente interconnessa con il continente attraverso un unico collegamento a 380 kV in corrente alternata e dispone di un sistema di trasmissione primario costituito essenzialmente da alcuni collegamenti a 380 kV, oltre che da un anello a 220 kV con ridotte potenzialità in termini di capacità di trasporto tra l’area orientale e quella occidentale. Sono, pertanto, presenti problemi di sicurezza di esercizio del sistema elettrico e sono prevedibili sempre maggiori condizionamenti per gli operatori del mercato elettrico, in relazione allo sviluppo della produzione di energia soprattutto da fonti rinnovabili. L’entrata in servizio di numerosi impianti di produzione da fonte rinnovabile, connessi prevalentemente alla rete di sub trasmissione, rischia di portare a saturazione alcune porzioni di rete AT con conseguenti possibili congestioni. La gestione della rete siciliana, a causa della crescita sostenuta degli impianti fotovoltaici connessi alla rete di distribuzione, potrebbe risultare particolarmente critica in caso di indisponibilità dell’unico collegamento a 380 kV tra la Sicilia e il continente.

In questo scenario, in cui i punti d’immissione nella rete si moltiplicano, la distribuzione deve quindi essere in grado di sopportare in modo flessibile e sicuro le forti variazioni della quantità di corrente elettrica immessa e trasportata. Per farlo dovrà gestire una notevolissima mole d’informazioni provenienti dalle singole utenze produttrici/consumatrici, necessariamente in comunicazione fra loro.

Nasce da questa esigenza la necessità di sviluppo di reti d’informazioni dette “smart grid” che potranno gestire in maniera efficiente le reti elettriche vere e proprie, evitando sprechi (tutta l’energia prodotta in quel dato momento verrà utilizzata), impiegando il più possibile l’energia prodotta da fonti rinnovabili, ridistribuendo in tempo reale eventuali surplus di alcune zone in altre aree, attingendo in ogni momento dalla fonte più economica e correggendo in pochi secondi ogni problema. Una rete controllata e utilizzata nella maniera ottimale, senza essere più sottoposta allo stress dei picchi di consumo, ma con un flusso costante, porta ad una migliore gestione e ad una maggiore sicurezza dal rischio black out. L’obiettivo principale che si intende raggiungere attraverso la realizzazione di “reti intelligenti” è quello di incrementare la quota di fabbisogno energetico coperto da generazione distribuita sviluppando e realizzando sistemi di distribuzione intelligenti e, nello stesso tempo, creare le basi per la realizzazione di città “Smart” rivolte all’eco sostenibilità dello sviluppo urbano, alla diminuzione di sprechi energetici ed alla riduzione drastica dell’inquinamento grazie anche ad un miglioramento della pianificazione urbanistica e dei trasporti. La Smart Grid rappresenta la grande sfida del futuro del settore energetico in ambito urbano ed, in tal senso, intercetta i tre ambiti d’intervento: ICT, Energia e Innovazione.

Tipologia di azioni

4.3.1. Realizzazione di reti intelligenti di distribuzione dell’energia (smart grids) e interventi sulle reti di trasmissione strettamente complementari, introduzione di apparati provvisti di sistemi di comunicazione digitale, misurazione intelligente e controllo e monitoraggio come infrastruttura delle “città”, delle aree periurbane e delle “aree interne”

4.3.2 Realizzazione di sistemi intelligenti di stoccaggio asserviti a reti intelligenti di distribuzione (smart grids) e a impianti di produzione da FER

OBIETTIVO SPECIFICO 4.4
La cogenerazione ad alto rendimento e il teleriscaldamento e teleraffreddamento presentano significative potenzialità di risparmio di energia primaria e sono, ad oggi, largamente inutilizzate nell’Unione. L’interesse per la cogenerazione di elettricità e calore è legato ad aspetti sia di efficienza energetica, sia di emissioni, sia, infine, di organizzazione della produzione e delle attività economiche nel territorio.

La generazione distribuita di energia (elettricità, calore e freddo) ha un duplice effetto: sulla organizzazione del sistema elettrico, perché è basata prevalentemente sull’autoconsumo e sulla distribuzione nelle reti locali intelligenti (smart grids), e, conseguenza pertanto, riduce la domanda sulla grande rete di distribuzione ed i relativi costi; inoltre aumenta l’efficienza dell’impiego delle risorse energetiche, perché ha un rendimento energetico che arriva sino al 100% contro un rendimento energetico medio cumulativo delle grandi centrali e della rete di distribuzione non superiore al 40%. La tecnologia della cogenerazione ormai è largamente sviluppata nei grandi impianti industriali e del grande terziario (quali ospedali ed aeroporti), sarà necessario porre particolare attenzione allo sviluppo delle applicazioni di piccole taglie (sotto il MW). Per la micro-cogenerazione esiste un potenziale ampio, ma per poterlo sfruttare al meglio, occorrono incentivi forti e rivedere alcune condizioni al contorno come la realizzazione di reti di distribuzione intelligenti. Oltre a incentivare gli impianti, pertanto, sarà fondamentale sostenere l’efficientamento delle reti e dei sistemi di accumulo del calore e di conversione in frigorie. Pertanto, l’obiettivo delle azioni che saranno attivate, in linea con quanto richiesto dalla Direttiva UE 27/2012, sarà quello di aumentare l’efficienza energetica attraverso la realizzazione di impianti di cogenerazione e trigenerazione (di grande e piccola taglia) ad alto rendimento e di reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento a servizio di questi. Le azioni saranno distinte sia per tipologia di intervento (realizzazione di impianti, costruzione di reti) sia di beneficiario (Ente Pubblico, Impresa).

Tipologia di azioni

4.4.1 Promozione dell’efficientamento energetico tramite teleriscaldamento e teleraffrescamento e l’installazione di impianti di cogenerazione e trigenerazione [gli interventi dovranno dare priorità a impianti da fonte rinnovabile; potranno essere realizzati interventi connessi ad impianti già esistenti alimentati da fonti fossili; è esclusa, in ogni caso, la possibilità di finanziare la produzione di energia da fonte fossile]

OBIETTIVO SPECIFICO 4.5
Secondo un recente studio dell’Ente Nazionale per l’Energia e l’Ambiente, lo sfruttamento sostenibile delle biomasse a fini energetici rappresenta una priorità per raggiungere tutti gli obiettivi UE previsti per il 2020.In Sicilia, allo stato attuale, il contributo delle bioenergie al mix energetico regionale ha un ruolo assolutamente residuale, mentre in termini potenziali, la possibilità di sfruttare risorse endogene appare di notevoli dimensioni. Tali opportunità, se correttamente inquadrate, potrebbero contribuire non solo a traguardare gli obiettivi energetici regionali, ma anche a valorizzare materiali oggi trattati come scarti – con tutti gli aggravi economici che ne conseguono – trasformandoli in input primario per le produzioni energetiche. La disponibilità dell’input primario tuttavia non esaurisce il set degli elementi indispensabili per lo sfruttamento efficace delle bioenergie a livello regionale. Infatti, proprio in virtù della propria diffusione su scale territoriali ampie, il corretto funzionamento di tali “sistemi energetici” necessita di strutture logistiche adeguate a raccogliere, gestire e smistare la materia prima verso gli impianti di produzione energetica. In questo quadro il PO FESR agisce in stretto raccordo con l’intervento del Piano di Sviluppo Rurale della Sicilia al fine di avviare progetti integrati di sfruttamento sostenibile delle bioenergie. Il contributo del FESR è limitato al supporto alla realizzazione delle strutture logistiche e impianti.

