Un quadro acquistato a Venezia e una statua della Madonna. Gli oggetti, di proprietà della famiglia catanese Castorina, a distanza di qualche anno l'uno dall'altro iniziano a lacrimare. A volte verserebbero lacrime umane, altre volte di sangue. «La statua ha ripreso a piangere il 12 febbraio scorso», dice Tiziana Castorina
Cibali, statua della Madonna torna a lacrimare Curia etnea in silenzio, ma il prete: «Diavolo?»
«La Madonna piangente di Catania ha ripreso a versare lacrime umane il 12 febbraio». A dichiararlo è Tiziana Castorina, la 42enne catanese che si presenta così a MeridioNews: «Io sono la bambina che da quella Madonna è stata miracolata. Era il 1975, avevo solo 18 mesi e un serio problema cardiocircolatorio», racconta Castorina. «Mi trovavo all’ospedale Garibaldi e i medici avevano comunicato alla mia famiglia che ero clinicamente morta. A quel punto è entrato nella camera mio fratello, il maggiore – continua la donna -. Ha sistemato il quadro della Madonna sul mio capezzale e mi sono immediatamente ripresa». L’effige, in quell’occasione, aveva già lacrimato sangue una volta a casa della famiglia Castorina, nella loro abitazione di via Novalucello 9 mentre Tiziana dormiva e aveva la febbre. Ad accorgersene era stata la madre casalinga, Maria Sardella. A portarle in dono il quadro della Vergine «era stato mio padre Matteo. Era un comandante della Marina mercantile e aveva comprato l’effige a Venezia».
L’episodio si radica con forza nella famiglia Castorina, divenendo qualcosa a metà tra la fede e la tradizione. Sei anni dopo il presunto miracolo, Tiziana chiede alla madre di acquistare anche una statua della Madonna, in terracotta, che viene posta accanto al quadro. E anche la statua, dopo un po’, comincia a lacrimare. «A ogni pianto della Madonna, a volte con lacrime di sangue e a volte umane, mia madre o mia nonna asciugavano il volto della Beata. Ma subito dopo riprendeva a piangere», ricorda Castorina. Che, insieme alla famiglia, nel 1983 sposta effige e statua dalla casa d’origine in una cappella in via dei Salesiani, nel quartiere Cibali. Il luogo dove tutt’oggi sono conservate, insieme ad articoli di giornali dell’epoca, preghiere e fotografie in cui si vede la famiglia Castorina incontrare a Roma anche papa Giovanni Paolo II. «Nel 1976 o ’77 l’arcivescovo catanese di allora sigillò il quadro», spiega Tiziana Castorina. Una misura di sicurezza che registra altre lacrimazioni del quadro e della statua della Madonna, anche se quest’ultima non viene mai timbrata dalla Chiesa.
Gli episodi fanno comunque sperare alla famiglia Castorina in un riconoscimento ufficiale del fenomeno da parte della curia catanese. Che, però, in questi quarant’anni non si è mai pronunciata a riguardo. «A me, in fondo, questo non importa molto. Io e tanti altri siamo i testimoni delle lacrimazioni della Madonna piangente e so per certo di essere stata miracolata da lei», precisa. «Sono del parere che se la Madonna ha pianto da sé, sarà lei stessa a farsi strada nel processo di riconoscimento», continua la donna. Che ogni giorno si reca alla cappella di cui ha le chiavi per sistemarne i locali, pregare davanti al quadro, organizzare incontri di preghiera e visite dei fedeli. Un appuntamento dei quali è fisso, ormai da anni, il venerdì pomeriggio. A non mancare, da decenni, è pure una processione che si tiene il 31 marzo. Il cui giorno «non è stato chiaramente scelto a caso. Quando la beata ha pianto per la prima volta era proprio il 31 marzo del 1975», sottolinea Castorina. Il corteo – partecipato soprattutto da stranieri e da alcuni residenti della zona – si snoda tra l’abitazione originaria della famiglia e la nuova sede della Madonna piangente.
L’ultima lacrimazione «continua ad avere dell’incredibile per i numerosi fedeli che ci vengono a trovare», continua la donna. Un fenomeno paranormale di cui si è interessato due volte anche il programma televisivo Storie vere in onda su Rai 1, che ha inviato una troupe in città. Silenzio, invece, dalle autorità ecclesiastiche etnee, che MeridioNews ha provato a contattare per una replica. «Dubito su tutto il caso e su tutte le Madonnine che piangono anche perché – interviene nello studio di Rai 1 il sacerdote romano don Mario Pieracci – la pubblicizzazione dell’episodio anche su Facebook non depone certo a suo favore». «Tutto questo, poi, può anche essere di natura negativa, non è detto che venga da Dio o dalla Madonna perché anche il demonio agisce in questo modo, usando statue-oggetti. A volte si tratta di palliativi che allontanano dalla fede». L’unica Madonna piangente riconosciuta dalla Chiesa in Sicilia è quella di Siracusa, che pianse per la prima volta nel 1973. «Mi mette dubbio anche un’altra cosa: se il Signore ha scelto il quadro della famiglia Castorina per manifestarsi, perché poi avrebbe iniziato a lacrimare anche la statua?», conclude don Mario Pieracci.