Il nome circola già tempo ma, adesso, è ufficiale. Al tavolo con lui le donne pentastellate fra cui Matilde Montaudo, uscita sconfitta per una sola preferenza nella votazione interna, designata vicesindaca. «Campagna elettorale truccata, noi corriamo da soli con un'équipe di alta chirurgia di rianimazione per la città», dice il candidato
Comunali, M5s presenta il candidato Giovanni Grasso Tra programma aperto e squadra assessori top secret
Il nome del maestro d’orchestra e insegnante di Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica all’istituto musicale Vincenzo Bellini, Giovanni Grasso come candidato sindaco del Movimento 5 stelle per le prossime elezioni amministrative di giugno a Catania, circola già da mesi. L’ufficialità, però, è arrivata solo oggi durante la presentazione nella saletta dell’Ars a Palazzo Minoriti, in via Etnea. Quella che il senatore pentastellato Mario Giarrusso ha definito una «partenza rallentata» viene giustifica subito dalla deputata pentastellata all’Ars Gianina Ciancio con i «tempi tecnici dovuti ai tanti documenti da controllare che hanno causato un semplice ritardo nell’arrivo della certificazione, ma è vero che il nome del nostro candidato sindaco già da tempo non è un segreto».
Iscritto al Movimento ormai da diverso tempo, il 60enne che aspira a occupare la poltrona più prestigiosa di Palazzo degli elefanti è conosciuto in città soprattutto dalla parte più a sinistra della politica. Negli anni passati, infatti, ha sostenuto la candidatura di Rita Borsellino alle regionali del 2006 ed è stato attivo anche nelle lotte per il Piano urbanistico attuativo alla Playa e per il Social forum di Genova per la lotta alla globalizzazione. «Questa non è la mia giornata ma la giornata del M5s – esordisce il candidato – È dalla municipalità che siamo partiti per redigere il nostro progetto di riunificazione di un tessuto sociale che si va sempre più disgregando per portare la nostra città al livello che merita, che è quello europeo».
Circa quattro minuti di discorso prima di lasciare la parola a Matilde Montaudo. L’avvocata uscita sconfitta dalla votazione interna durante la riunione del 12 marzo scorso quando, attorno a un tavolo della sede catanese di via Filocomo, si erano ritrovati poco più di trenta attivisti. Grasso era risultato vincitore per un solo voto di differenza. Montaudo, inizialmente seduta in prima fila fra il pubblico, viene invitata dal candidato al tavolo dei relatori e presentata come la vicesindaca. «Sono orgogliosa di essere qui e di aver accettato questo ruolo», dice fra sguardi di intesa e sorrisi complici con l’aspirante futuro primo cittadino con cui «sin da subito c’è stato un sodalizio di idee e di progetti che parte dalla condivisione della visione di Catania nel futuro».
È lei ad accennare a qualche tema del programma: dal lavoro ai rifiuti, dal turismo all’urbanistica, dall’emergenza casa ai servizi sociali, dalle politiche per la scuola e lo sport alla trasparenza amministrativa fino alla semplificazione e al riordino della fiscalità comunale. «Catania è bella e occorre che qualcuno se ne prenda cura», conclude Montaudo che, senza timore, occupa la scena per più tempo rispetto al candidato sindaco, unico uomo al tavolo attorniato dalle donne del Movimento 5 stelle etneo. Accanto a lui, infatti oltre Gianina Ciancio e Matilde Montaudo, siedono anche la neoletta deputata Simona Suriano e Laura Paxia, eletta alla Camera lo scorso marzo. Fra il pubblico, a sostenere la candidatura di Grasso, c’è anche Santi Cappellani che da marzo ha ottenuto uno scranno in parlamento.
«Abbiamo redatto un programma che non è cominciato ieri o oggi ma dopo la sconfitta alle ultime elezioni amministrative», dichiara Grasso. Insomma, la sconfitta di cinque anni fa della sconosciuta candidata Lidia Adorno sembra essere soltanto un lontano spauracchio. «È una campagna elettorale truccata – denuncia – perché i nostri antagonisti hanno anche dodici o tredici liste a testa mentre noi abbiamo scelto di correre da soli. Se dovessero vincere gli altri – aggiunge – il primo problema sarebbe che non avrebbero coesione fra loro, quindi Catania resterebbe ferma dov’è o, peggio, potrebbe anche fare dei passi indietro. Io, comunque, sono convinto che saremo noi ad amministrare la città».
Poche informazioni sul programma che «rimarrà aperto al contributo di chi ha voglia di scommettere» e che verrà pubblicato a breve sul sito e sui canali social del Movimento 5 stelle etneo. E nessuno dei nomi che andranno a comporre «non una semplice squadra di assessori ma – dice Grasso – una équipe di alta chirurgia di rianimazione per la città, non solo di chirurgia estetica come faranno gli altri». Uomini e donne «di altissimo profilo molto conosciuti a Catania anche a livello internazionale». Unico riferimento palese è a un «bocconiano d’eccellenza che torna dopo aver fatto carriera al nord». Presente in sala anche il professore Maurizio Caserta, già candidato nel 2013 come primo cittadino, su cui sembra esserci qualche indiscrezione. «I nomi – conclude Grasso – avremo il piacere di svelarli a poco a poco dopo aver anche raccolto i consensi. Posso dire che abbiamo guardato non solo agli attivisti ma anche alla società civile. Tutti – conclude – hanno le mani libere e la cosa certa è che le loro giacche saranno integre anche alla fine della legislatura e non a brandelli come quelle dei nostri avversari politici».