Comune di Catania, scongiurato il dissesto Ma serve approvare piano di risanamento

Sono stati approvati con un urgente consiglio comunale a Catania, il bilancio di previsione del 2012, l’adesione al fondo di rotazione per gli enti locali e la procedura di estinzione anticipata dell’indebitamento. La votazione ha visto 21 consiglieri favorevoli, tre contrari e cinque astenuti. Il termine ultimo per l’approvazione, dopo una serie di proroghe, era fissato dalla Corte dei conti per il prossimo giovedì 13 dicembre, pena la dichiarazione di dissesto economico dell’Ente. E così il sindaco Raffaele Stancanelli ha sollecitato il presidente del consiglio Marco Consoli perché convocasse la seduta consiliare in tempo utile.  Come per l’approvazione del bilancio consuntivo del 2011, travagliato è stato l’iter per arrivare alla votazione di ieri sera. La Corte dei conti ha inviato all’amministrazione comunale una missiva solo pochi giorni fa in cui, scrivono dal Comune, venivano sottolineate alcune «criticità» nella relazione per il previsionale che gli uffici avevano posto alla loro attenzione.

La situazione, oltre che urgente, è un po’ controversa. Perché il bilancio previsionale possa essere approvato, infatti, visto la stato delle casse comunali, è necessario che venga approvato il riequilibrio finanziario pluriennale che permette di spalmare il debito in un dato numero di anni. Lo stesso strumento utilizzato dall’amministrazione dell’ex presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, per salvare l’ente provinciale. Perché il piano salva enti possa essere approvato, però, deve esserci il bilancio previsionale.

Un cane che si morde la coda, insomma.

Ma al comune di Catania hanno trovato la soluzione: hanno pensato ad una delibera che permette di unificare la proposta di riequilibrio finanziario al previsionale 2012 e quindi di votare i provvedimenti come uno soltanto. «Abbiamo pensato che fosse la misura più producente», afferma l’assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi. «Sono certo che le manovre suggerite dalla Corte dei conti porteranno ad impostare misure idonee per il progressivo riequilibrio finanziario e per questo chiedo un voto favorevole al Consiglio», aggiunge.  E un appello al «senso di responsabilità nel comune interesse che abbiamo verso i catanesi, superando steccati e polemiche inutili che suonerebbero ancora più sterili quando si ha a che fare col futuro della città» lo ha fatto nei giorni scorsi anche il sindaco.

Il rischio è alto e le preoccupazioni numerose. La seduta inizia con molte ore di ritardo. Sono circa le 23 quando finalmente arrivano i pareri, positivi, dei  revisori dei conti in merito ai tre punti all’ordine del giorno. La votazione alla fine avrà esito positivo, ma non tutti sono favorevoli all’azione intrapresa dell’amministrazione Stancanelli.

«Con questo provvedimento si allunga il brodo rimandando il problema del dissesto –  afferma Saro D’agata, capogruppo del Partito Democratico – Purtroppo il dissesto è conclamato e questa delibera rappresenta il vostro fallimento amministrativo». Quindi fa appello ad un detto siciliano: e alla fine a nivi squagghiu, per dire che non è rimasto più nulla al comune di Catania. Metafora condivisa anche da Puccio la Rosa, vicepresidente vicario del consiglio. «Sono rimaste le pietre, quelle che probabilmente i catanesi vorrebbero lanciare all’amministrazione per come ha ridotto la città», dice.

«È già un’anomalia approvare il bilancio previsionale alla fine dell’anno che dovrebbe essere programmato», dichiara Manfredi Zammataro de La Destra. Salvo di Salvo, del gruppo Famiglia, Lavoro e solidarietà, poi, accusa Stancanelli di non essersi neanche presentato in aula in un’occasione così importante e in merito alle possibili conseguenze dichiara: «Ancora una volta questa amministrazione comunale sta perseguitando i cittadini catanesi».

In difesa dell’amministrazione comunale etnea, oltre a diversi consiglieri di maggioranza, interviene l’assessore Bonaccorsi. «Questo governo cittadino ha saputo ridurre 474 milioni di euro di residui attivi negli ultimi quattro anni», afferma. L’assessore, comunque, non tace le grandi difficoltà che i catanesi dovranno affrontare. «Dovremo mettere tutte le aliquote di pagamento al massimo per compensare i minori trasferimenti dal governo nazionale, ma ce lo impone la normativa», conclude.

Dissesto scongiurato dunque, almeno per adesso. L’amministrazione ha infatti 45 giorni di tempo per decidere il piano di risanamento da trasmettere al Consiglio comunale. Questo a sua volta avrà 15 giorni per licenziarlo. L’adesione al fondo di rotazione permette anche di bloccare le procedure esecutive dei creditori. Ma fino all’okay definitivo, il rischio dissesto rimane in agguato.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Il consiglio comunale etneo evita momentaneamente il fallimento economico dell'Ente con un emendamento che unifica il bilancio previsionale 2012 con il piano di risanamento pluriennale dell'Ente. Adesso il piano deve essere sottoposto alla votazione del consiglio entro 45 giorni per poi essere approvato dalla Corte dei Conti. In caso contrario scatterebbe il default, con l'arrivo di un commissario per amministrare la città

Il consiglio comunale etneo evita momentaneamente il fallimento economico dell'Ente con un emendamento che unifica il bilancio previsionale 2012 con il piano di risanamento pluriennale dell'Ente. Adesso il piano deve essere sottoposto alla votazione del consiglio entro 45 giorni per poi essere approvato dalla Corte dei Conti. In caso contrario scatterebbe il default, con l'arrivo di un commissario per amministrare la città

Il consiglio comunale etneo evita momentaneamente il fallimento economico dell'Ente con un emendamento che unifica il bilancio previsionale 2012 con il piano di risanamento pluriennale dell'Ente. Adesso il piano deve essere sottoposto alla votazione del consiglio entro 45 giorni per poi essere approvato dalla Corte dei Conti. In caso contrario scatterebbe il default, con l'arrivo di un commissario per amministrare la città

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]