Catania saluterà il 2014 con un omaggio a Lucio Dalla in piazza Duomo. Sui costi dell'evento, a carico del Comune, è polemica. Critici il movimento Catania Bene Comune e il presidente della commissione Bilancio Vincenzo Parisi
Concerto di Capodanno, 115mila euro dalla tassa di soggiorno Commissione Bilancio: «Le spese andrebbero programmate»
Secondo anno di amministrazione Bianco e nuovo concerto in piazza per Capodanno. Dopo la performance di Goran Bregovic del 2014, sarà un omaggio a Lucio Dalla ad accompagnare l’arrivo del 2015 in piazza Duomo. L’evento – che vedrà la partecipazione di Antonella Ruggiero, Luca Madonia, Paola Turci, Simone Cristicchi, Ivan Cattaneo, Dallabanda – costerà 115mila euro. Interamente a carico del Comune. Scelta che ha suscitato le critiche del movimento Catania Bene Comune, e non solo.
L’evento è stato proposto all’amministrazione dalla ditta Musica e Suoni di Sebastiano La Ferlita – la stessa che ha organizzato altri concerti come quello di Ligabue allo stadio Massimino – e accettato di buon grado dall’assessorato alla Cultura retto da Orazio Licandro. I fondi per pagare l’impresa dovrebbero essere attinti, almeno in parte, dalla tassa di soggiorno: cioè un massimo di 2 euro e 50 centesimi che i turisti che soggiornano a Catania sono tenuti a pagare. Gran parte di queste entrate finora è stata utilizzata per finanziare la festa di Sant’Agata. Nel 2014 il tesoretto derivante dalla tassa sembrerebbe essere aumentato rispetto agli anni precedenti, grazie alla lotta agli evasori, e ammonterebbe a circa 400mila euro. Soldi da destinare alla promozione di eventi culturali e turistici, ma anche al restauro di immobili di valore. Un quarto verrà dunque usato per il concerto di Capodanno.
Entrando nel dettaglio delle spese, 101mila 750 euro serviranno per i cachet artistici, agibilità Enpals (oneri assistenziali e previdenziali), spese di viaggio e trasferimenti interni per la compagnia artistica, palco con copertura, impianto audio e luci, bagni chimici, transenne, ambulanze. A questi si aggiungono 13mila euro per la SIAE.
L’anno scorso, il concerto di Bregovic, era costato circa 80mila euro, realizzato grazie ad alcune sponsorizzazioni e allo stanziamento di Camera di Commercio e Provincia. Il Comune aveva pagato di tasca sua la pubblicità sui giornali, per complessivi 12mila euro. In quel caso l’amministrazione aveva parlato di evento a costo zero per le casse comunali, scatenando le proteste dell’opposizione.
«Quest’anno nessuna critica – precisa Manlio Messina, capogruppo di Area Centro Destra – noi siamo contro le bugie, non contro gli eventi culturali. Siamo favorevoli ad attività che possono attrarre persone in centro e portare benefici alle attività commerciali. La città ha bisogno di svegliarsi e non siamo soliti criticare a prescindere».
Di ben altro avviso il movimento politico Catania Bene Comune. «Il capodanno 2015 costerà un bel po’ di soldi all’amministrazione comunale e quindi all’intera cittadinanza e non c’è nulla di male – affermano in premessa – Utilizzare risorse pubbliche per eventi culturali è un fatto positivo». Per poi passare alla critica: «Si dimostra così che le risorse per l’arte e la musica si possono trovare, che i soldi ci sono. Crolla il paradigma “soldi non ce n’è” col quale si è chiesto agli artisti di lavorare gratuitamente, alle compagnie di teatro di esibirsi a costo zero, nell’umiliazione tanto della città quanto del lavoro».
In particolare Catania Bene Comune sottolinea come per la programmazione dell’intero mese di festeggiamenti natalizi, sono stati spesi 13mila 250 euro, con il tetto di mille euro a evento e il versamento al Comune, da parte dei promotori delle iniziative dell’8 per cento degli incassi. Da qui una serie di domande del movimento all’amministrazione: «Può una città che spende così tanto per capodanno, per fuochi d’artificio, per cachet, tagliare i servizi sociali e non destinare alcuna risorsa comunale alle attività culturali nel corso dell’anno? Perché una città che dispone di queste risorse per le attività culturali deve inseguire fondi dell’ANCI, dell’Unione Europea o della Regione Sicilia e non lavora sulla pianificazione dell’offerta culturale coinvolgendo i tanti enti, gruppi, associazioni che operano in città?».
Sul nodo della programmazione critiche arrivano anche dal presidente della commissione Bilancio in consiglio comunale, Vincenzo Parisi. «Abbiamo saputo del concerto dai giornali – spiega – non voglio fare polemica, ma queste spese sono inserite nel capitolo forfettario del bilancio di previsione. Solo che, approvandolo a dicembre, non si riesce a pianificare. E l’assessore competente, in questo caso Licandro, è libero di scegliere da solo come spendere. Servirebbe più condivisione e questo passa da una discussione sul bilancio preventivo anticipata, com’è giusto, nei primi mesi dell’anno. Anche perché – conclude – 115mila euro sono tantissimi per un solo evento».