Nove milioni al voto per le amministrative in 900 comuni in tutta Italia, di cui 147 solo in Sicilia. Dove, oltre alle importantissime elezioni a Palermo, si sceglierà il sindaco anche ad Agrigento, Caltagirone, Misterbianco, Paternò, Marsala, Trapani. Quasi due milioni di siciliani chiamati al voto, con un'affluenza alle ore 12 che ha superato l'11 per cento. Domani pomeriggio diretta elettorale su Ctzen
Comunali 2012, in Sicilia due milioni al voto Affluenza alle 12 all’ 11,9 per cento
Agrigento, Caltagirone, Marsala, Misterbianco, Palagonia, Paternò, Trapani. Ma anche Como, Genova, Lecce, Lucca, Monza, Parma, Verona. E, soprattutto, Palermo. Oggi e domani si vota in 900 comuni italiani, con quasi nove milioni di persone chiamate alle urne per il rinnovo dei consigli comunali. Si tratta del primo appuntamento elettorale del dopo Berlusconi, e arriva in un momento difficile, tra scandali di partito, dibattito anticasta e antieuropeista e una campagna elettorale sottotono. Ma, a sorpresa, in Sicilia regge l’affluenza, dove nei 147 comuni siciliani chiamati alle urne alle ore 12 si è recato a votare l’11,9 per cento degli aventi diritto. Sopra la media Palermo, dove oltre 72 mila cittadini si sono già recati ai seggi, quasi il 13 per cento. Un dato che incide positivamente sul totale siciliano, perché su un milione e 870 mila siciliani chiamati alle urne ben 574 mila sono quelli che risiedono nel capoluogo di regione. Sotto i riflettori di tutta Italia, è difficile prevedere il risultato palermitano: in questi mesi le primarie del Partito democratico hanno visto vincitore lo sconosciuto Fabrizio Ferrandelli su Rita Borsellino, la clamorosa candidatura di Leoluca Orlando con l’Idv e il contestatissimo discorso sulla mafia di Beppe Grillo di fine aprile. E il candidato del Pdl, Massimo Costa, promette di ridursi lo stipendio a soli due mila euro al mese.
E combattuti si prevedono gli esiti nei comuni 21 comuni della provincia di Catania chiamati al voto. A Caltagirone, dove alle 12 ha votato il 10,7 per cento dei 34 mila aventi diritto, sono ben nove i candidati. L’ipotesi più accreditata è quella di un ballottaggio tra il candidato di destra, Sergio Gruttadaura sostenuto da Pdl, Grande Sud, la Destra e Fiamma tricolore, e la candidata del centro-sinistra Alessandra Foti, forte di ben tre liste civiche e dell’appoggio del Pd e del sindaco uscente Pignataro. Ma c’è da segnalare la presenza, apparsa di rilievo, di molte liste civiche e del Movimento cinque stelle, con Francesco Perspicace appoggiato da Beppe Grillo in persona in una manifestazione in piazza pochi giorni fa.
Solo tre invece candidati a Misterbianco, dove alle 12 l’affluenza è stata del 13,9 per cento su circa 40 mila aventi diritto. Qui a contendersi la poltrona di sindaco il candidato del centro destra Nino Condorelli appoggiato da Pdl ed Mpa, e Massimo La Piana che è il candidato ufficiale del Pd, ma in contrapposizione all’ex sindaco Nino Di Guardo, che si presenta invece con ben cinque liste civiche.
A Paternò, il più grosso centro al voto in provincia di Catania, l’affluenza alle ore 12 è stata del 12,58 per cento, su un totale di 41 mila aventi diritto. Ben 6 i candidati, con Mauro Mangano, candidato del Pd, opposto ai due candidati del centro destra Nino Naso, appoggiato dal Mpa, e Vittorio Lo Presti dal Pdl.
Al voto anche Palagonia, con il 10,2 per cento di affluenza su un totale di 15 mila aventi diritto alle ore 12. Commissariato dal luglio del 2011, l’elezione al comune di Palagonia si preannuncia molto incerta, con la contrapposizione di ben 8 candidati, tra i quali spicca la mancanza di un candidato ufficiale del Pdl.
Solo tre i capoluoghi di provincia, Agrigento, Palermo e Trapani, ma tra i protagonisti del voto di oggi non mancano i grossi centri anche nel resto della Sicilia. Nella provincia di Trapani, oltre al capoluogo, si rinnovano i consigli comunali di Alcamo (40 mila votanti), Castelvetrano (28 mila aventi diritto) Erice (24 mila), Marsala (70 mila, quinto comune siciliano per popolazione), mentre nella provincia di Palermo sono da segnalare i voti a Cefalù (14 mila votanti), Corleone (10 mila) e Villabate (15 mila). Nella provincia di Agrigento, oltre che nel capoluogo che chiama alle urne più di 50 mila elettori, si vota a Sciacca con oltre 30 mila aventi diritto e nella piccola Raffadali, solo 13 mila votanti ma famosa per essere la città storicamente amministrata dai parenti dell’ex governatore Salvatore Cuffaro. A Caltanissetta si vota nei due grossi centri di Niscemi e San Cataldo, 25 mila votanti ciascuna, ad Enna sono chiamati al voto Barrafranca (17 mila votanti) e Nicosia (14 mila), mentre a Messina, su 47 comuni, l’unico grosso centro è Barcellona Pozzo di Gotto (36 mila aventi diritto). Nel sud est della Sicilia, nella provincia di Siracusa, si vota invece ad Avola (27 mila votanti) e Melilli (11 mila), mentre a sud sono chiamati a votari i grossi centri ragusani di Pozzallo (17 mila) e Scicli (21 mila).
A cominciare dalle 15 di lunedì Ctzen seguirà lo spoglio aggiornandovi sui risultati dei maggiori comuni etnei chiamati a scegliere sindaco e consiglio comunale e finestre sulle grandi città siciliane, prima tra tutte Palermo, e del resto d’Italia.