Tipologia di azioni

4.5.2 Realizzazione di impianti di trattamento, sistemi di stoccaggio, piattaforme logistiche e reti per la raccolta da filiera corta delle biomasse

OBIETTIVO SPECIFICO 4.6
Nell’ambito di questo Asse prioritario la Regione Siciliana intende migliorare la qualità della vita nelle aree urbane e metropolitane attraverso il completamento ed il potenziamento degli interventi infrastrutturali finalizzati al trasporto pubblico di massa a guida vincolata, il miglioramento dell’accesso ai centri urbani di maggiore dimensione con modalità sostenibili, la qualificazione ed il potenziamento dei percorsi ciclabili in alternativa ai mezzi privati.

Nelle città siciliane, l’uso di mezzi pubblici di trasporto è largamente inferiore alla media nazionale — nel 2011, il numero di passeggeri che si sono serviti del TPL nei comuni capoluogo di provincia, rapportati al numero per abitante, è pari a 45,4, contro un valore nazionale di 227,6. Anche i posti-km offerti dal TPL nei capoluoghi di Provincia, espressi in migliaia per abitante, sono inferiori alla metà del corrispondente valore nazionale. L’utilizzo di mezzi pubblici di trasporto in Sicilia, misurato dalla percentuale di occupati, studenti e scolari, utenti di mezzi pubblici sul totale delle persone che si sono spostate per motivi di lavoro e di studio e hanno usato mezzi di trasporto, è in Sicilia del 14,6% contro il 19,6% nella media nazionale. La qualità dell’ambiente urbano e la salute dei cittadini vanno quindi tutelate con un deciso intervento a favore della mobilità sostenibile.

Tipologia di azioni

4.6.1 – Realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio destinate alla mobilità collettiva e relativi sistemi di trasporto

4.6.2 – Interventi di mobilità sostenibile urbana anche incentivando l’utilizzo di sistemi di trasporto a basso impatto ambientale, il completamento, l’attrezzaggio del sistema e il rinnovamento delle flotte

4.6.3 – Sistemi infrastrutturali e tecnologici di gestione del traffico e per l’integrazione tariffaria attraverso la realizzazione di sistemi di pagamento interoperabili (bigliettazione elettronica, infomobilità, strumenti antielusione)

4.6.4 – Sviluppo delle infrastrutture necessarie all’utilizzo del mezzo a basso impatto ambientale anche attraverso iniziative di charging hub

4.6.5 – Incentivi per l’adozione e la razionalizzazione di sistemi e infrastrutture di distribuzione eco compatibile delle merci

OT 5 Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
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Indice
OBIETTIVO SPECIFICO 5.1
OBIETTIVO SPECIFICO 5.3
PREVENZIONE E RIDUZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO E DI EROSIONE COSTIERA-RISCHIO INCENDI E RISCHIO SISMICO.

La Commissione Europea ha presentato la Strategia Europea di Adattamento ai cambiamenti climatici introducendo così un quadro normativo mirato a rendere l’Unione Europea sempre più pronta ad affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici. I quattro pilastri fondamentali della Strategia sono: 1) costruire una solida base di conoscenze sugli impatti e le conseguenze del cambiamento climatico, 2) integrare l’adattamento nelle principali aree di policy in Europa; 3) utilizzare strumenti di policy per garantire l’adattamento; 4) promuovere la cooperazione internazionale sull’adattamento.

La condizione di fragilità del territorio siciliano – dovuta alla sua naturale vulnerabilità e agli effetti prodotti dai cambiamenti climatici – enormemente accentuata dalle condizioni insediative – trova riscontro nei danni che conseguono agli eventi meteo climatici e/o sismici che, pur nella loro oggettiva gravità, vengono assorbiti con ripercussioni assai meno rilevanti in altri contesti territoriali e di sviluppo antropico. Questa consapevolezza è alla base degli obiettivi dell’Asse Prioritario 5 che prevede infatti la relalizzazione di interventi volti alla riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera e alla riduzione del rischio incendi e rischio sismico.

OBIETTIVO SPECIFICO 5.1
La Sicilia è caratterizzata da diffusa vulnerabilità al rischio idrogeologico che coinvolge il 70% dei centri abitati e gran parte delle rete viaria minore soprattutto nelle aree interne.

In una situazione così articolata, entrambi gli aspetti connessi alla gestione del rischio e cioè, agire nei confronti delle pericolosità (eliminazione cause, contenimenti, etc.) o nei confronti del rischio (consolidamenti, misure di adattamento, riduzione dell’esposizione, etc.), hanno bisogno di risposte complesse e ben strutturate che coinvolgono l’intero tema del governo territoriale. La manutenzione ed il riordino del reticolo idrografico naturale ad artificiale, la lotta agli incendi, l’attenzione alle buone pratiche agricole per la riduzione dell’erosione ed il riordino urbanistico nelle aree in dissesto sono i temi da affrontare in maniera trasversale nelle politiche di sviluppo e di miglioramento della vita. L’obiettivo specifico dovrà essere affrontato su almeno tre fronti, da una parte intervenire nelle situazioni emergenziali e conclamate di rischio in ambito residenziale e di infrastrutture strategiche, dall’altra ripristinare un rapporto corretto con il territorio di tutte le attività umane, favorendo soprattutto nuovi sistemi di manutenzione e monitoraggio delle zone critiche e inoltre aumentare il livello di consapevolezza delle popolazioni esposte per operare un cambio culturale in grado di aumentare il livello di resilienza delle popolazioni, con azioni specifiche che permettano il loro coinvolgimento, soprattutto dove maggiormente esposte.

Tipologia di azioni

5.1.1 Interventi di gestione del rischio geomorfologico, idraulico e di erosione costiera.
1
5.1.3 Interventi di realizzazione, manutenzione e rinaturalizzazione di infrastrutture verdi e servizi eco sistemici

OBIETTIVO SPECIFICO 5.3
Nel campo del rischio naturale ed antropico il territorio siciliano si caratterizza anche per l’elevata vulnerabilità ai rischi sismici e vulcanici aggravati all’elevata vulnerabilità del patrimonio edilizio, infrastrutturale, industriale, produttivo e dei servizi e dall’ altissima pericolosità per densità abitativa e presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale. Sulla base della valutazione dei rischi e attraverso l’individuazione e la caratterizzazione delle zone maggiormente soggette a instabilità (studi di Microzonazione Sismica), saranno selezionate le priorità di intervento del FESR per la messa in sicurezza degli edifici strategici, funzionali anche alla riduzione del rischio vulcanico, e per la realizzazione di sistemi di prevenzione e allerta precoce, previsti anche in relazione al rischio idrogeologico.

Tra le priorità, le principali sono:

Prevenzione e riduzione della vulnerabilità con particolare riguardo al patrimonio edilizio pubblico e/o ad uso pubblico, dell’edilizia privata, degli edifici “strategici” (scuole, ospedali, strutture adibite alla gestione dell’emergenza).

Miglioramento della conoscenza del fenomeno, anche attraverso il monitoraggio del territorio e la valutazione del pericolo a cui è esposto il patrimonio abitativo, la popolazione e i sistemi infrastrutturali;

Miglioramento dell’operatività e dello standard di gestione dell’emergenza a seguito di un terremoto;

Coinvolgimento della popolazione con una costante e incisiva azione di informazione e sensibilizzazione.

Tipologia di azioni

5.3.1 Integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione, anche attraverso reti digitali interoperabili di coordinamento operativo precoce.

5.3.2 Interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici strategici e rilevanti pubblici/privati ubicati nelle aree maggiormente a rischio

5.3.3 Recupero e allestimento degli edifici pubblici destinati ai Centri funzionali e operativi

5.3.4 Interventi di micro zonazione sismica e sviluppo di sistemi di prevenzione
OT 6 Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse

Indice
OBIETTIVO SPECIFICO 6.1
OBIETTIVO SPECIFICO 6.2
OBIETTIVO SPECIFICO 6.3
OBIETTIVO SPECIFICO 6.4
OBIETTIVO SPECIFICO 6.5
OBIETTIVO SPECIFICO 6.6
OBIETTIVO SPECIFICO 6.7
OBIETTIVO SPECIFICO 6.8
RISORSE NATURALI E CULTURALI L’obiettivo tematico interessa potenzialmente diversi aspetti ambientali e di tutela e valorizzazione delle risorse naturali e culturali. Qui vengono distinti due differenti ambiti: il primo relativo alla disponibilità e qualità dei cd. servizi ambientali; il secondo relativo alle risorse naturali e culturali che costituiscono, oltre che un valore in sé meritevole di tutela, fondamentali asset di sviluppo della Sicilia anche con riferimento al sistema turistico.

