«Ricordo le gare in Serie D col Marsala, col San Tommaso e l’ultima prima del Covid, col Nola, con la tripletta di Floriano. Due promozioni in tre anni sono un percorso sportivo straordinario». Il presidente del Palermo, Dario Mirri, è orgoglioso e commosso, quando nella sala stampa dell’Ethiad Campus di Manchester ricorda gli step percorsi dal suo club dall’estate 2019 fino ad ora. Un cammino neanche troppo lungo, per i rosanero, che adesso sono sospinti dall’entusiasmo creatosi per la settimana di lavoro in Inghilterra, segno tangibile della vicinanza del City Football Group all’ultima, ma solo in ordine cronologico, delle squadre entrate nella sua galassia.
Il club mancuniano diventa guida e ispirazione, per il Palermo, che vuole dimenticare i bassifondi del calcio e proiettarsi verso un futuro fatto di strutture, competenze e internazionalità: «La struttura di Manchester è perfetta. partendo dal centro sportivo, direi che dovremmo iniziare a riconoscere il valore, per dimensione ed investimento. Tutti gli altri club del City Group, che io sappia, non avevano ancora sfruttato l’hotel o i campi stessi. Questo dimostra la partecipazione del City Football Group sin dai tempi in cui discutevamo del sogno», spiega Mirri.
Il numero uno rosanero si proietta al futuro: «Faremo un centro sportivo professionistico. Il centro di Torretta sarà funzionale per il Palermo e poi punteremo a farlo diventare una sede superiore ad un club di Serie B. È la fabbrica dove vogliamo costruire un’accademia ed un settore giovanile di valore. Lo stadio? É un progetto ambizioso e complesso, con investimenti più grandi. Lo stadio del futuro del Palermo è il Renzo Barbera. La posizione all’interno della città è straordinaria, penso alla Favorita, la strada verso Mondello. Per noi tifosi è insostituibile, non vedo il Palermo giocare da altre parti».
Inevitabile, poi, un cenno all’attualità calcistica legata agli obiettivi del club ed al momento attraversato dalla banda allenata da Eugenio Corini: «Il sogno è la Serie A, quando ci arriveremo non si sa. La Serie B è difficilissima, quando parlo con amici dico che il tema non è chi va in Serie A ma chi andrà in Serie C. Faccio fatica a trovare quattro squadre che retrocederanno. Ci vuole tempo e dispiace ripetere le stesse cose. Non voglio prendere in giro nessuno, non è da me che ho nel cuore i tifosi e la città. Oggi non ci manca nulla per vincere, da Mirri a Gardini, dipende solo dalla nostra fame di risultati. Se sono soddisfatto del gioco della squadra? Non voglio fare invasioni di campo, è chiaro che voglio vincere. Sfido chiunque a dire che la squadra gioca bene se poi perde. Tra il volere ed il risultato finale c’è tanto. Siamo ‘work in progress’, anche se tempo non ce n’è. Il campionato è già iniziato».
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