Supermercati, farmacie, distributori di carburante e tabaccherie. I due avrebbero usato sempre lo stesso modus operandi per sottrarre i soldi contenuti nelle case degli esercizi commerciali. Dopo le indagini dei carabinieri di Mascali, sono finiti in carcere
Con coltelli e spranghe rapinano attività per sei mesi Arrestati un 19enne e un 26enne incastrati da riprese
I carabinieri di Mascali, insieme ai colleghi del nucleo radiomobile di Giarre e del comando provinciale di Catania, hanno
arrestato
due pregiudicati mascalesi di 26 e 19 anni, in esecuzione di una ordinanza di
custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Catania, in ordine ai reati di
rapina
aggravata
in concorso, furto aggravato in concorso e ricettazione.
Le indagini hanno fatto luce su
una serie di
rapine commesse a Mascali dal 13 giugno al 24
novembre del 2020
ai danni di supermercati, farmacie, distributori di carburante e tabaccherie.
Gli investigatori, grazie all’analisi dei filmati acquisiti dai
sistemi di videosorveglianza, sono riusciti a identificare gli autori dei
raid tramite i riscontri sul tipo di
veicoli utilizzati e le targhe e anche attraverso gli indumenti indossati. Dopo il colpo a una
tabaccheria, i rapinatori hanno
incendiato una Fiat Panda rubata e acquistata da un ricettatore. Inoltre, alcuni vestiti sono stati sequestrati nel
corso di una
perquisizione eseguita dai militari nelle abitazioni degli indagati.
Stando a quanto ricostruito, il modus operandi era sempre lo stesso: arrivati sul posto con dei mezzi ricettati o
rubati
(tanto che viene contestato anche il furto di un motociclo utilizzato
per una delle rapine) e,
armati di coltelli o spranghe di ferro e con il volto travisato da
passamontagna, facevano irruzione nelle attività riuscendo a impossessarsi del denaro contenuto nelle casse. Uno degli arrestati, il 26enne, è stato catturato dai carabinieri all’aeroporto internazionale
di Catania
mentre tentava di imbarcarsi per un volo diretto a Roma (sembra che avesse
intenzione di raggiungere la
Germania). Gli indagati, assolte le formalità di rito, sono stati
rinchiusi in
carcere.