«Scusate non posso lavorare vedendo una massa da dietro e dei bambini di cinque, sei o sette anni qui davanti. Questo non è permesso dalla legge. Dovete alzarvi e spostarvi». Con queste parole, il cantante Michele Zarrillo ieri sera ha interrotto il suo spettacolo sul palco di Maletto, il paese in provincia di Catania in […]
Il concerto interrotto da Michele Zarrillo a Maletto, sotto il palco pure il sindaco: «Noi autorizzati»
«Scusate non posso lavorare vedendo una massa da dietro e dei bambini di cinque, sei o sette anni qui davanti. Questo non è permesso dalla legge. Dovete alzarvi e spostarvi». Con queste parole, il cantante Michele Zarrillo ieri sera ha interrotto il suo spettacolo sul palco di Maletto, il paese in provincia di Catania in cui era stato invitato come ospite per la Sagra della fragola. «Quest’area (quella davanti al palco, ndr) va lasciata libera, qui possono stare solo i disabili. Non mi succede mai, ma non riesco a cantare così. In realtà – ha aggiunto infine Zarrillo – non avrei dovuto dirlo io ma la protezione civile». Una richiesta per cui l’artista si è interrotto mentre stava cantando uno dei suoi successi, L’amore vuole amore. «Quest’area è pericolosa – ha spiegato – possono cadere tralicci o altro. Non riesco a cantare così».
Una pausa di qualche minuto, prima di riprendere a cantare, durante la quale Zarrillo ha puntato sulla questione sicurezza: «Non capisco perché mi devo trovare in una situazione così incresciosa. Ci sono cose che possono cadere sopra ai bimbi, c’è gente che sta lavorando. Se non partiamo da queste piccole cose poi il mondo… Non è normale». Tra le persone che affollavano l’area sotto il palco, come ha ricostruito La Sicilia, c’era anche il sindaco di Maletto Giuseppe Capizzi insieme al suo vice Luigi Parrinello. Ed è stato poi proprio il primo cittadino a parlare di «un errore di comunicazione tra Zarrillo e la sicurezza», sostenendo che loro fossero autorizzati a stare lì. «Era previsto nel piano di sicurezza che quella parte fosse per disabili e autorità». In ogni caso, prima che il cantare riprendesse l’esibizione, anche loro si sono spostati.