Chi è Nigel Paul Farage? L’anti-euro che fa paura ai ‘banditi’ e massoni dell’Unione europea

IN ITALIA STANNO DISPERATAMENTE PROVANDO A DEMONIZZARE IL POLITICO INGLESE CHE HA IL SOLO TORTO DI ESSERE STATO TRA I PRIMI A CAPIRE LA GRANDE TRUFFA DELLA MONETA UNICA D’EUROPA

Chi è, in realtà, Nigel Paul Farage? E perché viene demonizzato da tutti gli ‘europeisti’? Su di lui ne dicono di tutti i colori: razzista, fascista, xenofobo.

Interessante un servizio pubblicato dal sito forexinfo.it.

Ricordiamo, per la cronaca, che gli ‘europeisti’, oggi, non sono più quelli degli anni ’60 e ’70 del secolo passato. Di questi, in giro, ce ne sono ancora pochi. Oggi gli ‘europeisti’ sono quelli che difendono il sistema dell’euro.

“Nigel Paul Farage (nella foto a destra tratta da intraprendente.it – leggiamo su forexinfo.it – è senza alcun dubbio uno dei principali pionieri anti-euro senza peli sulla lingua a cui molti anti-europeisti, anche nostrani, fanno letteralmente un baffo. Farage non ha lesinato critiche all’Unione europea, all’euro(truffa) e ai governi fantoccio che sono stati messi a capo dei Paesi per volere della troika. Leader dell’UKIP e deputato europeo, Farage ha conquistato visibilità grazie ad alcune dichiarazioni rilasciate al Parlamento europeo, e anche in Gran Bretagna il suo partito sta acquistando sempre più consensi”.

“Nigel Farage – prosegue l’articolo – è uno strenuo difensore delle sovranità nazionali e il suo più famoso intervento è stato quello rilasciato al parlamento europeo il 16 novembre 2011, in cui denunciò il “golpe europeista” avvenuto in Italia e in Grecia e accusò Herman Van Rompuy di non avere il diritto di decidere per mezzo miliardo di persone”.

“In un altro intervento, il 22 maggio 2012 – prosegue sempre l’articolo – Farage ha dichiarato esplicitamente che l’unica soluzione possibile è rappresentata dall’uscita dell’euro, accusando l’euro di aver distrutto crescita e lavoro, invece che supportarlo”.

Si può dare torto a chi dice cose che sono sotto gli occhi di tutti? E’ vero o no che, da quando l’Italia è entrata nell’euro siamo più poveri? O forse dobbiamo portare tutti il cervello all’ammasso nel nome dell’euro?

“Il 13 giugno 2012, invece – prosegue l’articolo – intervenne discutendo animatamente sul prestito da 100 miliardi alle banche spagnole, affermando che il salvataggio del Paese iberico avrebbe affossato l’Italia”.

Farage “si propone dunque come il leader indiscusso del movimento antieuropeista, avendo dichiarato più volte che gli scopi iniziali prefissati dall’Europa si sono letteralmente capovolti, sfociando in manovre suicide finalizzate ad appannare le speranze della gente, mortificare la crescita e aumentare notevolmente il tasso di disoccupazione (cose che, peraltro, stanno seriamente accadendo)”.

E in Gran Bretagna?

“In Gran Bretagna – prosegue l’articolo – sta accadendo qualcosa di anomalo, ma prevedibile, qualcosa che smentisce le dichiarazioni rilasciate da Mario Monti domenica 23 novembre da Fabio Fazio. Il premier, infatti, aveva focalizzato l’attenzione sul problema Gran Bretagna: “Bisogna che gli inglesi facciano un referendum non sui singoli provvedimenti adottati dagli altri Stati membri dell’Ue, ma un referendum nel quale si ponga la domanda fondamentale: volete o no continuare a restare nell’Unione europea? A quel punto sono sicuro che davanti a un piatto così importante in cui vi sono interessi bancari, finanziari e industriali, gli inglesi risponderebbero: ’Sì, per favore’”.

Aveva ragione Monti? L’articolo pubblicato da  forexinfo.ti dà un’altra versione:  il “ragionamento che potrebbe quadrare, ma risulta in netto contrasto con gli umori attuali del popolo britannico (il 54%, oggi, sarebbe favorevole a uscire dall’Unione europea, mentre solo il 36% desidererebbe rimanervi). Inoltre è assodato che in Gran Bretagna gli anti-europeisti radicali hanno superato, seppur leggermente, gli anti-europeisti moderati: segno emblematico che il ‘problema Gran Bretagna’, se di problema si tratta, esiste, senza considerare la stima di una crescita esponenziale del movimento, rafforzata dai giovani (tra i 18 e i 34 anni) che si schierano nettamente contro l’Unione europea (71%)”.

In ogni caso, già il fatto che di Farage parla male Mario Monti dovrebbe far riflettere gl’italiani. 

“L’UPIK di Farage, inoltre – prosegue l’articolo – sta guadagnando sempre più terreno su conservatori e laburisti, candidandosi a salire sul gradino più basso del podio dietro i due principali partiti britannici. La forza dell’UPIK sembra risiedere tutta nella tenacia di Farage, che ha respinto al mittente le adulazioni ruffiane dei Tories, dichiarando (anzi, ribadendo) che il loro leader, Cameron, è un incapace”.

“L’intera questione europea e le dirette conseguenze sulla vita delle persone saranno più alte nel 2014”, ha affermato Farage, ampiamente soddisfatto delle ultime rilevazioni che considerano l’UPIK il terzo partito in Gran Bretagna. Per non parlare del fatto che, nel nuovo Parlamento europeo il numero di parlamentari cosiddetti euro-scettici sono raddoppiati.

Ma allora perché in Italia Farage viene demonizzato? Forse perché il nostro è un Paese ormai egemonizzato dalla Germania, il Paese che, grazie all’euro – e grazie soprattutto alle truffe del debito pubblico italiano e della spread – si sta facendo pagare la riunificazione delle due Germanie dai minchioni che sono finiti nella trappola dell’euro.

Gl’italiani avranno modo di riflettere su Farage il prossimo autunno, quando verranno chiamati a pagare la Tasi e la Tari.

La sola Tasi – per chi è proprietario di una sola casa – ‘viaggerà’ tra 400 e 500 euro. Chi è proprietario di una seconda casa pagherà, in media, da mille e 200 e mille e 500 euro. Chi è proprietario di tre case, pagherà da 2 mila e 200 a 2 mila e 500 euro.

A queste some si aggiungerà la Tari – che dovrebbe ‘viaggiare’ – con una stima prudenziale – tra 250 e 400-500 euro.

In pratica, lo Stato italiano ha portato tutti i suoi ‘risparmi’ all’Unione europea. Si è rifatto sulle Regioni – che, secondo il progetto della Germania, dovrebbero sparire (comprese le Regioni a Statuto speciale) insieme con il Senato – e, soprattutto sui Comuni, lasciati senza soldi.

I Comuni, in autunno, massacreranno le famiglie italiana con Tasi e Tari.

Questo potrebbe essere comunque un fatto tutto sommato positivo. Perché le famiglie italiane – chiamate a versare in un colpo solo Tasi e Tari (e a fronteggiare tutti i balzelli occulti già introdotti dal Governo Letta-Alfano: basti pensare alla triplicazione dei costi della Giustizia, che in Italia, ormai è riservata solo ai ricchi) – finalmente dovrebbero svegliarsi.

Altro che demonizzazione di Farage…

Redazione

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