Cinquantenne campano disoccupato lui; 42enne palermitana dedita alla vendita online di prodotti alimentari e cosmetici lei. Massimo Carandente e Sabrina Fina sono i due fanatici religiosi accusati di avere istigato Giovanni Barreca a uccidere la moglie e due dei tre figli «per liberare dal demonio» la loro casa ad Altavilla Milicia (in provincia di Palermo) […]
Strage di Altavilla, i due complici fanatici religiosi tra la fissazione per il demonio e i miracoli dimagranti
Cinquantenne campano disoccupato lui; 42enne palermitana dedita alla vendita online di prodotti alimentari e cosmetici lei. Massimo Carandente e Sabrina Fina sono i due fanatici religiosi accusati di avere istigato Giovanni Barreca a uccidere la moglie e due dei tre figli «per liberare dal demonio» la loro casa ad Altavilla Milicia (in provincia di Palermo) e di essere stati suoi complici anche nel compimento del triplice omicidio. Secondo quanto è stato ricostruito finora nel corso delle indagini, la coppia avrebbe conosciuto l’imbianchino durante degli incontri di preghiera in una chiesa evangelica locale, da cui poi tutti si erano allontanati. Sui loro profili social, proprio come nel caso di Barreca – che sarebbe stato anche un seguace del sedicente pastore guaritore Roberto Amatulli – è subito evidente l’ossessione per la religione che avrebbe fatto da sfondo alla strage familiare.
«Gesù è il mio Salvatore, non la mia religione». Recita così la frase scelta da Massimo Carandente come immagine del profilo su Facebook. Senza fornire di sé ulteriori informazioni. Un profilo tutto dedicato al fanatismo religioso con frasi dei versetti della Bibbia scritte su immagini sempre a tema, spesso accompagnate dai Buongiornissimo cari ai boomer online: «La preghiera è la medicina più efficace contro le malattie»; «Quando il popolo di Dio prega, il diavolo trema» oppure «Il Dio della pace stritolerà presto satana sotto i vostri piedi». Sono alcuni tra i post di maggiore successo tra quelli pubblicati sul social network dal 50enne: una pioggia di interazioni, tra like e commenti, dagli oltre quattromila fan. Nell’immagine a corredo ci sono due piedi feriti, su un polpaccio c’è un serpente arrotolato ma con la testa schiacciata.
L’ultimo post pubblicato sul suo profilo da Carandente è del pomeriggio del 2 febbraio: una serie di versetti della Bibbia conditi con emoji e punti esclamativi. «Non dubitate mai del potere di Dio: se ha trasformato l’acqua in vino, può trasformare la tua vita in benedizione e vittoria». Tra i pochissimi contenuti non religiosi, nel profilo di Carandente, c’è la condivisione di un link dell’associazione Generazione famiglia contro uno spettacolo teatrale portato in diverse scuole d’Italia davanti a migliaia di studenti: con «l’intento dichiarato – secondo l’associazione – di mettere in crisi la loro identità sessuale e la loro stabilità psicoaffettiva. Ancora una volta, sulla base della maledetta ideologia gender».
A trovare spazio è anche la condivisione di alcuni dei post pubblicati dalla moglie, Sabrina Fina. Che sui social si presenta con il nome di Sabrina L’AmorenonMinaccia Fina e lo stemma dell’aeronautica militare come immagine di copertina. Lei, che online ci lavora, nella sua pagina sponsorizza diversi prodotti. Anche questi in odor di miracolo non solo per l’anima ma anche per il corpo: dai mix di tè ad effetto dimagrante agli integratori che sarebbero un toccasana per trigliceridi e colesterolo. Ma anche bevande con poteri anti-infiammatori e infusi che promettono di disintossicare il colon, bruciare i grassi sull’addome e garantire pure una buona circolazione sanguigna. Tra un post di lavoro e l’altro, anche sul suo profilo fanno capolino i contenuti religiosi, spesso ricondivisi dalla pagina del marito.