Dopo le denunce sulla microcriminalità e le ritorsioni, un gruppo di associazioni si è unito ai consiglieri della VI municipalità di Catania Agatino Lanzafame e Alessandro Fodale. Con una lettera al prefetto Francesca Cannizzo denunciano la situazione. «Il rischio è che intere zone del quartiere siano lasciate nella mani della criminalità organizzata e della microcriminalità»
Cibali, cittadini solidali con Lanzafame L’appello al Prefetto: «Non lasciateci soli»
Aveva denunciato il dilagare della microcriminalità nel quartiere Cibali. Scippi, furti e prostituzione denunciati in una nota dal consigliere Pds-Mpa della VI municipalità di Catania Agatino Lanzafame assieme al collega Alessandro Fodale. Qualche giorno dopo – «strane coincidenze» – Lanzafame ha trovato il vetro della sua auto in pezzi e la fermatura forzata. Lanno prima – ha denunciato – era toccato ai copertoni, due anni fa agli specchietti. «I vetri si spezzano, le coscienze no», ha dichiarato il consigliere.
All’allarme lanciato dai due rappresentanti si sono uniti un gruppo di associazioni – le fondazioni Ebbene e Natività, i consorzi Sol.Co. ed Elios Etneo e la parrocchia Natività del Signore – che hanno scritto una lettera indirizzata al prefetto di Catania Francesca Cannizzo nella quale si uniscono alla denuncia e chiedono un incontro per trovare delle soluzioni ai numerosi problemi. «Questi episodi – scrivono – generano paura ed insicurezza nei cittadini, specialmente nelle fasce più deboli della popolazione». Una lunga lettera che descrive la situazione di particolare disagio del quartiere nel quale operano. «Il rischio è che intere zone del quartiere siano lasciate nella mani della criminalità organizzata e della microcriminalità, che seminando paura intimoriscono i cittadini che vogliono riappropriarsi degli spazi e dei beni comuni», spiegano.