Per giorni, i detenuti del blocco 20 della casa circondariale di Siracusa hanno portato avanti una protesta pacifica, rifiutandosi di rientrare nelle proprie camere per diverse notti consecutive. A nulla sono valse le richieste della direzione di porre fine a tale contestazione, per cui ad un certo punto è stato dato l’ordine di farli rientrare […]
Cimici nel carcere di Siracusa: scatta la protesta dei detenuti
Per giorni, i detenuti del blocco 20 della casa circondariale di Siracusa hanno portato avanti una protesta pacifica, rifiutandosi di rientrare nelle proprie camere per diverse notti consecutive. A nulla sono valse le richieste della direzione di porre fine a tale contestazione, per cui ad un certo punto è stato dato l’ordine di farli rientrare coattivamente. A darne notizia è Giuseppe Argentino, segretario provinciale OSAPP della polizia penitenziaria.
Gli scontri con i detenuti del terzo piano
Argentino racconta che a tal fine è stato richiamato un contingente di circa 120 unità di polizia penitenziaria, che suddividendosi nei vari piani del blocco, ha dato esecuzione all’ordine ricevuto. Mentre i detenuti del primo piano sono rientrati senza opporre resistenza, quelli del secondo piano hanno accennato una minima resistenza. Ma la problematica è degenerata con i detenuti del terzo piano, che alla vista del personale di polizia penitenziaria sono andati in escandescenza e si sono attivati per una vera rivolta.
Infatti per non rientrare in cella, si sarebbero scagliati contro gli agenti, con minacce e spintoni, per ricondurli fuori dalla sezione, in modo tale da poterla occupare. I detenuti avrebbero anche distrutto le telecamere di controllo per evitare le video riprese, anche se, qualcuno di essi con qualche telefonino ha effettuato alcune scene della rivolta in atto, per postarle su tik tok ed attivando gli idranti indirizzando il getto dell’acqua contro il personale di polizia penitenziaria.
Inondata la sezione con l’acqua degli idranti
«Nella confusione degli spintoni un folto gruppo di detenuti hanno accerchiato un sovrintendente, che,
quant’anche scagliato a terra, fortunatamente non ha subito rilevanti danni fisici comunque guaribili in
cinque giorni prescritti dal proprio medico curante – ha riferito ancora Argentino -. I detenuti, inondando la sezione con l’utilizzo degli idranti hanno cagionato rilevanti danni nella medesima. Dopo ore di interlocuzione con il Comandante di reparto ad interim, i detenuti sono rientrati nelle loro camere».
Le ragioni della protesta sono molteplici, perché i detenuti hanno lamentato che l’acqua per effettuare la doccia non è calda ma tiepida, anche se da giorni la direzione sta effettuando degli interventi per dare più acqua calda nelle sezioni. Inoltre, i detenuti hanno fatto sapere che nelle sezioni sono presenti le cimici.
Condanna del sindacato di Polizia Penitenziaria
«Nell’ultimo caso, la direzione, fin dal periodo estivo, ha autorizzato la disinfestazione, che continua anche nel periodo invernale – ha precisato Argentino -. Per cui la problematica, a quel che ci è dato sapere, non ha carattere generalizzato ma contenuto, e si stanno attivando le azioni di sanificazione per debellare del tutto tale problema. Come O.S. riteniamo comunque gravissimo l’attacco alla polizia penitenziaria, pur non volendo sminuire le eventuali ragioni della protesta che certamente saranno vagliate dagli uffici competenti, così come saranno passate al setaccio le responsabilità penali e sanzioni disciplinari di tutti i detenuti che hanno preso parte alla violenta sommossa».