Conca D’Oro, i lavoratori protestano: “Zamparini ci deve ancora milioni di euro…”

 

“Il 20 aprile manifesteremo davanti al centro commerciale Conca d’oro. Le nostre attività stanno fallendo.Ci sono imprese locali che vantano un credito di milioni di euro. Le banche ci toglieranno pure le nostre case”.

Non ci stanno i lavoratori delle 30 ditte che si sono adoperate per la costruzione del  centro commerciale Conca d’Oro di Maurizio Zamparini,  imprenditore e presidente del Palermo Calcio.

La storia la racconta oggi Palermo report. I responsabili delle imprese, infatti, ad un anno dall’inaugurazione, aspettano ancora svariate decine di milioni di euro dal patron e dalle imprese incaricate  per la realizzazione dell’ipermercato che si trova nella periferia di Palermo.

“Si tratta di una struttura dal valore di 100 milioni di euro a cui manca ad oggi il certificato di collaudo” specificano.

La gestione del progetto, su decisione dello stesso Zamparini, venne consegnata  alla società per azioni italiane Gdm di Milano e la Solesi di Siracusa che, a loro volta, per delegare diversi lavori ai subappalti, crearono la Co.Sv.Imm, dal capitale sociale di 20 mila euro.

I lavoratori denunciano una “gestione dei lavori poco limpida” e molto caotica.

“Dopo un anno – dicono i rappresentati delle ditte – i pagamenti sono andati a rilento sino al blocco totale”.

Inutile il tentativo i ottenere un confronto con Zamparini. Il 5 marzo hanno scritto una lettera all’imprenditore, spiegando la loro grave crisi finanziaria.

I responsabili di queste ditte puntano il dito anche contro il Consorzio, perché ancora a distanza di un anno, non hanno ricevuto delle risposte concrete e si chiedono: “Come mai Zamparini affida ad un Consorzio, dal capitale sociale di 20 mila euro, un progetto da cifre da capogiro? I proprietari della maggior parte dei centri commerciali costruiti in pochi anni a Palermo hanno sempre lasciato a mani vuote i lavoratori dei subappalti”.

D’altronde, l’ipermercato Conca d’oro è sempre stato al centro di questioni molto complesse e delicate. La zona in cui è stato costruito, infatti, si è dovuta sottoporre tramite una delibera comunale a diverse varianti urbanistiche.

Inoltre, secondo Nadia Spallitta, vicepresidente Vicario del Consiglio comunale di Palermo, il progetto inizialmente prevedeva una convenzione, datata 2006 e allegata alla variante urbanistica, in cui 288.000 metri quadrati di terreno adibito a verde agricolo e servizi era destinato alla realizzazione di una struttura per i bimbi del quartiere popolare dello ex Zen. Cosa finora mai realizzata.

 

 


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