«Mi ha sorpreso scoprire che dopo 32 anni nemmeno i figli del giudice Borsellino conoscessero i contenuti del verbale che sequestrava quello che c’era nel suo ufficio in procura – ha dichiarato la presidente dell’Antimafia, Chiara Colosimo-. Un sequestro avvenuto in ritardo, che lascia quindi molti dubbi, ma ci dice un fatto: Borsellino il 18 […]
Colosimo a Palermo: «Sulla strage di via D’Amelio, Mori ha detto la verità»
«Mi ha sorpreso scoprire che dopo 32 anni nemmeno i figli del giudice Borsellino conoscessero i contenuti del verbale che sequestrava quello che c’era nel suo ufficio in procura – ha dichiarato la presidente dell’Antimafia, Chiara Colosimo-. Un sequestro avvenuto in ritardo, che lascia quindi molti dubbi, ma ci dice un fatto: Borsellino il 18 luglio, il giorno prima della strage, prese un faldone dall’archivio della procura di Palermo. Era un caso chiuso, che non aveva motivo di essere studiato, eppure lui lasciò un bigliettino manoscritto preso da Paolo Borsellino: era il faldone di Luigi Ranieri, imprenditore ucciso perché aveva deciso di sottrarsi alla logica del tavolino, quindi alla spartizione degli appalti con la mafia».
«Abbiamo deciso di esporre tutti gli atti del maxi processo alla mafia, quello che da più parti è stato definito un’opera monumentale, nella libreria del Museo del presente sia perché svela solo i gangli di Cosa nostra ma anche perché svela il modo di lavorare del pool antimafia – ha riferito ancora Chiara Colosimo -. Quello che racconta questo processo è come mettere insieme le informazioni provenienti da più magistrati diede un terribile colpo a Cosa nostra e la collaborazione di pentiti di tutto rispetto ha finalmente spezzato quel silenzio, quell’omertà che aveva caratterizzato non solo le indagini ma anche la lotta a Cosa nostra».
«Contro la mafia si deve fare molto, si fa molto ma non si è fatto abbastanza finora: anche l’ultima richiesta di verità lanciata da Fiammetta Borsellino ci racconta che dobbiamo fare un po’ di più». ha precisato infine la presidente della commissione parlamentare Antimafia, a margine delle celebrazioni per il 33esimo anniversario della strage di Capaci.