Nata per collegare gli orti urbani con viale Grimaldi, rimane una cattedrale nel deserto all'interno del quartiere periferico. Già prima dell'inaugurazione si erano registrati alcuni danni. Adesso, però, la situazione appare decisamente peggiorata. Guarda le foto
Ciclabile a Librino costata due milioni e già nel degrado Assessore: «Nessun intervento previsto. Prevale inciviltà»
Da storia di successo a clamoroso flop. È il rischio che corre la pista ciclabile realizzata a Librino dal Comune di Catania. Un’opera costata quasi due milioni di euro provenienti da fondi europei Pon-Metro e lunga appena un chilometro, utile per collegare viale Grimaldi e la scuola Vitaliano Brancati, passando proprio dietro il campo San Teodoro dei Briganti rugby. Di fatto, una realizzazione unica nel suo genere all’interno del quartiere dormitorio nella periferia sud della città. Attiva dal 2020, trascorsi alcuni mesi, rischia di diventare un simbolo di spreco di denaro pubblico.
Secondo il progetto iniziale, svelato per la prima volta da MeridioNews, la ciclabile prevedeva una larghezza di tre metri con bitume colorato, affiancato da marciapiede per i pedoni, un sistema di smaltimento delle acque e da un impianto a led a basso impatto energetico. Tra i problemi, subito evidenti, c’è lo spostamento dei blocchi di cemento, posizionati nei vari ingressi della pista per evitare l’accesso ai mezzi a motore. Non bisogna essere baciati dalla buona sorte per incontrare, nello spazio riservato alle bici, scooter, moto e addirittura mini car. C’è poi il problema dei pozzetti posizionati lungo il marciapiede. Diverse coperture, realizzate in cemento armato, sono state spostate o rubate e c’è il pericolo che qualcuno possa cadere all’interno. Soltanto qualche settimana fa, un caso del genere è avvenuto davanti all’ex palazzo di cemento. Un bambino di otto anni è rimasto ferito e soltanto il caso ha evitato un finale peggiore.
Altro nodo della ciclabile è quello che riguarda l’illuminazione. Alcuni pali sono sprovvisti delle luci perché probabilmente rubate dai ladri, altri invece sono stati portati via. Il Comune etneo, come accertato da MeridioNews, non ha in programma nessun intervento di manutenzione dell’opera. «La ciclabile a Librino? Non abbiamo nulla da fare – spiega al telefono l’assessore alla Mobilità sostenibile Pippo Arcidiacono – Abbiamo consegnato l’opera ed è a disposizione di chi vuole utilizzarla. Se i catanesi fanno schifo noi non abbiamo responsabilità. Può scriverlo tranquillamente sul giornale». A dire il vero, c’è pure il problema del mancato scerbamento. Nell’ingresso a ridosso del campo San Teodoro, parte del marciapiede è inutilizzabile proprio per la presenza di erbacce.
Nell’attesa di capire il destino di questa pista ciclabile, il Comune di Catania a fine aprile ha pubblicato un concorso di progettazione per le reti di mobilità dolce e sostenibilità urbana. Sul tavolo ci sono poco più di otto milioni di euro e l’obiettivo di raggiungere 40 chilometri di rete ciclabile entro il 2023, considerando anche le corsie riservate agli autobus e destinate pure ai ciclisti. In mezzo, resta ancora il recupero della ciclabile del lungomare di Ognina, inaugurata nel 2016 e costata circa 200mila euro. Per la riqualificazione, il Comune ha a disposizione un finanziamento da 110mila euro e un progetto a cui gli uffici lavorano dal 2018. Nonostante i continui annunci, i lavori non sono ancora iniziati.