L’indagine Saracena, iniziata alla fine del 2020, ha permesso di ricostruire le attività illecite di un’associazione mafiosa nei territori di Bronte, Maniace e Maletto legata al clan Mazzei di Catania. Al vertice ci sarebbe Francesco Montagno Bozzone. C’è anche lui tra le 18 persone arrestate per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico e detenzione ai […]
Mafia, le diramazioni del clan Mazzei tra Bronte e Randazzo con Montagno Bozzone al vertice
L’indagine Saracena, iniziata alla fine del 2020, ha permesso di ricostruire le attività illecite di un’associazione mafiosa nei territori di Bronte, Maniace e Maletto legata al clan Mazzei di Catania. Al vertice ci sarebbe Francesco Montagno Bozzone. C’è anche lui tra le 18 persone arrestate per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Intimidazioni, estorsioni e gestione del traffico di droga avrebbero consentito al gruppo di esercitare un capillare controllo sui territori.
Nel corso delle indagini, sono stati individuati i referenti del clan: Eugenio Spitaleri avrebbe assunto la direzione dell’organizzazione su Bronte e Maletto; Mario Galati Rando – detto Balilla – sarebbe stato al vertice nel territorio di Maniace. Tra Adrano e Bronte, invece, a dirigere un’altra articolazione del clan Mazzei sarebbe stato Cristian Lo Cicero. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, l’assenza dal territorio di Salvatore Catania – arrestato nel novembre 2020, insieme a Mario Montagno Bozzone, condannato a nove anni di reclusione per un’estorsione ai danni dell’imprenditore e attuale sindaco di Maletto Giuseppe Capizzi – avrebbe favorito l’ascesa nel sodalizio di Spitaleri. Quest’ultimo, avrebbe consolidato il proprio ruolo di vertice, intensificando l’attività estorsiva ai danni di imprenditori locali e il traffico di sostanze stupefacenti, anche grazie alla collaborazione con Mario Galati Rando.
Nomi in codice, cellulari occasionali e schede intestate ad altri, sarebbero stati i metodi per provare a eludere eventuali indagini. Un ruolo fondamentale nei rapporti tra il duo Spitaleri-Galati Rando e il clan Lo Cicero sarebbe stato svolto da due brontesi. Con compiti esecutivi avrebbero operato Sebastiano Bontempo Scavo, suo fratello Francesco – detto Ciccio -, Giuseppe Barbagallo, Renato Augusta e Biagio Longhitano. Il gruppo sarebbe legato a Francesco Montagno Bozzone, per il tramite del figlio Santino. Il clan Lo Cicero, invece, avrebbe avuto al vertice in un primo momento i fratelli Agatino e Cristian Lo Cicero, fino al loro arresto nel gennaio del 2022. A quel punto, la leadership sarebbe passata al fratello Salvatore Lo Cicero. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, il gruppo avrebbe agito attraverso una rete di corrieri e spacciatori, incaricati di garantire la distribuzione della droga sul territorio.
Un altro gruppo criminale, attivo principalmente a Maniace, sarebbe stato diretto da Carmelo Conti Taguali – detto Carbuni – con il compito di garantire i rifornimenti anche da Fiumefreddo di Sicilia. Il gruppo si sarebbe occupato del traffico di sostanze stupefacenti attraverso una rete di giovani spacciatori che sarebbero stati riforniti da Mario Galati Rando e da suo figlio Sebastiano, poi collaborati da Gabriele Parisi. Nel corso delle investigazioni sono stati ricostruiti anche diversi episodi di intimidazioni ai danni di giovani spacciatori ed estorsioni sistematiche a imprenditori del catanese, oltre a un fiorente traffico di cocaina e marijuana.
Un controllo del territorio capillare: in diversi episodi, dopo il passaggio delle forze dell’ordine, gli affiliati avrebbero chiesto informazioni ai residenti sui motivi della loro presenza, raccogliendo dettagli utili per la loro attività illecita. Quattro sono gli episodi di estorsione accertati, commessi da Renato Augusta e Giuseppe Incognito nei confronti di imprenditori locali. Le richieste di denaro sarebbero avvenute con minacce esplicite e violenza verbale, accompagnate da riferimenti all’appartenenza al clan, con lo scopo di incutere timore. Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno eseguito sette arresti in flagranza e una denuncia per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e hanno sequestrato un chilo di marijuana, 200 grammi di cocaina e 3500 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.
C’è poi un episodio in cui Eugenio Spitaleri avrebbe imposto la propria protezione a un’importante azienda attiva nel commercio delle fragole di Maletto, tentando di estendere tale imposizione ad altri imprenditori del settore attraverso richieste di percentuali sugli incassi. Oltre alle 18 persone che hanno già ricevuto il provvedimento cautelare, ce n’è una per cui la misura sarà valutata dopo l’interrogatorio preventivo. Altri 15 indagati riceveranno la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere:
- Renato Augusta, nato a Bronte il 12/11/1991,
- Calogero Bontempo, nato a Bronte il 07/07/1973,
- Matteo Catalano, nato a Bronte il 10/12/1998,
- Carmelo Conti Taguali, nato a Bronte il 30/09/2000,
- Pasquale Alberto Di Lorenzo, nato a Nicosia (Enna) il 03/11/1991,
- Mario Galati Rando, nato a Bronte il 22/08/1973,
- Sebastiano Galati Rando, nato a Bronte il 02/05/1992,
- Giuseppe Incognito, nato a Bronte il 25/06/1976,
- Agatino Cicero, nato in Germania il 08/06/1982,
- Cristian Lo Cicero, nato ad Adrano il 01/07/1986,
- Salvatore Lo Cicero, nato a Biancavilla il 12/09/1983,
- Stefano Lombardo Pontillo, nato a Bronte il 26/12/2001,
- Biagio Longhitano, nato a Bronte il 30/11/1973,
- Sebastiano Montagno Bozzone, nato a Bronte il 15/06/2001,
- Tonino Riolo, nato a Catania il 30/06/1994,
- Andrea Scaduto, nato in Germania il 03/03/1988,
- Domenico Scalisi, nato ad .Adrano il 28/09/1963,
- Eugenio Spitaleri, nato a Bronte il 06/09/1970.