«Appena ti prendo, ti ammazzo». Sarebbero questo il tono delle minacce rivolte alla madre e alla sorella minorenne dal 25enne che adesso è finito agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. L'uomo è indagato per maltrattamenti ed estorsione
Colpisce la madre con un forchettone da cucina Poi sfonda porta di casa con una mazza di ferro
Arresti domiciliari e braccialetto elettronico per un 25enne indagato per maltrattamenti in famiglia ed estorsione. «Appena ti prendo ti sfondo, ti ammazzo», è una delle minacce che il giovane avrebbe rivolto alla madre addebitando a lei la separazione dei genitori. Già a partire dal 2017 il ragazzo avrebbe aggredito più volte sia la madre che la sorella minorenne.
La situazione sarebbe ulteriormente degenerata quando il giovane dopo la
sua scarcerazione nel 2019 – per spaccio di sostanze
stupefacenti – è stato posto agli arresti domiciliari nell’abitazione della madre. Minacce quotidiane per ottenere denaro dalla
madre che, in un primo momento avrebbe acconsentito, salvo poi scoprire che quei soldi – circa 400 euro al mese – sarebbero stati utilizzati per comprare droga. In una occasione, il giovane si sarebbe avventato sulla donna infilzandole le labbra e
la fronte con un forchettone da cucina. Anche la sorella spesso sarebbe stata presa a schiaffi, tirata per i capelli e spinta
fuori casa.
L’ultimo grave episodio sarebbe
avvenuto il 29 settembre quando il giovane in compagnia di un amico, con una grossa mazza di ferro, si sarebbe presentato a casa della madre tentando
di abbattere il portone d’ingresso, inveendo contro di lei e pretendendo somme di denaro, minacciandola anche di ucciderla unitamente alla sorella.
La donna, terrorizzata, avrebbe chiesto aiuto ai carabinieri e, in attesa del loro
arrivo, sarebbe uscita in strada con la figlia per tentare di calmarlo, ma senza successo. L’uomo si sarebbe scatenato contro di loro colpendole ripetutamente con
schiaffi e pugni e sarebbe stato fermato solo dall’intervento di una turista di passaggio che ha anche ripreso la scena con il cellulare. Cosa che avrebbe spinto il giovane a
fermarsi e fuggire.