OBIETTIVO SPECIFICO 6.1
La direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE impone la previsione di misure idonee a promuovere il riciclaggio di alta qualità predisponendo regimi di raccolta differenziata dei rifiuti, praticabili dal punto di vista ambientale ed economico, volti a garantire il rispetto dei necessari criteri qualitativi per i pertinenti settori di riciclaggio. La Regione Siciliana con il sostegno dell’UE intende dotarsi delle infrastrutture necessarie al raggiungimento e possibile superamento dei target previsti dalla Direttiva sui rifiuti, attraverso l’istituzione di regimi di raccolta differenziata prioritariamente per la frazione organica, la carta, il metallo, la plastica e il vetro, affinché, entro il 2020, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti domestici sia aumentata complessivamente almeno fino al 50% in peso. Gli impianti per la preparazione, il riutilizzo, il riciclaggio e recupero di materiali da costruzione e demolizione dovranno essere aumentati almeno al 70% in peso.

Per la descrizione dei risultati e degli obiettivi da raggiungere, è necessario richiamare, oltre alle norme di recepimento della direttiva quadro, i piani nazionali e soprattutto regionali che “regolano” il settore dei rifiuti, anche in relazione alle specifiche condizionalità ex-ante, di cui all’Allegato XI del RRDC, che prevedono quali criteri per il soddisfacimento della condizionalità l’esistenza di uno o più piani di gestione dei rifiuti a norma dell’articolo 28 e 29 della direttiva 2008/98/CE.

Le pianificazioni regionali di settore si possono definire in “stato di approvazione”, i percorsi di redazione/aggiornamento dei piani sono stati avviati con l’OPCM n. 3887 del 9 luglio 2010 “Immediati interventi per fronteggiare la situazione di emergenza determinatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani nella Regione Siciliana”. Tra le finalità della OPCM 3887 si prevedeva l’adeguamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Il Piano di Gestione dei Rifiuti, redatto ai sensi del D.Lgs. 205/2010, è stato approvato dal Ministero dell’Ambiente (MATTM) con decreto n. U.PROF.GAB.DEC-2012-0000125 del 11 luglio 2012. Nel marzo 2014 sono state attivate le consultazioni preliminari di VAS, ai sensi dell’art. 13 comma 1 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.. La chiusura delle attività di valutazione è prevista entro il 30 giugno 2014. Il piano prevede la definizione di un nuovo sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani, definisce gli obiettivi da raggiungere (articolati in tre fasi: emergenziale, transitoria e di regime) e la potenzialità degli impianti necessari alla gestione ed al trattamento dei rifiuti urbani a scala sub regionale e la stima massima dei costi per l’infrastrutturazione. Le risorse del Programma sono, pertanto, finalizzate, in modo complementare alle altre risorse previste, alla realizzazione di impianti di gestione dei rifiuti esclusivamente nei comprensori sprovvisti o non sufficientemente dotati, ed in particolare
1
Tipologia di azioni

6.1.1 – Realizzare le azioni previste nei piani di prevenzione e promuovere la diffusione di pratiche di compostaggio domestico e di comunità

6.1.2 – Realizzare i migliori sistemi di raccolta differenziata e un’adeguata rete di centri di raccolta.

6.1.3 – Rafforzare le dotazioni impiantistiche per il trattamento e per il recupero, anche di energia, ai fini della chiusura del ciclo di gestione, in base ai principi di autosufficienza, prossimità territoriale e minimizzazione degli impatti ambientali

OBIETTIVO SPECIFICO 6.2
Il risultato che la Regione Siciliana si prefigge con il PO-FESR 2014/2020 è il risanamento ambientale di quelle aree del territorio regionale che risultano inquinate, con conseguenti situazioni di rischio sia ambientale che sanitario, tali da determinare l’inibizione del territorio e/o delle sue risorse per attività produttive, turistiche o di servizi a favore della collettività. Per l’azione è necessario richiamare i piani di settore ed in particolare il piano regionale delle bonifiche (Direttiva 2004/35/CE); tale strumento è attualmente in fase di aggiornamento. Nel mese di febbraio 2014, infatti, sono state avviate le consultazioni sul rapporto preliminare ambientale. L’aggiornamento del piano di settore costituisce elemento essenziale per la previsione delle azioni di bonifica considerate le relative specifiche condizionalità ex-ante, di cui all’Allegato XI del RRDC. Gli interventi da finanziare rientrano nel campo di applicazione del D.Lgs.152/06 o D.M. 471/99 in tema di bonifica, prevedendo il riutilizzo dell’area per attività produttive, turistiche o di servizi a favore della collettività (scopi ambientali e/o produttive in senso lato). Nell’ambito dell’obiettivo si ricomprendono i problemi di gestione relativi alla presenza di grandi e diffuse quantità di materiali contenenti amianto; in alcuni ambiti la presenza di amianto può essere causa di rilascio di fibre e di conseguente rischio sanitario.

Tipologia di azioni

6.2.. Bonifica di aree inquinate secondo le priorità previste dal Piano regionale di bonifica e realizzazione di infrastrutture per l’insediamento di imprese da collegare a progetti di sviluppo e occupazione
2
6.2.2. Realizzazione di impianti per lo smaltimento dell’amianto.

OBIETTIVO SPECIFICO 6.3
Il risultato che la Regione Siciliana si prefigge con il PO-FESR 2014/2020 è di garantire alla comunità un livello di servizio idrico integrato efficiente, economico ed efficace in linea con gli standards europei, attraverso la realizzazione di infrastrutture idriche di captazione, adduzione, distribuzione di acqua potabile, nonché di scarico e depurazione delle acque reflue. Tale obiettivo sarà perseguito anche mediante il riefficientamento delle reti che, oltre ad incidere negativamente sull’articolazione tariffaria, in atto determinano acquisto e/o captazione di acqua destinata ai consumi umani superiore alla effettiva necessità con conseguente (non sostenibile) maggiore sfruttamento della risorsa idrica sotterranea.

L’intervento regionale risulta comunque fortemente condizionato dal mancato soddisfacimento della condizionalità ex-ante relativo alle risorse idriche e specificatamente dall’incompletezza del quadro pianificatorio. La completezza di tale quadro da un lato rappresenta il presupposto formale per l’accesso ai fondi e dall’altro la garanzia minima indispensabile per l’efficacia dell’azione regionale in tale settore. In particolare, in Sicilia non risulta soddisfatta la condizionalità ex ante che richiede l’adozione di un piano di gestione del distretto idrografico. Tale piano è stato esitato nel 2010 ma mai approvato dal MATTM in quanto non soddisfa tutti i requisiti richiesti dalla Direttiva 2000/60/CE, come indicato nelle prescrizioni del parere VAS dello stesso Ministero. Risulta essere meno critico, a livello nazionale, il soddisfacimento della condizionalità relativa alla tariffazione della risorsa. Ulteriore criticità deriva, inoltre, sicuramente dal quadro normativo ancora da perfezionare in relazione alla norma sul riassetto del Servizio Idrico Integrato, in tuttora in discussione all’ARS.

