«Un pastificio che chiude è un pezzo di economia che viene meno». Dure le parole del leader dei Forconi, mentre l'assessore alle Attività produttive promette di garantire i marchi siciliani
Chiusura Pastificio Tomasello «La politica non difende il made in Sicily»
«Non conosco nei dettagli i problemi del pastificio Tomasello. Però sono convinto che la politica non gli sarà d’aiuto». Dure le parole di Mariano Ferro, leader del movimento dei Forconi che dice la sua in merito alla chiusura dei cancelli di una delle aziende più antiche della Sicilia.
«Non credo che il problema della Tomasello riguardi soltanto il sovraccosto del grano che in questi anni ha fatto innalzare anche il prezzo del pane. Un pastificio che chiude non è solo un pezzo di economia che viene meno per il territorio, ma è anche un pezzo di cultura e di società che rischiamo di cancellare irrimediabilmente, consegnando al futuro un percorso ancora più incerto».
Non si lasciano attendere le parole di Linda Vancheri, assessore regionale alle Attività produttive in difesa dell’azienda palermitana che ad oggi, lascia a casa 54 famiglie. «Pronti a garantire i nostri marchi, perché solo così possiamo difendere i lavoratori e le famiglie siciliane».
Ma Ferro non si lascia addolcire dalle parole della Vancheri, anzi tiene a precisare: «Se non difendiamo i nostri prodotti siciliani moriremo di fame nei prossimi 20 anni. La politica non ci aiuta su questo fronte. Ho parlato personalmente con Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Rosario Crocetta. Quale è stato il risultato delle nostre migliaia di riunioni e tavoli tecnici con questi personaggi? Promesse non mantenute e le aziende siciliane continuano a chiudere per fare spazio alle multinazionali o ai mercati globali. La gente è stanca di questa politica. Di queste finte promesse. Prima o poi – conclude il leader dei Forconi – il dissenso sociale creerà qualche tragedia. Lo penso da anni. Mi spiace per il pastificio Tomasello, ma anche questa azienda è vittima di una filiera che non tutela il made in Sicily».