Schiaffo alla regione presieduta da raffaele lombardo. Che mette all incasso una bella condanna per comportamento antisindacale. Un pronunciamento che brucia, per l capo della giunta di palazzo dorleans, la sede della presidenza della regione. Perché a vincere sono i cobas-codir, ovvero il sindacato più rappresentativo della regione siciliana. Proprio quellorganizzazi0ne sindacale che lombardo detesta, visto che è sempre pronta a denunciare le numerose clientele che lattuale governo regionale mette a punto e realizza un giorno sì e laltro pure. Ma andiamo ai fatti.
Cobas, condannata la Regione di Lombardo
Schiaffo alla Regione presieduta da Raffaele Lombardo. Che mette all incasso una bella condanna per comportamento antisindacale. Un pronunciamento che brucia, per l capo della giunta di Palazzo dOrleans, la sede della presidenza della Regione. Perché a vincere sono i Cobas-Codir, ovvero il sindacato più rappresentativo della Regione siciliana. Proprio quellorganizzazi0ne sindacale che Lombardo detesta, visto che è sempre pronta a denunciare le numerose clientele che lattuale governo regionale mette a punto e realizza un giorno sì e laltro pure. Ma andiamo ai fatti.
Qualche mese fa i Cobas denunciano una bella storiella. E la vicenda della figlia ventisettenne del dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali, Gesualdo Campo, che lattuale governo ha sistemato negli uffici di Bruxelles della Regione. Clientelismo allo stato puro con venature familiari.
La vicenda, ovviamente, fa scandalo. Qualche settimana dopo, la reazione del presidente della Regione che nella sua lunga carriera politica non ha mai lasciato nulla di invendicato. Uno dei leader dei Cobas regionali, Marcello Minio, viene trasferito. La vicenda finisce sui tavoli del Tribunale di Palermo.
Il finale lo lasciamo raccontare agli stessi Cobas: Lamministrazione aveva illegittimamente trasferito, senza il rispetto delle procedure previste dalla legge, il lavoratore dipendente Marcello Minio, uno dei due segretari generali del Cobas/Codir, motivandolo con non meglio precisate esigenze di servizio. Il tutto mentre lo stesso Minio si trovava in aspettativa sindacale. Il trasferimento avveniva forzosamente, peraltro senza il necessario nulla osta del sindacato. Lamministrazione è stata, quindi, condannata ad annullare il trasferimento e a reintegrare il sindacalista, seppur in aspettativa sindacale, nei ruoli dellUfficio di provenienza.
Così ha deciso il Tribunale di Palermo, giudice Paola Marino, che ha condannato la Regione per comportamento antisindacale nei confronti del Cobas/Codir. Lorganizzazione sindacale assistita dallavvocato Daniele Dalfino, del Foro di Palermo ha chiesto e ottenuto la condanna dellassessorato regionale alla Funzione pubblica, guidato da Caterina Chinnici, nonché la liquidazione delle spese processuali e legali. Insomma, un secondo schiaffo, questa volta tutto giuridico, per Caterina Chinnici, che nella vita fa il giudice.
Il giudice – si legge sempre nella nota dei Cobas – ha riconosciuto lazione antisindacale messa in campo dalla Regione nei confronti del sindacato, reo, agli occhi del governo Lombardo, di avere denunciato molteplici discutibili aspetti della gestione politico-amministrativa regionale.
Dopo aver assestato una bella bastonata, i Cobas tirano fuori una carota: Auspichiamo che dopo questa sentenza non avvengano più azioni dal carattere antisindacale nei confronti di chi ha la responsabilità e il coraggio di esprimere apertamente il dissenso. Ci auguriamo che si possa, invece, lavorare seriamente per dare risposte concrete ai lavoratori che aspettano il rinnovo del contratto di lavoro giuridico ed economico da sei anni; cè bisogno al più presto di una Regione maggiormente ispirata ai criteri di imparzialità, efficienza e trasparenza e in cui tutti i cittadini siciliani possano trovare risposte concrete.