Giacomo Tranchida e Salvo Pogliese sono i primi due sindaci eletti nelle principali città siciliane al voto. Per conoscere chi guiderà Siracusa, Ragusa e Messina bisognerà - a meno di sorprese - attendere le prossime due settimane. Le dichiarazioni dei vincitori e degli sconfitti
Comunali 2018, i risultati nei cinque capoluoghi Vittorie nette a Trapani e Catania, tre ballottaggi
Due vittorie nette e tre ballottaggi. Questo il verdetto delle elezioni amministrative nei cinque capoluoghi siciliani che oggi sono stati chiamati al voto. Senza partita il confronto a Trapani, dove Giacomo Tranchida – già sindaco in passato di Erice e Valderice – riesce a fare tris, sbaragliando la concorrenza. L’esponente del centrosinistra, quando sono state scrutinate il 40 per cento delle sezioni, ha sfondato il muro del 70 per cento. Lontanissimi gli avversari, con Giuseppe Mazzonello (M5s) e Vito Galluffo a contendersi una seconda piazza che serve solo per l’onore. «Vincere con il 70 per cento? Non fa altro che caricarmi di responsabilità», ha dichiarato Tranchida a caldo a MeridioNews, per poi indicare nella risoluzione a breve termine dell’emergenza rifiuti il primo passo per rilanciare la città «e fare ritornare i turisti».
Distacco meno netto, ma comunque significante a Catania, dove Salvo Pogliese – a guida di una coalizione di centrodestra che nel capoluogo etneo si è presentato compatto – ha avuto la meglio sull’uscente Enzo Bianco. «Abbiamo preso più voti di quanto la mia coalizione non sia riuscita a fare alle Politiche e alle Regionali, continuerò a interessarmi della mia città anche se non sarò più sindaco», ha commentato Bianco, per poi andare via davanti senza rispondere alla domanda su eventuali errori commessi che potrebbero avere pregiudicato il risultato elettorale.
Di tutt’altro umore è il nuovo primo cittadino, che salirà a Palazzo degli elefanti dopo avere trascorso gli ultimi anni a Bruxelles. «Sono molto felice per questo risultato e dispiaciuto per la mancata vittoria nei playoff di calcio del Catania», ha ammesso Pogliese, che ha trascorso allo stadio le ore precedenti alla chiusura dei seggi.
Restano aperte le sfide a Messina, Ragusa e Siracusa. Nella città dello Stretto, il candidato di centrodestra Dino Bramanti attende di conoscere il nome dell’avversario con cui si contenderà la fascia tricolore tra due settimane. I numeri danno in vantaggio di pochissimo il deputato regionale Cateno De Luca, a sua volta incalzato dal pentastellato Antonio Saitta. Cinquestelle avanti, invece, nel capoluogo ibleo, dove hanno governato negli ultimi cinque anni, con Antonio Tringali che, a meno di sorprese al fotofinish, dovrà vedersela con Giuseppe Cassì, candidato sostenuto da Fratelli d’Italia. A Siracusa, infine, il ballottaggio sarà tra l’avvocato Paolo Reale (centrodestra) e verosimilmente Francesco Italia, vicesindaco uscente e rappresentante di un centrosinistra orfano del Pd. I dem, infatti, a Siracusa hanno puntato tutto su Fabio Moschella, giunto quarto con una sonora sconfitta, dietro alla candidata del M5s Silvia Russonello.