Tipologia di azioni

6.3.1. Potenziare le infrastrutture di captazione, adduzione, distribuzione, fognarie e depurative per usi civili

6.3.2. Interventi di miglioramentoripristino delle capacità di invaso.

6.3.3 Incentivi all’installazione dei sistemi di monitoraggio delle perdite di rete e di contabilizzazione dei consumi
OBIETTIVO SPECIFICO 6.4
Con riferimento all’azione mirata all’introduzione di misure innovative in materia di risparmio idrico (…), gli interventi saranno attuati secondo le previsioni delle misure da adottare riportate nell’approvando PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SICILIA con prioritaria attuazione delle seguenti categorie di intervento:
C2/3St: Applicazione dei trattamenti più spinti del secondario per l’abbattimento dell’azoto agli scarichi di acque reflue urbane degli agglomerati ricadenti in aree sensibili e nei bacini drenanti ad esse afferenti con popolazione superiore a 20.000 AE

C6St: Attuazione delle condizioni per il rilascio in alveo del Deflusso Minimo Vitale per mantenere la capacità di diluizione e di ossigenazione e le capacità auto-depurative

C7St: Attuazione delle tecniche di abbattimento dei nutrienti da fonti puntuali attraverso il lagunaggio, la fitodepurazione e la fertirrigazione

C8St: Riduzione delle emissioni nell’ambiente, in particolare nelle acque, degli stabilimenti/impianti industriali soggetti alle disposizioni del DLgs 4 agosto 1999 n. 372

L’azione riguarda anche il finanziamento delle infrastrutture finalizzate all’attuazione del S.I.I. (per ciò che riguarda il trattamento depurativo) i cui beneficiari risultano essere Enti Pubblici Territoriali che sono chiamati a gestire il Servizio Idrico Integrato (in tal caso sarebbe da unificare con l’azione 6.3.1). Si ricorda che all’ARS si sta discutendo il disegno di legge per il riassetto dell’intero settore idrico della Sicilia.

Con riferimento all’azione volta all’integrazione e rafforzamento dei sistemi informativi di monitoraggio della risorsa idrica, gli interventi saranno attuati secondo le previsioni delle misure da adottare riportate nell’approvando PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SICILIA con prioritaria attuazione delle seguenti categorie di intervento:

F8St – F9St F10St : Potenziamento delle reti di monitoraggio quantitativo – qualitativo – Acque superficiali e profonde

F11St: Sviluppo e gestione di un sistema informativo integrato dei prelievi e scarichi nei corpi idrici superficiali e sotterranei

F12St: Potenziamento delle strutture deputate al controllo dei fattori di pressione

L’azione si profila come propedeutica a sostegno dell’aggiornamento della pianificazione di settore.

Con riferimento all’azione relativa alle infrastrutture per il pretrattamento, stoccaggio e riutilizzo delle acque reflue depurate, gli interventi saranno attuati secondo le previsioni delle misure da adottare riportate nell’approvando PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SICILIA con prioritaria attuazione delle seguenti categorie di intervento:

B18St: Riutilizzo in agricoltura e nei sistemi industriali delle acque reflue dei depuratori urbani e riciclo delle acque nell’uso industriale

F7St: Installazione di sistemi per il campionamento dei reflui comprensivi di misuratori di portata a monte del punto di recapito nel corpo idrico

Tipologia di azioni

6.4.1. Sostegno all’introduzione di misure innovative in materia di risparmio idrico, depurazione per il contenimento dei carichi inquinanti, riabilitazione dei corpi idrici degradati attraverso un approccio ecosistemico

6.4.2. Integrazione e rafforzamento dei sistemi informativi di monitoraggio della risorsa idrica

6.4.3 Infrastrutture per il pretrattamento, stoccaggio e riutilizzo delle acque reflue depurate

6.4.4 Infrastrutture per il convogliamento e lo stoccaggio delle acque pluviali

OBIETTIVO SPECIFICO 6.5
Il recupero degli habitat naturali, spesso fortemente frammentati e disturbati, l’approfondimento della loro conoscenza e il miglioramento delle connessioni tra gli stessi appare fondamentale ai fini della tutela e salvaguardia dell’ambiente naturale. In tale contesto la Rete Natura 2000 ha permesso la conoscenza di patrimonio naturalistico ancora non tutelato e allo stesso tempo ha contribuito alla connessione delle Aree Protette Regionali (Parchi e Riserve Naturali) favorendo la tutela di importanti corridoi ecologici minacciati dalla pressione antropica.

Gli obiettivi da raggiungere sono dunque:

Tutelare gli ecosistemi, le risorse naturali, l’equilibrio ecologico, le specie rare e minacciate;

Ampliare la superficie degli habitat di interesse comunitario e contribuire a mantenere o migliorare, dove possibile, lo stato di conservazione attuale;

Creare le condizioni per il mantenimento e/o miglioramento degli ecosistemi presenti nei siti Rete Natura 2000;

Ripristinare i processi naturali ed i meccanismi di autoregolazione e di auto perpetuazione;

Mantenere, conservare e sviluppare le funzioni protettive nella gestione forestale;

Ripristinare, conservare e valorizzare i servizi eco sistemici (piani di gestione dei siti Natura 2000, protezione delle specie);

Controllare la presenza di specie invasive;

Contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità in ambito terrestre e marino, migliorando lo stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario;

Migliorare la biodiversità legata al paesaggio rurale conservando le attività antropiche che assieme alla base naturale contribuiscono alla diversità bio-culturale tipica del territorio rurale siciliano.

Tipologia di azioni

6.5.1 Azioni previste nei Prioritized Action Framework (PAF) e nei Piani di Gestione della Rete Natura 2000

OBIETTIVO SPECIFICO 6.6
In Sicilia la superficie terrestre a diverso titolo “vincolata” copre quasi il 25% del territorio mentre il patrimonio culturale conta della presenza di grandi attrattori culturali riconosciuti a livello internazionale, siti UNESCO in primis ma anche di una vasta dotazione di aree archeologiche e centri storici di pregio. Tale imponente patrimonio soffre di una serie di debolezze strutturali che ne mettono a rischio qualità e dimensione e ancora debole è la capacità di integrare la valorizzazione dei beni culturali e naturali a fini turistici.

Il miglioramento dell’offerta turistica nelle Aree Protette – tale da rendere quest’ultime un sistema turistico alternativo all’offerta turistica tradizionale – permetterà un miglioramento del livello di conoscenza del patrimonio naturalistico siciliano che ne favorirà la sua tutela e allo stesso tempo consentirà di creare un circuito turistico alternativo a quello tradizionale e competitivo nel panorama turistico internazionale, vista la notevole presenza di territorio naturale protetto in Sicilia. In ordine agli aspetti relativi all’incremento della fruibilità e dello sfruttamento economico delle risorse, previsti nell’AdP risulta, quindi, necessario puntare sulla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, quale leva strategica per indurre lo sviluppo dei territori, superando gli approcci frammentati e promuovendo gli standard di qualità dell’offerta (soprattutto con riferimento alle risorse culturali anche attraverso le nuove tecnologie), nonché l’integrazione su scala sovra locale delle iniziative.

Tipologia di azioni

6.6.1 Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo

6.6.2 Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio naturale attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie avanzate

OBIETTIVO SPECIFICO 6.7
La Regione Siciliana intende incrementare la domanda di fruizione del proprio patrimonio culturale, statale e non, ancora largamente al di sotto dei suoi livelli potenziali e contraddistinta da fenomeni di sottoutilizzazione (in particolare di musei ed aree archeologiche) ed elevata stagionalità. La Regione proseguirà quindi le politiche svolte nel passato periodo di programmazione con una più forte applicazione di criteri di integrazione funzionale e territoriale degli interventi, di concentrazione, di applicazione delle tecnologie rilevanti nel campo della valorizzazione dei beni culturali, di ulteriore qualificazione dei servizi e degli standard di offerta. Il conseguimento di questo risultato è legato imprescindibilmente all’assicurazione di condizioni di gestione sostenibile e durevole del patrimonio, che costituirà la premessa di qualsiasi intervento di tutela e valorizzazione.
1
L’intervento di miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale riguarderà, in sinergia con il PON “Beni culturali, le aree ed i poli di maggiore rilevanza in termini di attrazione (in Sicilia sono presenti fra gli altri cinque siti UNESCO: Area archeologica di Agrigento, Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, Isole Eolie (patrimonio naturale), città tardo-barocche della Val di Noto, Siracusa e necropoli rupestri di Pantalica) nonché aree territoriali definite, circoscritte e selezionate, dove lo sviluppo del potenziale di attrazione sia specificamente legato all’applicazione di un approccio di integrazione funzionale di politiche per il territorio, di investimenti materiali e di servizi.

