La giunta attraverso un atto di indirizzo ha chiesto all'agenzia di poter acquisire nel proprio patrimonio un immobile in zona Castello Ursino e la famosa discoteca confiscata a Giacomo Ieni, detto Nuccio, considerato reggente del clan Pillera
Comune manifesta l’interesse per due beni confiscati «Ex Empire potrebbe diventare grande centro culturale»
«Abbiamo la volontà di fare diventare l’ex Empire un centro culturale per tutti gli appassionati di musica: che possa ospitare sia delle sale di produzione ma anche dei concerti». Le aspirazioni di Michele Cristaldi si riflettono in quelle di tutta la giunta guidata dal primo cittadino facente funzioni Roberto Bonaccorsi. L’assessore con delega ai Beni confiscati raggiunto al telefono da MeridioNews commenta l’ultimo atto di indirizzo con cui l’amministrazione del capoluogo etneo ha chiesto all’Agenzia dei beni confiscati alla criminalità organizzata l‘acquisizione al patrimonio di due beni. Si tratta di un immobile di 3 vani e mezzo in via Lentini numero 3, zona Castello Ursino, e della mega struttura di via Zolfatai al civico 12. I due beni sono entrambi in buone condizioni e adesso il Comune attende la risposta dell’Ente dei beni confiscati per poi procedere con gli eventuali interventi di ripristino e fruizione. I riflettori non possono che essere puntati soprattutto sul mega locale di via Zolfatai, ovvero l’ex discoteca Empire, sequestrata nel 2015 e poi confiscata perché al centro degli affari di Cosa nostra etnea.
La discoteca famosa in tutta la Sicilia orientale era sotto il possesso di Giacomo Ieni, detto Nuccio ‘u Matuffu, considerato sia dagli inquirenti che dai collaboratori di giustizia il reggente dei Pillera-Puntina, cosca che prende il nome dal boss detenuto Salvatore Pillera. Ieni nel 2015 fu sottoposto a sorveglianza speciale, salvo poi scappare e tamponare una volante della squadra mobile. Per quei fatti Giacomo Ieni fu prima arrestato e poi scarcerato. Il nome di Ieni compare nel decreto di sequestro e confisca della discoteca, a indicarlo sono stati anche i reggenti di altri clan, come nel caso dei Laudani.
La manifestazione di interesse è stata firmata anche da Gaetano Oliva, della Direzione patrimonio. «Con quest’atto iniziamo il procedimento affinché ci vengano assegnati – continua Cristaldi – Sui beni confiscati, quest’anno abbiamo cercato di accelerare il più possibile, perché non vogliamo vanificare il lavoro delle forze dell’ordine e cerchiamo di dare delle nuove strutture che possano servire alla città». Nell’attesa di sapere se questi due beni saranno assegnati al Comune, si attende la fine di questo mese, quando arriverà la decisione sui progetti presentati dal Comune per valorizzare sei beni confiscati alla mafia coi fondi del Pnrr.