Orlando ha messo in atto con un’ordinanza, a quattro anni di distanza dalla sua approvazione, una delibera del Consiglio comunale dell’aprile 2013. Coinvolti gli alunni, nati in Italia e residenti a Palermo, di tre scuole che parteciparono ad un progetto dell'Unicef
Cittadinanza onoraria per 34 bambini stranieri Bangladesh, Cina e Ghana i Paesi più presenti
Il sindaco Leoluca Orlando ha messo in atto con un’ordinanza, a quattro anni di distanza dalla sua approvazione, una delibera del Consiglio comunale dell’aprile 2013 che dava il via libera al conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati nel territorio italiano e residenti a Palermo. Con quella delibera Sala delle Lapidi intendeva aderire al programma internazionale dell’Unicef Città amiche delle bambine e dei bambini che prevedeva anche l’adozione di un documento attuativo Nove passi per l’azione.
All’epoca il Comune di Palermo aderì alla campagna nazionale Io come tu – Tutti uguali di fronte alla vita, tutti uguali di fronte alla legge che promuoveva, appunto, il riconoscimento della cittadinanza onoraria ai bambini di altre nazionalità. Orlando ha così deciso di conferirla ai giovani alunni della scuola primaria e secondaria che parteciparono al progetto Unicef. Il riconoscimento è stato assegnato a undici bambini e bambine dell’istituto “Rita Atria”, dieci dell’istituto “Perez-Madre Teresa di Calcutta” e tredici dell’istituto comprensivo statale Amari Roncalli Ferrari. Totale 34.
Il Paese più rappresentato è il Bangladesh con sette alunni, seguito dalla Cina con sei e dal Ghana con quattro, ma ci sono anche altre nazionalità: singalese, tunisina, rumena, algerina, marocchina, nigeriana e statunitense. Alla cerimonia – in data e luogo da stabilire – parteciperà anche una quindicina di bambini italiani.
Fra le nove azioni proposte dall’Unicef e approvate dal Consiglio comunale c’era anche la creazione di punti di ascolto per «raccogliere e recepire bisogni e problemi dell’infanzia e dell’adolescenza» e per «assicurare loro la cittadinanza attiva con la partecipazione democratica degli organi comunali, con la consulenza scientifica e gratuita del comitato provinciale dell’Unicef».