La giunta continua a perdere pezzi a fronte delle ambizioni personali e di partito. Il sindaco facente funzioni dovrebbe nominare a breve i sostituti. Sguardo ai partiti e a un possibile ritorno in giunta della Lega
Comune, si dimettono assessori Mirabella e Lombardo Dopo Balsamo continuano gli addii con sguardo all’Ars
Ancora addii al Comune di Catania. La giunta, che già sconta la sospensione del sindaco Salvo Pogliese, registra adesso le dimissioni degli assessori Giuseppe Lombardo e Barbara Mirabella. Una decisione che era nell’aria ma che adesso è ufficiale. Entrambi correranno alle prossime elezioni regionali. Lombardo, assessore ai Servizi sociali e nipote dell’ex governatore Raffaele Lombardo, sarà il nome di punta degli autonomisti. Mirabella, invece, dovrebbe trovare spazio nella lista di Fratelli d’Italia, partito in cui Pogliese è coordinatore per la Sicilia orientale.
Mirabella e Lombardo si aggiungono così a Ludovico Balsamo, anche lui dimessosi dall’incarico ma a inizio aprile e in aperta polemica. Una mossa a sorpresa che, seppure non in maniera ufficiale, potrebbe celare l’ambizione di candidarsi a palazzo dei Normanni. Al momento la giunta del Comune di Catania è guidata dal sindaco facente funzione Roberto Bonaccorsi che ha anche la delega al Bilancio e alle Attività produttive, ossia quella che apparteneva a Balsamo. Secondo quanto trapelato in queste ore presto arriveranno i nomi di due nuovi assessori.
Tra coloro dati in corsa potrebbe esserci Santi Bosco, eletto in Forza Italia e considerato vicino alle posizioni di Pogliese. Da capire anche se potrà mai esserci un ritorno in giunta della Lega dopo le frizioni dei mesi scorsi culminate con l’esclusione dell’assessore Alessandro Porto e le successive dimissioni di Fabio Cantarella, all’epoca assessore all’Ambiente. Nei giorni scorsi Porto, tramite una nota inviata alla stampa, ha annunciato un riavvicinamento del Carroccio a Pogliese. Non si escludono colpi di scena e l’obiettivo, salvo dimissioni di Pogliese, dovrebbe essere quello di raggiungere la scadenza del mandato fissata per il 2023.