Comune di Palermo/ Rendiconto 2013: in aumento le tasse per famiglie e imprese

E AUMENTERANNO ANCOR DI PIU’ CON L’ARRIVO DI TASI E TARI

Le tasse e gli affitti che aumentano. Gli investimenti che diminuiscono. I fondi europei non richiesti. Le entrate irrisorie rispetto a quanto si spende per alcuni servizi. I costi del personale che crescono. Debiti, errate imputazioni, debiti fuori bilancio.

Sono alcuni dei ‘numeri’ del Rendiconto 2013 del Comune di Palermo. Vediamoli per grandi linee.

Il primo dato che salta agli occhi è l’aumento della pressione fiscale a carico dei cittadini. Il riferimento, ovviamente, è alle famiglie e alle imprese. Nel 2010 la pressione fiscale, nel Comune di Palermo, era pari a 251 milioni di euro. Nel 2013 è stata pari a 338 milioni di euro.

In tre anni è aumentata di 90 milioni di euro. E quest’anno aumenterà ancora, perché bisognerà conteggiare la Tasi e la Tari. 

A preoccupare è la riduzione della spesa per investimenti. Nel 2013 il Comune di Palermo prevedeva di spendere circa 300 milioni di euro per investimenti. Alla fine ne ha spesi solo 122. Di questi, 89 milioni di euro sono stati utilizzati per il trasporto pubblico di massa.

La spesa per investimenti va raffrontata con le spese correnti (stipendi eccetera). Nel Comune di Palermo le spese correnti, nel 2013, sono state pari a 747 milioni di euro.

Come si può notare, c’è una grande sproporzione: 747 milioni di euro per spese correnti e solo 122 milioni di euro per investimenti.  

Si sa che la Sicilia non brilla per la spesa dei fondi europei. E non brilla nemmeno il Comune di Palermo, che nel 2013 ha utilizzato solo 175 mila euro di fondi europei (dal conto vanno esclusi i progetti di trasporto pubblico di massa che risalgono agli anni precedenti).

Da non prendere sotto gamba anche i costi per i cosiddetti fitti passivi, che ammontano a circa 15 milioni di euro. Costi che, quest’anno, si dovrebbero ridurre grazie al trasferimento di immobili confiscati alla mafia.

Risultano un po’ ‘salati’ i costi per la gestione di servizi a domanda individuale rispetto alle entrate. Ecco alcuni esempi:

i costi per gli impianti sportivi sono pari a circa 4 milioni di euro a fronte di entrate pari a circa 500 mila euro;

il costo del mercato ortofrutticolo è pari a circa 700 mila euro, a fronte di entrate pari a circa 266 mila euro;

il costo dei musei cittadini è pari a 2 milioni e 400 mila euro, a fronte di entrate pari a circa 100 mila euro (questo in una città turistica denota una gestione carente di questo servizio);

il costo delle spese funebri è pari a 4 milioni di euro, a fronte di entrate pari a circa 2 milioni di euro;

il costo degli asili nido è pari a 4 milioni di euro circa, a fronte di entrate pari a 500 mila euro.

Non è una novità che, al Comune di Palermo, i costi per il personale siano elevati. In proiezione questa sezione dei costi si dovrebbe ridurre, se è vero che si dovrebbe assistere a un consistente sfoltimento degli uffici.

Nel complesso, il costo per il personale comunale ammonta a circa 260 milioni di euro.

A questi vanno aggiunte le spese del personale delle Aziende inserito sotto la voce “Prestazioni di servizi delle società controllate”. Il costo delle prestazioni di tali società controllate pari a circa 200 milioni di euro. Costi destinati ad aumentare alla luce del nuovo contratto Rap, la società che ha preso il posto dell’Amia nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. 

Nel bilancio del Comune risultano ancora ancora elevati i cosiddetti debiti fuori bilancio, che nel 2012 sono stati pari a circa 22 milioni di euro.

Le entrate derivanti dalle sanzioni per violazioni del codice della strada ammontano a 30 milioni di euro circa. Ma sulle multe gravano numerosi ricorsi.

Le entrate per abusi edilizi sono state pari a 24 mila euro. Non sono quasi ininfluenti rispetto agli abusi edilizi che si registrano in città?

Non siamo riusciti a rintracciare le entrate per permessi di costruzione. Da questo dato di difficile rintracciabilità si potrebbe desumere il ritardo nella gestione e definizione delle pratiche di abusivismo edilizio.

I debiti del Comune di Palermo verso imprese, nel 2013, ammontano a circa 106 milioni di euro. Di questi 100 milioni di euro sono verso l’Amat, la società comunale che si occupa di trasporto pubblico di persone.

Il Consuntivo 2013 del Comune di Palermo ha registrato il parere contrario dei revisori dei conti. Quali potrebbero essere i motivi di questo parere negativo?

Per esempio, l’erronea imputazione della spesa di 14 milioni di euro relativa al personale Gesip in Cassa integrazione, inserita tra le voci “Beni strumentali”, mentre andava inserita tra le voci di “Spesa del personale”.

Un altro motivo potrebbe essere ricercato nei consistenti disallineamenti tra bilancio comunale e bilancio delle società partecipate (dai 4 milioni ai 7 milioni di euro di differenza).

O alla carente documentazione in relazione ad alcune delle società partecipate. O, ancora alle perdite consistenti e strutturali di alcune delle società partecipate.

Va tenuto conto, anche, della consistenza dei già citati debiti fuori bilancio. E dalle maggiori entrate rispetto al costo del servizio collegate alla Tarsu, erroneamente imputate (dovrebbero confluire nell’avanzo di amministrazione).

 

 


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