Tipologia di azioni
1
6.7.1 Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo

6.7.2 Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie avanzate

OBIETTIVO SPECIFICO 6.8
In Sicilia, l’intensità della domanda turistica è ancora largamente inferiore alla media nazionale. In particolare si evidenzia un basso livello di presenze rispetto al potenziale di ricettività delle strutture dell’isola, un basso sfruttamento dei mesi “shoulder” e una scarsa capacità di diversificazione dell’offerta, rispetto alle caratteristiche dei possibili flussi turistici. L’obiettivo generale della strategia di sviluppo turistico della Regione Siciliana per il settore turistico è l’aumento di competitività sui mercati internazionali. Tale obiettivo sarà raggiunto in un contesto di maggiore sostenibilità tenendo conto dei parametri che misurano la capacità di conservare le risorse naturali e culturali, la redditività delle imprese e la diversificazione dei mercati. A tal fine risultano necessarie alcune azioni propedeutiche tra cui:

Innalzamento della qualità e dell’innovazione delle imprese turistiche, in particolare quelle che operano nel settore dell’ospitalità

Miglioramento del livello di accessibilità ai mercati target.

Diversificazione dell’offerta turistica ( cultura, benessere e scoperta del territorio..).

Riqualificazione dei luoghi pubblici (il setting) dove si svolge l’esperienza turistica.

Dall’analisi dei fabbisogni da soddisfare deriva l’approccio strategico mirato alla crescita delle presenze turistiche attraverso azioni di valorizzazione integrata delle risorse ambientali e culturali, concentrate sulle aree di maggiore rilevanza, in coerenza anche con la strategia che sorregge il PON Cultura. Questa strategia di valorizzazione, orientata allo sviluppo turistico integrato del territorio con riferimento, prevalentemente, al patrimonio storico-culturale, ambientale, artigianale ed eno-gastronomico, si affianca all’azione di supporto, innovazione e messa in rete del sistema imprenditoriale del settore turistico che ricade negli interventi del Programma dedicati alla crescita di competitività propria dell’OT 3 e dell’Agenda Digitale di cui all’OT 2. Anche in un’ottica di ottimizzazione degli strumenti messi a punto con la precedente programmazione, si intende orientare i Distretti Turistici regionali, organismi di partenariato pubblico/privato in atto già riconosciuti, verso le forme organizzative proprie delle moderne DMO (Destination Management Organisation).

Tipologia di azioni

6.8.1 Sostegno a processi di aggregazione e integrazione tra imprese (reti di imprese) nella costruzione di un prodotto integrato nelle destinazioni turistiche

6.8.3 Sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle destinazioni turistiche

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OT 7 Sistemi di Trasporto Sostenibili
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Indice
OBIETTIVO SPECIFICO 7.1
OBIETTIVO SPECIFICO 7.2
OBIETTIVO SPECIFICO 7.4
TRASPORTI INTELLIGENTI Questo Obiettivo Tematico è finalizzato al miglioramento delle condizioni di mobilità delle persone e delle cose attraverso il riequilibrio modale a vantaggio di vettori meno impattanti, la mitigazione degli impatti ambientali, l’aumento della sicurezza e il miglioramento della qualità della vita. Tali obiettivi generali sono declinati in obiettivi specifici quali il miglioramento dell’offerta ferroviaria e dei servizi offerti, la continuità territoriale interna, il rafforzamento dei sistemi portuali e logistici.

Il sistema trasportistico regionale, ancor di più di quanto registrato a livello nazionale, è caratterizzato da debolezze strutturali riguardanti i livelli di sicurezza e le conseguenti esternalità ambientali, soprattutto carente manutenzione ordinaria e straordinaria, necessaria per garantire gli standard minimi di sicurezza.

Tale carenza infrastrutturale rappresenta un forte vincolo all’accrescimento della competitività delle imprese che va supportata da una rete logistica multimodale, integrata ed efficiente, connessa con le aree interne e facilmente accessibile dai nodi principali e supportata da interventi di Intelligent Transport System (ITS).

OBIETTIVO SPECIFICO 7.1
Con riferimento al precedente ciclo di programmazione 2007-2013, la Regione Siciliana ha intrapreso ampi investimenti finalizzati al potenziamento ed alla qualificazione del sistema di infrastrutture ferroviarie in termini di interoperabilità, di adeguamento alle esigenze del trasporto merci e compatibilità tra traffico merci e passeggeri, di riduzione dei tempi di percorrenza ed aumento dell’accessibilità e della qualità del servizio. Nel ciclo di programmazione 2014-2020, la Regione intende procedere tramite il nuovo PO FESR Sicilia al perseguimento di due obiettivi strategici: il completamento di importanti infrastrutture strategiche avviate e la prosecuzione dello sforzo di potenziamento dei servizi di trasporto pubblico regionale ed interregionale. Lo snodo strategico è quello di promuovere lo spostamento su ferro di importanti quote di traffico di persone e di merci, agendo sulla qualità del servizio e sui tempi di percorrenza.
Il forte rilievo di questo obiettivo è determinato anche dai deficit ancora molto evidenti che caratterizzano l’offerta ferroviaria regionale. Il grado di soddisfazione del servizio di trasporto ferroviario è molto inferiore alla media nazionale ed è il più basso fra le regioni italiane (34,4% di persone che si dichiarano soddisfatte del servizio in Sicilia contro 49,7% nella media nazionale, nel 2011). Analogamente, l’indice di utilizzazione del trasporto ferroviario (dato dalla percentuale di persone che hanno utilizzato il mezzo di trasporto almeno una volta nell’anno sul totale della popolazione di 14 anni e oltre) è pari a circa un terzo della media nazionale. L’indice del traffico merci per ferrovia, misurato in tonnellate di merci in ingresso ed in uscita per ferrovia (tonnellate per cento abitanti), è notevolmente più basso che nella media nazionale. Attualmente, la quota di merci in ingresso ed in uscita per ferrovia sul totale delle modalità è pari a poco più dell’1%. Gli obiettivi assunti su questo tema nell’ambito del POR sono perseguiti in sinergia con il Programma Operativo Nazionale “Infrastrutture e reti” nonché con il complesso degli investimenti promossi dalla pianificazione generale dei trasporti in Sicilia. In particolare, il PON contribuisce al completamento ed all’integrazione del sistema dei trasporti ferroviari in Sicilia anche nell’ambito della priorità 7.a “Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete: a) favorendo la creazione di uno spazio unico europeo dei trasporti multimodale con investimenti nella TEN-T […].

