Il recupero della sfida Catania-Cosenza si è giocato ieri alle 15. Strade chiuse, deviazioni e aumento del numero di auto hanno congestionato la circolazione. Protestano automobilisti, genitori di studenti e pure i tifosi. «Evitare che l’orario delle partite si sovrapponga all’uscita da scuole e uffici», dice il consigliere della municipalità Erio Buceti
Cibali, la partita pomeridiana blocca il traffico I residenti: «La colpa è sempre di Pulvirenti»
La partita Catania-Cosenza, prevista come seconda giornata del campionato, su richiesta del club catanese era stata posticipata a data da destinarsi. La Lega Pro l’ha fissata alle 15 di ieri. Orario che ha creato notevoli problemi alla viabilità del quartiere Cibali, dove si trova lo stadio Angelo Massimino. Residenti, automobilisti, genitori degli studenti e tifosi rossazzurri criticano la scelta e lamentano disagi. «La soluzione è un nuovo stadio fuori città», dice il consigliere della municipalità Erio Buceti.
Per ragioni di sicurezza e ordine pubblico le vie attorno l’impianto vengono chiuse circa due ore prima dell’inizio delle partita. Ma in un giorno feriale la fascia oraria dedicata alla gara del Catania si sovrappone alla chiusura degli uffici, dei negozi e all’uscita dalle scuole. Molte quelle nel quartiere, due proprio a ridosso delle tribune dell’impianto sportivo. «Dovrebbero mettere un cartello gigante per avvisare che c’è la partita», si lamenta al telefono una donna. Sta percorrendo via Cantone – chiusa al traffico -, ha uno zaino di Spiderman in spalla e con l’altra mano stringe quella di un bambino: «Ho dovuto lasciare la macchina alla Barriera», si sfoga, mentre sul marciapiede opposto alcuni tifosi sono in fila ai varchi d’ingresso della curva Nord.
Nel quartiere Cibali il traffico è tra i problemi di vecchia data e più sentiti da abitanti e commercianti. Il giorno della partita «tornare o uscire da casa – dice una residente – è un gran disagio già quando si gioca di sabato o di domenica». Mercoledì ai veicoli di chi lavora o abita in zona, a quelli degli studenti o dei genitori che li prendono alla fine delle lezioni, si sono aggiunti quelli dei circa novemila spettatori del Massimino. Strade chiuse, deviazioni obbligate, code ai semafori hanno reso la circolazione «un labirinto senza uscita» sentenzia spazientito un automobilista. È fermo a un semaforo di viale Mario Rapisardi nonostante sia scattato il verde. In mezzo all’incrocio c’è un’auto che gli impedisce il passaggio «e i vigili non sono mai dove servono e quando servono».
«Il personale è limitato, è l’ora di punta e alcuni colleghi sono impegnati a regolare il traffico in altre zone della città», risponde così un agente della polizia municipale verso il finestrino di un automobilista, che si lamenta perché la zona stadio gli sembra meno presidiata rispetto alle partite che si giocano nel fine settimana. «Va evitato che il Catania giochi in casa di metà settimana e per giunta di primo pomeriggio – spiega a MeridioNews il consigliere della municipalità Buceti – la circolazione è già caotica di per sé in quella fascia oraria». Il Massimino «è la casa di tutti i tifosi rossazzurri», ma l’unica soluzione per risolvere il problema «è sperare che il Calcio Catania – conclude Buceti – costruisca presto un nuovo stadio, fuori città». Progetto che l’ex presidente del club Antonino Pulvirenti ha presentato qualche mese fa, nella conferenza stampa in cui ha pure messo in vendita la società. Alla quale più di recente è stato dato un prezzo.
Nell’attesa che la gara iniziasse, pure i tifosi del Catania hanno parlato dei disagi vissuti per arrivare al Massimino più che – com’è consuetudine – del possibile risultato finale. «Ho impiegato 20 minuti ad arrivare da Acireale – dice uno di loro – e tre quarti d’ora a trovare posteggio». C’è chi invece arriva in ritardo: «Sono uscito di casa un’ora prima dell’inizio della partita, come sempre – sostiene un altro spettatore – ma sono entrato allo stadio al decimo minuto del primo tempo». La scelta della Lega Pro di fare recuperare la gara contro il Cosenza di mercoledì alle 15 non è piaciuta proprio a nessuno. E c’è chi – ricordando lo scandalo combine che ha causato la retrocessione – non ha dubbi, anche per questi disagi: «La colpa è sempre e comunque di Pulvirenti».