In occasione della presentazione del libro che celebra i 10 anni della Fondazione Con il Sud guidata da Carlo Borgomeo, per la direttrice del museo nazionale romano Giovanna Melandri il prestigioso riconoscimento assegnato al capoluogo siciliano può essere «l'occasione per avviare una cooperazione culturale»
Con il Sud, visioni e storie per un’Italia che può cambiare «Con Palermo capitale cultura opportunità con il Maxxi»
«Ancora oggi quando si pensa al rapporto tra sviluppo economico e problemi sociali, esiste una gerarchia che vede prevalere il primo. Questo schema, nel quale il capitalismo produceva sviluppo mentre il welfare provvedeva a risolverli è ormai superato, ma vanno risolte ancora alcune questioni: serve un minimo di coesione sociale, di rispetto delle regole, di comunità». Così il presidente della Fondazione Con il Sud Carlo Borgomeo, a margine della presentazione della presentazione del libro Con il Sud – Visioni e storie di un’Italia che può cambiare, a cura di Andrea Di Consoli e Yari Selvetella, all’Ecomuseo Mare Memoria Viva, a Palermo. Tra gli ospiti anche Giovanna Melandri, direttrice del museo Maxxi Roma e la fotografa Letizia Battaglia. Nel decimo anno della nascita della Fondazione, il volume raccoglie alcune delle oltre mille esperienze avviate – 240 in Sicilia e 40 a Palermo – che vedono protagonisti giovani e associazioni, soprattutto nel terzo settore.
«Adesso – prosegue -, il tema del sociale nel dibattito pubblico e politico, seppur ancora insufficiente, sta acquistando maggior rilevanza e oggi, l’idea di invertire il paradigma trova sempre più adesioni e, qualche segnale di cambiamento sulle politiche, sembra esserci. Il senso di questa pubblicazione è per raccontare i percorsi di cambiamento e di speranza che stiamo realizzando. Siamo contenti perché i progetti che sosteniamo realizzano gli obiettivi che si prefiggono. Disponiamo di un sistema di monitoraggio molto puntuale che prevede verifiche dopo due anni dalla fine del nostro sostegno e i risultati sono incoraggianti». La stragrande maggioranza dei progetti, anche se a carattere sociale e quindi al di fuor di regole di mercato, sopravvivono e riescono anche a incidere nel territorio, portando vantaggi soprattutto tra le fasce più deboli. «Noi ci fidiamo molto del terzo settore – prosegue – riteniamo che possa svolgere un ruolo decisivo, soprattutto se confrontato con i risultati del pubblico che spesso pecca di efficienza. Quando il pubblico si allea con il privato sociale, mettendolo in condizione di fare, i risultati arrivano».
«Oggi sono qui – spiega Melandri – anche perché il libro che si presenta racconta tante storie di resistenza civile, di impresa sociale che nel Mezzogiorno stanno diventando dei punti di riferimento, e molte di queste hanno incrociato l’attività che io sto svolgendo con la fondazione Human che ha come missione sostenere il mondo dell’impresa sociale in Italia. Sono qui in più vesti: il sindaco Orlando, infatti, mi ha chiesto di far parte del comitato di Manifesta, lo faccio molto volentieri anche per costruire un collegamento diretto ed esplicito con il polo del contemporaneo nazionale che ho il grande onore di presiedere. In questo momento stiamo ospitando la splendida mostra fotografica di letizia Battaglia e c’è anche questo ideale gemellaggio. Quella di oggi può essere l’occasione per capire come stringere una cooperazione culturale tra Palermo Città della Cultura, Manifesta, e il rapporto che tutto ciò può avere con il Maxxi».