Tipologia di azioni

7.1.2 – Completare le infrastrutture strategiche relative agli archi nazionali di adduzione ai corridoi ferroviari europei della rete centrale [infrastrutture e tecnologie anche ERTMS della rete globale]

7.1.4 – Potenziare i servizi di trasporto pubblico regionale ed interregionale su tratte dotate di domanda potenziale significativa, anche attraverso il sostegno al rinnovo del materiale rotabile, al rinnovo dell’armamento, allo sviluppo dell’interoperabilità e la promozione dell’integrazione tariffaria

OBIETTIVO SPECIFICO 7.2
Il grado di competitività del sistema portuale e interportuale siciliano ha una forte incidenza sui livelli generali di competitività, produttività ed attrattività dell’economia regionale, anche considerando l’importanza della quota di merci in ingresso ed in uscita dalla regione attraverso la modalità del trasporto marittimo. L’esigenza è sia di potenziare e rafforzare i porti di rilevanza nazionale che di ottimizzare le funzioni e le specializzazioni dei porti commerciali regionali. Completando gli interventi di potenziamento e qualificazione già effettuati sul sistema dei porti regionali, la Regione Siciliana intende promuovere un significativo aumento dei flussi di traffico marittimo delle merci e favorire il riequilibrio modale nel trasporto delle merci, agendo sulla competitività del sistema portuale ed interportuale nonché sulla integrazione di questo sistema con le altre modalità di trasporto. Gli effetti attesi riguardano, inoltre, la riduzione del traffico merci di lunga percorrenza su strada, la sostenibilità ambientale e la riduzione dei costi diretti ed indiretti del trasporto.

L’obiettivo dell’aumento della competitività del sistema portuale e interportuale in Sicilia viene perseguito in stretta integrazione con il Programma Operativo Nazionale “Infrastrutture e reti”, nell’ambito del quale sono realizzati gli interventi relativi ai porti siciliani di rilevanza nazionale, mentre il POR agirà sui nodi di rilievo regionale, ottimizzandone la specializzazione

Gli obiettivi di sviluppo del sistema portuale siciliano hanno come elementi di riferimento il Piano Regionale dei Trasporti, l’APQ “Trasporto marittimo” e la strategia promossa dalla Unione Europea per il potenziamento delle Autostrade del mare.

Tipologia di azion

7.2.2 – Potenziare infrastrutture e attrezzature portuali e interportuali di interesse regionale, ivi inclusi il loro adeguamento ai migliori standard ambientali, energetici e operativi [infrastrutture e tecnologie della rete globale

OBIETTIVO SPECIFICO 7.4
Nel 2007-2013, la Regione Siciliana ha avviato un importante piano di rafforzamento e riqualificazione della viabilità primaria e secondaria regionale. In particolare, il PO FESR 2007-2013 ha finanziato la realizzazione di due Grandi Progetti Autostrada Siracusa-Gela Lotti 6+7 e 8 e Itinerario Agrigento-Caltanissetta, nonché un importante programma di riqualificazione della viabilità secondaria, attraverso la definizione di Piani Provinciali che individuano carenze funzionali e strutturali del sistema e gerarchizzano i possibili interventi con riferimento alle esigenze di mobilità e sicurezza sulla rete viaria di propria competenza

Nel 2014-2020, la Regione intende assicurare, a valere sul Programma Operativo Regionale, il completamento di importanti infrastrutture viarie già in parte realizzate nel passato ciclo di programmazione e che sono in grado di produrre un forte impatto in termini di coesione e continuità territoriale, migliorando le connessioni tra le aree interne della regione ed i poli urbani, produttivi e logistici del sistema territoriale siciliano, attraverso un significativo abbattimento dei tempi di percorrenza rispetto alla situazione attuale

Il forte rilievo di questo obiettivo è determinato anche dai deficit ancora molto evidenti che caratterizzano le altre modalità di trasporto, determinando l’assenza di una valida alternativa al trasporto stradale. In particolare, l’inadeguatezza del servizio ferroviario in molte aree della regione rende obbligatorio l’uso dell’auto privata o degli autobus. In particolare, la linea ferroviaria Siracusa-Gela è una linea non elettrificata e a binario unico dove la media di velocità è di 55 km/h. Gli obiettivi di sviluppo del sistema stradale siciliano hanno come elementi di riferimento il Piano Regionale dei Trasporti, l’APQ “Trasporto stradale” e la strategia promossa dalla Unione Europea con il Libro Bianco del 2011 “Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti – per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile” volta a coniugare l’incremento della mobilità con il miglioramento della sicurezza stradale e la riduzione delle emissioni

Tipologia di azionipermalink frase

7.4.1 – Rafforzare le connessioni delle aree interne per favorire la coesione e la continuità territoriale privilegiando il completamento di interventi già avviati e mediante interventi selettivi sull’infrastruttura viaria volti a rimuovere strozzature e barriere, laddove non risulti sostenibile realizzare nuovi collegamenti ferroviari o riqualificare linee già esistenti

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OT 9 Promuovere l’inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione.
Indice
OBIETTIVO SPECIFICO 9.3
OBIETTIVO SPECIFICO 9.4
OBIETTIVO SPECIFICO 9.5
OBIETTIVO SPECIFICO 9.6
SERVIZI DI CURA SOCIO-EDUCATIVI E POLITICHE A FAVORE DELLE FASCE PIÙ DEBOLI DELLA POPOLAZIONE
1
Le finalità perseguite dall’Asse Prioritario 9 trovano inquadramento nell’ambito della Piattaforma Europea contro la Povertà e l’Emarginazione, una delle sette iniziative prioritarie della Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e solidale.

La nuova fase di programmazione del PO FESR Sicilia si configura quindi come un’opportunità per orientare l’azione regionale in modo più efficace in favore delle politiche per l’inclusione sociale attraverso interventi per l’aumento/consolidamento/qualificazione dei servizi sociali e socio-sanitari, del tessuto urbano, ecc.

OBIETTIVO SPECIFICO 9.3
In relazione all’inclusione sociale, la Regione presenta un contesto tra i più critici in Italia, sia in termini di condizioni di vita e incidenza della povertà, sia in relazione alla dotazione/qualità di servizi alle persone. La crisi economica ha, altresì, accentuato le disuguaglianze e le differenze territoriali, causando anche l’estensione delle aree del disagio, a fronte di un contesto che presenta un sistema di servizi non adeguato rispetto alla situazione. L’obiettivo è orientare l’azione regionale maggiormente a favore delle politiche per l’inclusione sociale al fine di ridurre i divari nelle condizioni di vita, intervenendo in particolare sulla qualità dei servizi sociali e socio-sanitari, del tessuto urbano, ecc. Il Programma promuove attraverso tale obiettivo la diffusione a livello territoriale di servizi qualificati rispondenti a standard strutturali e organizzativi definiti, rivolti anche a favorire la conciliazione vita-lavoro. In particolare, la presenza diffusa di strutture di carattere socio-sanitario non corrisponde ai reali fabbisogni espressi dalla popolazione soprattutto per quanto riguarda il target dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e di presa in carico della non auto-sufficienza. Pertanto, i risultati attesi sono:

l’incremento della percentuale di bambini tra zero e 3 anni che usufruiscono di servizi per l’infanzia;

l’aumento della copertura della popolazione che a livello territoriale accede a servizi sanitari migliorati.

Tipologia di azioni

9.3.1 – Finanziamento piani di investimento per Comuni associati per realizzare nuove infrastrutture o recuperare quelle esistenti (asili nido, centri ludici, servizi integrativi prima infanzia, ludoteche e centri diurni per minori, comunità socioeducative) conformi alle normative regionali di riferimento

9.3.2 – Aiuti per sostenere gli investimenti nelle strutture di servizi socio educativi per la prima infanzia

9.3.5 – Piani di investimento in infrastrutture per Comuni associati e aiuti per sostenere gli investimenti privati nelle strutture per anziani e persone con limitazioni nell’autonomia

9.3.8 – Finanziamento investimenti per la riorganizzazione e il potenziamento dei servizi territoriali sociosanitari, di assistenza primaria e sanitari non ospedalieri compresa la implementazione di nuove tecnologie per la telemedicina, la riorganizzazione della rete del welfare d’accesso e lo sviluppo di reti tra servizi e risorse del territorio per favorire la non istituzionalizzazione della cura

OBIETTIVO SPECIFICO 9.4
La strategia del Programma è orientata a ridurre il disagio abitativo che, come indicato a livello nazionale nel PNR, interessa un numero crescente di famiglia impoverite dal perdurare della crisi economica. L’obiettivo, pertanto, mira a migliorare la qualità della vita delle aree urbani e la coesione sociale attraverso l’ampliamento dell’offerta di alloggi popolari e di housing sociale e la qualificazione dei servizi ad essi dedicati, soprattutto in contesti sub-urbani caratterizzati da persistente marginalizzazione e scarso coinvolgimento attivo della comunità locale nella prioritarizzazione dei fabbisogni dei contesti in cui essi vivono e nella conseguente costruzione partecipata dei luoghi di aggregazione e/o per l’erogazione dei servizi. In quest’ottica, il risultato atteso da raggiungere è:

l’incremento del patrimonio edilizio riqualificato disponibile per alloggi sociali e/o di housing sociale e della dotazione di servizi afferenti.

