Commissione Didattica: stiamo lavorando per Voi

Dopo la riapertura del dibattito sulla revisione dei piani di studio di Lingue, Step1 è andato ad intervistare il preside Nunzio Famoso al termine della riunione della Commissione Didattica del 30 dicembre.
Le impressioni lasciavano intendere che vi fosse la volontà di ritardare ulteriormente la discussione; in realtà il ritardo è dipeso da voci contrastanti che davano per imminenti le pubblicazioni delle nuove tabelle ministeriali (cosa che alla fine non è avvenuta). Per questo motivo sono ripresi febbrili i lavori della Commissione, per presentare una bozza di modifiche al Senato Accademico.
Il motivo del ritardo è dovuto alla mancata firma del Ministro alle nuove classi stabilite dal CUN (Consiglio Universitario Nazionale). Per questa ragione chiediamo al professore Famoso cosa si è deciso in mancanza della direttiva nazionale.

“Abbiamo fatto una valutazione molto attenta e scrupolosa del quadro generale che abbiamo davanti con dei tempi molto stretti e delle incertezze legate all’esito di queste nuove classi che devono uscire. Il Ministro si sta comportando in maniera irresponsabile: noi abbiamo dei tempi molto stretti, infatti tutte le facoltà si stanno muovendo in tal senso. I tempi sono stretti alla fine di gennaio. E questo ci riporta all’altra difficoltà che noi abbiamo nell’iter: da una parte la Commissione deve esitare dei risultati, dall’altra deve andare alle aree, poi vanno al Consiglio di Facoltà, dopo di che vanno al Senato Accademico che li deve approvare. La prima riunione del Senato Accademico è per il 23 gennaio. Motivo per cui dovremmo riunire la Facoltà per il 16. Entro il 16 dovremmo avere già questo lavoro di elaborazione. Capite, quindi, in che situazione di grande disagio ci siamo trovati.
La conferenza dei Presidi di Lingue che si riunisce il 28 gennaio deve discutere questa omogeneizzazione delle classi, l’idea che sta andando necessitata è che questa grande  modifica potrà essere fatta a partire non dal 2006/2007, ma quando andasse bene dal 2007/2008 dovrebbero partire. La linea che abbiamo individuato e che stiamo perseguendo è quella di, intanto, produrre una serie di modifiche non dirompenti nei corsi di laurea ma di razionalizzazione utilizzando anche una serie di indicazioni che escono fuori dagli studenti. Agli studenti interessano meno le architetture generali, interessa l’insegnamento concreto. Noi tenteremo di fare delle modifiche importanti per cercare di venire incontro agli studenti. Per alcune discipline alleggeriremo il peso, caratterizzando sempre più i corsi, renderli meno evanescenti e omogenei; un lavoro mediano che ci permetta di andare ad incocciare le classi modificate senza che per questo si debba sconvolgere più di tanto  e riaprire poi il dibattito. Per fare questo stiamo andando a tappe forzate:abbiamo previsto un gruppo di lavoro molto ristretto, che procederà alle modifiche, di cui fa parte il Preside, la Vicepreside, la professoressa Sipala ed il professore Marano. Dal 9 al 16 prevediamo una serie di riunioni di aree didattiche per poi il 16 portare il testo definitivo che daremo al Rettore, perché il 23 si approvi in Senato, per poi finire al CUN.”

Quindi ci sarà una modifica dei Piani di Studio?
“La modifica si farà ma non sarà sconvolgente. Però vi posso assicurare che saranno modifiche importanti. Tentativi di fare corsi molto compatti per i fuoricorso, il problema dell’insegnamento delle lingue, rafforzare i lettorati, il problema dello scritto…
Questo asse mediano tende da una parte a favorire gli studenti e dall’altra procede alla razionalizzazione dei piani con l’alleggerimento delle materie, cercare di unificare i crediti.”

Quello che preme di più ai ragazzi non è tanto il problema dei crediti quanto quello delle Lingue.
“Vedrete che alcuni aggiustamenti in corso d’opera avverranno. Io ho molta sofferenza da parte dei vostri colleghi che mi dicono che sono bloccati, che hanno molte coincidenze… Sono in quei punti che mi fecero avere in quell’assemblea che ho fatto (riferendosi al documento letto dai rappresentanti in occasione dell’assemblea del 26 settembre, ndr) che io tengo come un piccolo vangelo. Poi, magari ne farò un’altra e spunteranno altre cose. L’idea è che non possiamo procedere a una modifica dei corsi che riguarda l’aspetto culturale – importantissimo- della Facoltà, ma deve riguardare anche il rapporto tra docenti e studenti nel modo concreto di fare insegnamento e sostanzialmente quello di lingue, perché questo è il nodo centrale. E li ci saranno delle modifiche, sulle quali spenderemo anche qualche risorsa perché è giusto farlo.”

Per quanto riguarda la distribuzione tra fondamentali e opzionali nel nostro forum in questi giorni si sta lamentando una situazione in cui – per quanto riguarda Sci – si studia troppa letteratura e poca comunicazione.
“Anche lì tenteremo di fare un piccolo lavoro di modifica, ma voi capite bene che facciamo con quello che abbiamo. L’idea è di caratterizzare in maniera più distintiva il corso di Comunicazione Internazionale da uno di Lingue, perché sono due cose completamente diverse. Ma ahimè con quello che passa il governo abbiamo. Però si può fare un lavoro di alleggerimento di un corso che ha quasi un’identità di lingue e un rafforzamento di uno di comunicazione.”

E quali cambiamenti saranno apportati alla specialistica?
“Sulla specialistica quello che ormai abbiamo acquisito è che sembra ormai sia una sorta di fallimento. Tutti si stanno movendo verso una quinquennale. Piacerà o non piacerà, il modello –soprattutto nel settore umanistico- sta fallendo. Il problema è di lavorare per cui ci sia una differenziazione tra formazione di base e quella ‘un po’ più in alto’.
Questo deve essere compreso non solo dai docenti ma anche dagli studenti. Differenziazione di livello, non di caratterizzazione, e poi contenuti che siano altri in modo che lo studente non ristudi le stesse cose.
Con la speranza che si vada verso un corso, soprattutto quello di Scienze per la Comunicazione Internazionale, che sia ben caratterizzato. Fin da ora ci si batte per averlo caratterizzato in maniera più completa per cui non sia un fac-simile di quello di Lingue perché ha finalità completamente diverse.”

Rinnovando l’invito agli studenti affinché continuino ad esprimere le proprie idee, le critiche e a sollevare le varie problematiche il Preside si mostra fiducioso nel lavoro della Commissione e nelle modifiche che saranno apportate ai piani di studi.

 

Grazie a Silvia Lo Re per la collaborazione.


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