Doveva essere il giorno del voto sul secondo Collegato, l’integrazione alla Finanziaria della Regione che avrebbe dovuto ripartire gli ultimi fondi rimasti e per cui tutti erano certi: grazie all’accordo che coinvolgeva pure le opposizioni, di certo non si sarebbe andati oltre oggi per l’approvazione. E, invece, no. Alla commissione Bilancio toccava il compito di […]
All’Ars manca l’accordo nella maggioranza, niente manovrina: tutto rinviato alla prossima settimana
Doveva essere il giorno del voto sul secondo Collegato, l’integrazione alla Finanziaria della Regione che avrebbe dovuto ripartire gli ultimi fondi rimasti e per cui tutti erano certi: grazie all’accordo che coinvolgeva pure le opposizioni, di certo non si sarebbe andati oltre oggi per l’approvazione. E, invece, no. Alla commissione Bilancio toccava il compito di redigere un maxiemendamento al disegno che tenesse conto delle istanze di maggioranza e opposizione. Appuntamento fissato per le dieci del mattino per essere pronti per l’Aula, fissata nel pomeriggio. Ma, fin da subito, le cose sembrano non andare per il verso giusto.
Se infatti le opposizioni non fanno muro, vista la presa in carico delle istanze fatte pervenire in commissione, che tra l’altro si sono rivelate economicamente più sostenibili di quelle della maggioranza, non raramente cassate poco prima della prova dell’Aula; a creare problemi a se stessa è ancora una volta la coalizione del centrodestra. Alle undici la commissione Bilancio guidata da Dario Daidone è già sospesa. I lavori riprenderanno e si interromperanno altre volte. L’accordo non c’è, la quadra neppure. Si va avanti a oltranza. Nel pomeriggio la musica rimane la stessa, Nuccio Di Paola, chiamato a presiedere l’Assemblea in un’aula semideserta non può fare altro che chiamare un rinvio dei lavori di un’ora, nella speranza che il maxiemendamento arrivi sugli scranni. «Dobbiamo andare avanti – ammonisce il deputato del Pd Tiziano Spada – ci sono persone, precari, che aspettano con ansia un responso». «Per questo è necessario capire cosa si può fare – risponde Di Paola – Così possiamo dare a queste persone delle date certe. E poi l’Assemblea può sempre lavorare anche di giovedì, di venerdì, se è necessario».
Inizia la capigruppo, che durerà più dell’ora prevista. Fuori dall’aula cresce un certo ottimismo, ma è evidente che i conti ancora non tornano. Alla fine, la discussione è stata rinviata a martedì prossimo. E no, l’Assemblea non lavorerà di giovedì e di venerdì.