L’Obiettivo rivolge una particolare attenzione alle persone senza dimora, la cui presenza si è andata accrescendo in questi ultimi anni, in concomitanza con la crisi economica che sta investendo l’Italia. Si tratta di un fenomeno che è maggiormente evidente nelle aree urbane e che richiede azioni coordinate in grado di offrire ragionevoli risposte, in primo luogo, ai problemi del vitto e dell’alloggio, e che al contempo consenta di indirizzare le persone disagiate verso processi di reinserimento sociale. Le inizative descritte intendono perseguire il seguente risultato atteso: l’incremento del numero delle persone senza dimora che sono oggetto di percorsi di assistenza e di reinserimento nella vita sociale.

Tipologia di azioni

9.4.1 – Interventi di potenziamento del patrimonio pubblico e privato esistente e di recupero di alloggi di proprietà dei Comuni e ex IACP per incrementare la disponibilità di alloggi sociali e servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali. Interventi infrastrutturali finalizzati alla sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi

9.4.4 – Sostegno all’adeguamento infrastrutturale per il miglioramento dell’abitare a favore di persone con disabilità e gravi limitazioni nell’autonomia

OBIETTIVO SPECIFICO 9.5
La strategia del Programma vuole dedicare una attenzione particolare alle persone senza dimora, la cui presenza si è andata accrescendo in questi ultimi anni, in concomitanza con la crisi economica che sta investendo l’Italia, ma non solo. Si tratta di un fenomeno che caratterizza ed è maggiormente evidente nelle aree urbane e che richiede un’azione coordinata che sia in grado di dare risposte, in primo luogo, ai problemi del vitto e dell’alloggio, ma che consenta poi di indirizzare queste persone verso processi di reinserimento sociale. In quest’ottica, il risultato atteso da raggiungere è:

l’incremento del numero delle persone senza dimora che sono oggetto di percorsi di assistenza e di reinserimento nella vita sociale

Tipologia di azioni

9.5.8 – Finanziamento nelle principali aree urbane e nei sistemi urbani di interventi infrastrutturali nell’ambito di progetti mirati per il potenziamento della rete dei servizi per il pronto intervento sociale per i senza dimora [sportelli dedicati per la presa in carico, alloggio sociale temporaneo per adulti in difficoltà, docce e mense, alberghi diffusi per lavoratori stagionali nelle zone rurali]

9.5.10 – Interventi infrastrutturali nell’ambito della sperimentazione della integrazione tra interventi infrastrutturali riguardanti le strutture abitative e socio sanitarie e misure di sostegno alle persone senza dimora nel percorso verso l’autonomia

OBIETTIVO SPECIFICO 9.6
La strategia regionale è orientata a migliorare i contesti, soprattutto urbani, caratterizzati da elevato disagio sociale, degrado ambientale ed alti tassi di dispersione scolastica e formativa, spesso connotati da basso tasso di legalità. La Regione, infatti, intende attraverso tale Obiettivo incidere in tali contesti recuperando e riqualificando immobili con un focus specifico sui beni confiscati alle organizzazioni criminali. In effetti, secondo i dati pubblicati dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati alla Criminalità Organizzata, con oltre 5.200 beni confiscati, la Sicilia è, tra le Regioni d’Italia, prima per numero di beni sottratti al patrimonio della criminalità organizzata. Una quota significativa di tali beni è costituita da immobili di diversa natura quali, ad esempio, terreni, fabbricati e abitazioni, che la legge consente di destinare all’espletamento di servizi di pubblica utilità attraverso l’attribuzione degli stessi al patrimonio indisponibile dei Comuni in cui sono ubicati.

Alla luce delle premesse di cui sopra, risulta, pertanto, opportuno promuovere il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, garantendo una risposta concreta al fabbisogno del territorio attraverso la restituzione alla collettività di beni frutto dei proventi di tale attività con evidenti ricadute positive in termini di sicurezza, legalità e di sviluppo sociale ed economico. Il risultato atteso che si intende perseguire attraverso l’Obiettivo è rappresentato da:

l’incremento dei beni restituiti alla collettività.

Tipologia di azioni

9.6.6 – Interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva, inclusi interventi per il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alle mafie

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OT 10 Investire nell’istruzione, formazione e formazione professionale per le competenze e l’apprendiemnto permanente
Indice
OBIETTIVO SPECIFICO 10.5
OBIETTIVO SPECIFICO 10.7
OBIETTIVO SPECIFICO 10.8
EDILIZIA SCOLASTICA E INTERVENTI INFRASTRUTTURALI RIVOLTI ALL’ALTA FORMAZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

Nell’ambito della programmazione 2014-2020, l’Asse Prioritario 10 risponde alle sfide poste dalla Strategia Europa 2020 concorrendo al miglioramento della qualità e dell’efficacia dell’istruzione e della formazione, favorendo l’apprendimento permanente e la mobilità, incoraggiando innovazione, creatività e imprenditorialità. Le Raccomandazioni specifiche del Consiglio europeo all’Italia [luglio 2013] individuano in questi fattori essenziali la chiave per promuovere la coesione economica e sociale, l’equità e la cittadinanza attiva.

IL PO FESR Sicilia 2014-2020 con l’Obiettivo Tematico 10 si trova ad operare in un’area di intervento su cui è prioritario l’impegno della programmazione del FSE. Nell’ambito di tale Asse Prioritario, l’impegno del PO FESR sarà rivolto ad interventi in ambito infrastrutturale in favore dell’edilizia scolastica e ad interventi infrastrutturali rivolti all’alta formazione.

OBIETTIVO SPECIFICO 10.5
I livelli d’istruzione della popolazione regionale hanno registrato negli ultimi anni un lieve miglioramento, soprattutto per quel che riguarda le giovani generazioni. Il quadro rimane tuttavia critico, se si mette a confronto la Regione con il contesto europeo. In effetti, come indicato nell’Accordo di Partenariato, l’innalzamento dei livelli di competenza e il reinserimento in percorsi di istruzione e formazione assumono rilevanza anche per la popolazione adulta, contraddistinta da livelli di istruzione inferiori rispetto alla media europea. Tali dati, iIn generale costituiscono un punto di significativa debolezza del sistema sociale ed economico regionale: gli elevati livelli di dispersione scolastica, e formativa, l’insufficiente partecipazione degli adulti alle attività formative, la scarsa dotazione di professionalità tecnico scientifiche sono tutti elementi di forte rischio per la crescita economica e la tenuta sociale della Sicilia. Le azioni previste dal presente programma dovranno pertanto trovare significativa integrazione con la programmazione del FSE sia di livello regionale che nazionale, con particolare riferimento

I risultati attesi del presente obiettivo sono rappresentati da

rafforzamento e qualificazione dell’istruzione tecnica e professionale superiore di qualità, con particolare attenzione a quella rappresentata dai Poli Tecnico Professionali, attraverso interventi relativi alla dotazione di tecnologie

potenziamento dell’alta formazione di livello universitario, al fine di garantire agli studenti migliori condizioni di studio, di soggiorno e di ospitalità (anche attraverso la realizzazione di residenze universitarie e la qualificazione delle residenze esistenti, prendendo a riferimento caratteristiche assimilabili al concetto di “campus”)

