Confermiamo: il mutuo da un miliardo di euro penalizza la Sicilia e premia chi ha sperperato il denaro pubblico

IL GOVERNO CROCETTA DICE CHE 300 MILIONI DI EURO ANDRANNO A 98 COMUNI DELL’ISOLA. E QUESTO GIA’ E’ UN ERRORE, PERCHE’ I COMUNI, TRAMITE LA REGIONE, DEBBONO CHIEDERE ALLO STATO I FONDI DELLE LEGGE SUL FEDERALISMO FISCALE. RESTA, POI, IL MISTERO SUGLI ALTRI 700 MILIONI DI EURO. IL DUBBIO E’ CHE CROCETTA E IL PD VOGLIANO DARE SOLDI ALL’ENI E AL MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Continua a non convincere la storia del mutuo da quasi un miliardo di euro che la Regione dovrebbe contrarre. Un ulteriore indebitamento che la stessa Regione dovrebbe pagare nei prossimi trent’anni. Soldi che i siciliani pagherebbero mantenendo ai massimi livelli Irpef e Irap. Una follia.
Il Governo di Rosario Crocetta dice che questi soldi servirebbero per pagare i debiti. Quali? Ieri sera è stata diffusa la lista dei 98 Comuni e delle due Province siciliane che dovrebbero percepire circa 300 milioni di euro. E gli altri 700 milioni di euro a chi andranno? Il Governo, fino ad oggi, si è rifiutato di rendere nota la lista completa.
Il nostro dubbio è che Crocetta e i Partiti che lo sostengono – in testa il PD – vogliano ‘svuotare’ le tasche dei siciliani per riempire le ‘casse’ di Eni e Monte dei Paschi di Siena.
In pratica, in un momento di crisi gravissima per la Sicilia, i soldi dei siciliani verrebbero utilizzati per sostenere le banche che strozzano gli italiani e un grande gruppo che, da oltre 50 anni, inquina la nostra Isola pagando le imposte nel Nord Italia in barba all’articolo 37 del nostro Statuto. 

Non ci convincono nemmeno i 300 milioni di euro per i Comuni. Con questi soldi scippati dalle tasche dei siciliani, un Governo regionale di ‘ascari’ fa pagare ai cittadini della nostra Isola ciò che, invece, deve pagare lo Stato. Ci spieghiamo meglio.
Lo Stato, negli ultimi anni, ha ridotto i trasferimenti ai Comuni. Questi ultimi, però, hanno diritto, in base alla legge sul federalismo fiscale, alla perequazione fiscale (soldi per la spesa corrente) e alla perequazione infrastrutturale (soldi per gli investimenti). Così è avvenuto in quasi tutti i Comuni italiani. Tranne che in Sicilia.
Il Governo nazionale, infatti, non ha messo in pratica quanto previsto dalla legge sul federalismo fiscale per una Regione a Statuto speciale come la Sicilia. Dovrebbe essere il Governo regionale – e in particolare l’assessore all’Economia, Luca Bianchi – a chiedere a Roma la corretta applicazione anche in Sicilia della legge sul federalismo fiscale.
Ma l’assessore Bianchi, invece di chiedere a Roma l’applicazione della legge sul federalismo fiscale in Sicilia, fa gli interessi del Governo nazionale a scapito della Sicilia. E propone di pagare i Comuni siciliani con una parte del mutuo, cioè con 300 milioni di euro circa.
Come si può notare – e come il nostro giornale scrive ripetutamente – il vero problema della Regione siciliana, oggi, è un assessore regionale all’Economia, imposto da una parte del PD e dalle burocrazie ministeriali romane, che invece di fare gli interessi della nostra terra fa gli interessi del Governo nazionale.
La vera battaglia, oggi, non sta solo nell’impedire alla Regione siciliana di contrarre il mutuo da un miliardo di euro. E’ più che mai necessario cacciare l’assessore Bianchi dal Governo della nostra Regione. Perché non possiamo continuare a tenere sulla plancia di comando del più importante assessorato della nostra Regione un personaggio che tenta in tutti i modi di penalizzarci.
A parte i 300 milioni di euro ai Comuni, che vanno contestati dalla A alla Z, è ancora meno convincente il modo con il quale si vorrebbero impiegare i restanti 700 milioni di euro.
Deve essere ancora chiarita, punto per punto, la storia dell’indebitamento di Asp a Aziende sanitarie. Non sono state pagate dalla Regione? Si sono messe sotto i piedi il Piano di rientro? Il Governo deve consegnare la lista completa di chi dovrebbe percepire queste somme. E, soprattutto, va fugato il dubbio che la Regione debba contrarre un mutuo per pagare Eni e Monte dei Paschi di Siena.
La verità è che questo mutuo va mandato all’aria. Noi invitiamo i Forconi, che lunedì prossimo scenderanno in piazza in tutta l’Italia, e quindi anche in Sicilia, a prendere a cuore questa vicenda truffaldina del mutuo. Per salvare la Sicilia da un ennesimo raggiro.

 


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