«Ancora manca mezza Catania». Esordisce così il presidente del Consiglio comunale di Catania Giuseppe Castiglione quando sono passati oltre quaranta minuti rispetto all’orario previsto per l’inizio della seduta del civico consesso. Un applauso fragoroso e tante congratulazioni da parte di molti consiglieri presenti nell’aula di Palazzo degli elefanti per lui che è stato eletto tra […]
Foto di Marta Silvestre
Consiglio, applausi per il presidente che è diventato “onorevole”. «Chi va all’Ars non si scordi da dove arriva»
«Ancora manca mezza Catania». Esordisce così il presidente del Consiglio comunale di Catania Giuseppe Castiglione quando sono passati oltre quaranta minuti rispetto all’orario previsto per l’inizio della seduta del civico consesso. Un applauso fragoroso e tante congratulazioni da parte di molti consiglieri presenti nell’aula di Palazzo degli elefanti per lui che è stato eletto tra i settanta deputati all’Assemblea regionale siciliana nella lista Popolari e autonomisti. «Sono diventato onorevole e a breve mi dovrò insediare. Lascerò questo mio ruolo – precisa Castiglione – ma il mio impegno per la città di Catania ci sarà sempre». Dal banco, sulla parola “onorevole” utilizzata dal presidente del Consiglio, interviene Sara Pettinato. «Si dice così – puntualizza Castiglione – la differenza, collega, è che io sono stato eletto mentre tu eri candidata ma non sei stata eletta». La consigliera, in effetti, da aspirante deputata all’Ars nella lista Prima l’Italia Salvini premier ha raccolto 1047 voti che non sono stati sufficienti per farla approdare a Palermo.
Le preoccupazioni per lo stand-by dello sgravio sull’aumento della Tari
A prendere parola per primo è stato il consigliere Salvo Di Salvo per lamentare l’assenza da parte dei direttori nelle commissioni. «Affido a lei – dice rivolgendosi al commissario straordinario Federico Portoghese – il compito di richiamarli per fare i modo che i lavori possano procedere». Dopo di lui ad accendere il microfono è il consigliere Daniele Bottino: «Finora è mancato un collegamento tra la città di Catania e l’Ars. L’emendamento sullo sgravio per l’aumento del 18 per cento della Tari mi dicono che è stato messo in stand-by. Serve verificare se sono solo voci di corridoio e, in quel caso, rassicurare i cittadini. Noi abbiamo fatto quel passo di responsabilità – sottolinea – perché avevamo avuto rassicurazioni sul fatto che l’aumento non sarebbe pesato sulle spalle dei cittadini».
«Chi va all’Ars non si scordi da dove è venuto»
Torna sulla rappresentanza locale in Regione anche il capogruppo di Grande Catania Sebastiano Anastasi. «Nel momento più buio della città – sottolinea – c’è stata una inversione di tendenza rispetto a cinque anni fa con una nutrita rappresentanza all’Ars di catanesi che sono stati anche consiglieri o assessori comunali». Non solo un onore ma anche un onere per il consigliere che rivolge un augurio che sa più di appello: «Adesso chi va all’Ars non deve dimenticare da dove è venuto». A restare sul territorio e tornare sulle questioni che riguardano più da vicino la città è Luca Sangiorgio: «A Catania c’è un problema di spazzamento che crea anche disagi igienico-sanitari e che riguarda in particolare il lotto centro. Bisogna capire – dice rivolgendosi al commissario straordinario per sollecitarlo a intervenire – se dipende dal bando, dall’azienda o dal personale e soprattutto trovare una soluzione».
Le segnalazioni sulle questioni catanesi
Non solo rifiuti. Dai consiglieri arrivano segnalazioni anche su altre questioni che provengono da varie zone della città. «C’è una situazione che sta creando grave rischio all’incolumità dei cittadini», riferisce il consigliere Giuseppe Gelsomino parlando di una caditoia che è saltata in via San Nicolò al Borgo all’angolo con via Monserrato lasciando un grande buco al centro della strada. «È una situazione che crea anche un grandissimo caos al traffico. Ci avevano assicurato – aggiunge Gelsomino – che lunedì sarebbe stato risolto e, invece, così ancora non è». Altra criticità riguarda l’area dell’ex ospedale Santa Marta. Dopo la demolizione della struttura, il progetto prevede la realizzazione di una grande piazza con un porticato e un pergolato con pannelli fotovoltaici. «Al momento – lamenta – è rimasta un cantiere aperto che è diventato una discarica». Il consigliere Graziano Bonaccorsi pone l’accento sulle difficoltà degli ex residenti della palazzina che crollò di via Castromarino nel gennaio del 2020 e che, a distanza di due anni, non hanno ancora potuto rimettere piede all’interno delle loro abitazioni. «La struttura è stata vandalizzata ed è inaccessibile. Bisogna interfacciarsi con la protezione civile».
La risposta del commissario straordinario
Per rispondere alle criticità sollevate dai consiglieri interviene il commissario straordinario Federico Portoghese. «Quando mi sono insediato, ho preteso che i dirigenti siano sempre presenti anche perché io non sono il mago di Napoli – chiarisce subito – Per quanto riguarda la questione della Tari credo si sia fermata a livello regionale solo per le elezioni. Stiamo attenti – prosegue – ma credo che andrà bene». Un tono meno istituzionale quello usato dal commissario per affrontare la questione rifiuti: «Di fronte alle montagne di spazzatura, io mi vergogno – dice senza mezzi termini – Bisogna individuare le responsabilità e mettere in campo la vigilanza». Portoghese annuncia poi di avere dato la delega al settore al vicecommissario Bernardo Campo per analizzare tutti i problemi. «È una città difficile», conclude sospirando.
Le votazioni
Finite le discussioni, si passa alle votazioni. Approvato sia il regolamento di contabilità in attuazione dell’armonizzazione degli schemi e dei sistemi contabili che il programma triennale delle opere pubbliche 2022-2024 e l’elenco annuale dei lavori per l’anno 2022. Prima di passare al terzo argomento, però, il presidente Castiglione sospende i lavori per quindici minuti. Quando arriva il momento di fare l’appello, il numero legale non c’è più.