Tipologia di azioni

10.5.7 – Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica e laboratori di settore e per l’ammodernamento delle sedi didattiche

10.5.8 – Intervento per l’edilizia universitaria – campus, tra cui l’accessibilità alle persone con disabiltà

OBIETTIVO SPECIFICO 10.7
La qualità dell’istruzione e della formazione e l’innalzamento e l’adeguamento delle competenze rappresentano fattori essenziali per rispondere alle sfide poste dalla Strategia Europa 2020: In particolare, per la Regione che presenta dei livelli di dispersione scolastica e formativa ben al di sotto della media nazionale ed europea. In linea con la programmazione del FSE, sia di livello regionale che nazionale, il programma punta a incrementare il tasso di successo scolastico ed i livelli di competenze chiave

In tal senso, la Regione intende qualificare il patrimonio infrastrutturale diffuso per l’istruzione per il raggiungimento del risultato atteso
aumentare la qualità degli ambienti scolastici siciliani

Tipologia di azioni

10.7.1 Interventi di riqualificazione degli edifici scolastici (efficientamento energetico, sicurezza, attrattività e innovatività, accessibilità, impianti sportivi, connettività), anche per facilitare l’accessibilità delle persone con disabilità
1
OBIETTIVO SPECIFICO 10.8
La Regione Siciliana intende valorizzare l’impiego consapevole di nuove tecnologie didattiche e pedagogiche nei propri luoghi di istruzione e formazione, soprattutto in quelle realtà caratterizzate da situazioni di svantaggio legate in modo particolare a condizioni orografiche, geografiche e sociali, anche con l’obiettivo di favorire l’integrazione tra scuole di differenti territori, in modo da evitare l’isolamento didattico e culturale delle piccole realtà, nonché per fornire ai più giovani strumenti di comunicazione efficaci e sicuri. Accanto all’introduzione delle nuove tecnologie, anche una didattica innovativa può raggiungere lo scopo di ottenere migliori prestazioni laddove le condizioni di svantaggio di cui sopra non lo permettano, specie se l’azione innovativa va a coinvolgere una comunità di apprendimento che oltre alla scuola comprenda anche la famiglia e la più ampia società di riferimento.

Le scuole situate in comuni montani, nelle isole minori o in piccoli borghi si trovano in forte criticità in relazione alla corrispondenza con gli standard quantitativi previsti al livello nazionale, che spesso ha significato la chiusura di piccoli plessi o la non assegnazione di personale docente e amministrativo.

La Regione, nella consapevolezza del ruolo fondamentale che queste piccole realtà hanno per il presidio del territorio, promuove azioni progettuali finalizzate a mitigare gli effetti di tali problematiche, da realizzarsi unitamente ai comuni e in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale.

Tipologia di azioni

10.8.1 – Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica, laboratori di settore e per l’apprendimento delle competenze chiave.
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10.8.5 Sviluppare piattaforme web e risorse di apprendimento on-line a supporto della didattica nei percorsi di istruzione, di formazione professionale
OT 11 Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un’amministrazione pubblica efficiente
Indice
OBIETTIVO SPECIFICO 11.6
PER UN’AMMINISTRAZIONE PIÙ EFFICIENTE

Le lezioni tratte dalle esperienza attuativa del precedente periodo di programmazione confermano l’esigenza di proseguire l’azione di adeguamento dei processi organizzativi, migliorando la capacità amministrativa e di programmazione del sistema regione ed affinando i meccanismi di gestione e di comunicazione interni all’Amministrazione. Si riscontrano ancora difficoltà diffuse nelle articolazioni istituzionali locali ad esprimere una progettualità di qualità, presupposto indispensabile per potere assicurare l’efficace e pieno utilizzo dei Fondi Strutturali.

Assieme a questo, la Pubblica Amministrazione siciliana è interessata da un processo di riforma che richiede una attenzione specifica e una più forte azione di rafforzamento della capacità amministrativa.

Nel ciclo di programmazione 2014-2020, l’obiettivo della Regione è pertanto quello di rispondere ai fabbisogni dei soggetti istituzionali coinvolti nel processo di programmazione, attuazione, monitoraggio, controllo e valutazione degli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali ed in particolare dal FESR.

Occorre inoltre accrescere la capacità della pubblica amministrazione siciliana di programmare ed attuare le operazioni cofinanziate con tempi allineati alle prescrizioni comunitarie e di erogare servizi adeguati alle esigenze delle imprese e dei cittadini. Una gestione sana dei fondi richiede infatti che le strutture amministrative agiscano in maniera efficiente, efficace e trasparente, svolgendo adeguatamente le mansioni connesse all’esecuzione dei Fondi, inclusi la valutazione ed il controllo, e prevenendo in tal modo le frodi e la corruzione.

Particolare attenzione dovrà essere data al rafforzamento e diffusione dei processi di valutazione, ai vari livelli operativi interessati, e al recepimento del “Codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e di investimento europei” che rappresenta una nuova sfida alla rafforzamento dei processi partecipativi ad alla diffusione della conoscenza relativa alla programmazione e gestione dei Fondi comunitari. I destinatari e beneficiari delle azioni proposte non sono più costituiti dalla sola Pubblica amministrazione dai suoi operatori, ma ricomprendono ora una serie si soggetti pubblici e privati che sono espressione di interessi collettivi e vengono chiamati a concorrere al processo di programmazione e verifica del presente Programma Operativo.

OBIETTIVO SPECIFICO 11.6
Tipologia di azioni

11.6.3 – Strumentazione e attività di monitoraggio e valutazione per il rafforzamento dei sistemi territoriali dell’innovazione in accompagnamento all’attuazione dei programmi
11.6.5 – Implementazione dei “Piani di miglioramento tecnico-amministrativo ”adottati al fine di adeguare e potenziare le competenze delle amministrazioni impegnate nell’attuazione e gestione dei programmi cofinanziati)

11.6.6 – Attivazione di modalità di reclutamento dedicate per il rafforzamento tecnico delle strutture impegnate nella programmazione, attuazione e gestione degli investimenti pubblici per lo sviluppo economico e la coesione territoriale

11.6.7 – Azioni per il miglioramento dell’efficacia delle politiche pubbliche attraverso la diffusione e l’applicazione di metodi di valutazione appropriati (per l’analisi ex-ante, in itinere ed ex-post) e il rafforzamento delle competenze e le capacità del Sistema Nazionale di Valutazione e delle strutture tecniche delle amministrazioni per la realizzazione diretta di valutazioni e per l’affidamento di valutazioni e/o ricerche valutative anche con l’utilizzo dei Nuclei di Valutazione, come strumento di valutazione diretta e/o di supporto alla definizione di linee guida per valutazioni effettuate da altri soggetti
11.6.8 – Attuazione del Codice di condotta europeo sul partenariato [intensificando e migliorando la qualità e il grado di incisività della consultazione con le parti economiche e sociali, con la società civile, i cittadini e tutti i portatori di interesse]

11.6.9 – Produzione di informazioni statistiche con elevato grado di disaggregazione territoriale e di dati di dettaglio collegati ai singoli Programmi. elaborati sulla base di comuni standard di qualità (Azione collegata alla condizionalità ex ante “Sistemi statistici”)

11.6.10 – Azioni mirate di rafforzamento delle competenze e di promozione e incentivo per il maggiore e pieno utilizzo delle centrali di committenza ed il ricorso alle stazioni uniche appaltanti.

11.6.12 – Accompagnamento del processo di riforma degli Enti locali anche attraverso azioni per la riqualificazione del personale amministrativo degli enti coinvolti che consenta di coordinare gli obiettivi di riordino istituzionale [anche con l’obiettivo del migliore utilizzo dei fondi europei]


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