L'ex stabilimento industriale entra nell'agenda del M5s che ha chiesto e ottenuto dal vicesindaco un sopralluogo e una garanzia di intervento. Ciaccio: «È nostra intenzione convocare un'assemblea degli abitanti avviare i lavori per l'elaborazione di un progetto di recupero dell'area utilizzando i fondi europei»
Chimica Arenella, in campo anche i Cinquestelle Promessa di Arcuri: «Area ripulita entro agosto»
Dopo l’intervento del senatore di Si, Francesco Campanella, anche il Movimento 5 stelle si mobilità per l’area della Chimica Arenella e si rivolge al vicesindaco di Palermo, Emilio Arcuri, strappandogli la promessa che entro agosto l’ex stabilimento industriale sarà ripulito da rifiuti e sterpaglie, una delle cause maggiori della propagazione dell’incendio dello scorso 16 giugno, che ha minacciato non solo i ruderi delle fabbriche, ma anche diverse abitazioni civili e attività commerciali.
«È questo – dice il deputato all’Ars del M5s Giampiero Trizzino – l ‘impegno che il vicesindaco Emilio Arcuri ha preso con noi dopo un’ispezione che abbiamo fatto assieme sul posto per renderci conto della situazione. Nelle condizioni in cui si trova, lo stabilimento rappresenta un reale pericolo per la borgata e va bonificato. E’ ovvio che realizzare una reale bonifica, con la rimozione dell’amianto presente, in questo momento è praticamente impossibile, visto che occorrerebbero risorse che al momento attuale non sono disponibili. Per cui abbiamo ottenuto dall’amministrazione un impegno a più step. Per il momento si procederà alla caratterizzazione dei rifiuti per capire quelli che è possibile eliminare, quantomeno per ridurre sensibilmente i rischi nell’immediato futuro, rinviando a tempi migliori interventi più importanti».
«Dopo l’estate – afferma Giorgio Ciaccio – è nostra intenzione convocare un’assemblea degli abitanti avviare i lavori per l’elaborazione di un progetto di recupero dell’area utilizzando i fondi europei. È da tempo che si parla di progetti rimasti finora lettera morta. E’ ora di lavorarci seriamente: la fabbrica non può rappresentare un pericolo per la gente della zona, ma un’opportunità e una risorsa da mettere a frutto. Noi abbiamo tutta l’intenzione di farlo con l’aiuto dei cittadini».