Il problema, tanto per cambiare, e' finanziario. All'emte per il diritto allo studio di palermo, ad esempio, debbono ancora essere riconosciuti 2,8 milioni di euro del 2013
Che fine faranno gli Ersu? Dialogo a distanza tra l’assessore Scilabra e gli studenti della Run
IL PROBLEMA, TANTO PER CAMBIARE, E’ FINANZIARIO. ALL’EMTE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DI PALERMO, AD ESEMPIO, DEBBONO ANCORA ESSERE RICONOSCIUTI 2,8 MILIONI DI EURO DEL 2013
L’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, convoca gli studenti universitari siciliani per parlare della manovra bis (il disegno di legge sulle variazioni di bilancio). Gli studenti della Run ( Rete universitaria nazionale) rispondono con un comunicato.
“A seguito della convocazione dei rappresentanti degli studenti agli organi superiori degli Atenei siciliani, per discutere della finanziaria bis (legge di variazioni di bilancio ndr), gli studenti di diverse associazioni e di diversi Atenei hanno condiviso quanto segue.
A poche ore dall’approvazione della finanziaria bis apprendiamo che l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione intende discutere delle disposizioni finanziarie con la rappresentanza studentesca.
Nonostante abbiamo più di un motivo per non partecipare ad un incontro, la cui estemporaneità e urgenza genera in noi un legittimo sospetto, il buon senso che contraddistingue il nostro modo di rappresentare gli studenti siciliani ci induce a ritenere che questa opportunità non può essere sprecata.
In questi mesi abbiamo più volte chiesto all’assessore di fare chiarezza su alcune questioni che riguardano il diritto allo studio nella nostra Regione, senza purtroppo ricevere alcuna spiegazione o alcun riscontro. Pertanto coglieremo l’occasione che l’assessore ci prospetta, non per essere protagonisti di possibili passerelle, bensì per affrontare tutte le questioni che non hanno ricevuto alcun riscontro e che riportiamo di seguito:
– mancato trasferimento all’Ersu di Palermo di circa 2,8 milioni di euro per il contributo di funzionamento del 2013;
– mancata ripartizione del primo acconto dei fondi MIUR trasferito il 5 dicembre 2013 pari a euro 5.117.698,00;
– mancata nomina del Presidente e del Direttore dell’Ersu di Enna;
– mancata nomina del Presidente dell’Ersu di Palermo, della rappresentanza studentesca e mancato rinnovo delle restanti componenti del Consiglio di Amministrazione dell’ente.
In particolare, il mancato espletamento dei doveri indicati in quest’ultimo punto, non hanno consentito l’insediamento del nuovo CdA generando le seguenti conseguenze:
– non è stato possibile in questi mesi erogare la borsa di studio (prima e seconda rata A.A. 2012/13 e prima rata A.A. 2013/14) a circa 600 studenti, che per svariate motivazioni (sospesi per verifica merito o in attesa di comunicazione codice IBAN), non sono rientrati nelle tranche di pagamento precedenti alla scadenza del mandato del Commissario;
– lEnte non ha potuto rimborsare la tassa regionale a buona parte degli studenti risultati idonei nellA.A. 2012/13;
– lEnte non ha potuto onorare gli impegni con tutti i fornitori utili al mantenimento dei servizi nelle residenze universitarie;
– l’Ente non ha potuto procedere all’assestamento di bilancio che avrebbe dovuto portare all’erogazione di ulteriori 763 borse di studio per l’anno accademico 2012/2013, così come annunciato dallo stesso Ente nel mese di dicembre con un comunicato stampa;
– l’Ente non ha potuto erogare 62 sussidi straordinari per gli studenti aventi specifiche difficoltà (la cui graduatoria è già stata pubblicata).
Facciamo notare, ancora, che prima di parlare del contributo di funzionamento 2014, bisognerebbe chiedersi il perché non è ancora stata trasferita all’Ersu di Palermo la restante parte del contributo di funzionamento 2013, pari al 50% circa dell’ammontare totale.
Il contributo di funzionamento per il 2014 a seguito dell’impugnativa delle legge finanziaria è passato da 14,917 a 2,281 milioni per tutti gli Ersu siciliani, mentre nel 2013 ammontava a 16,212 milioni di euro. Taglio tutt’altro che irrilevante se si pensa che solo nel 2010 ammontava a poco più di 23 milioni di euro.
Pertanto chiediamo che venga quanto meno ripristinata la somma erogata per il 2013, che ha già provocato negli anni un forte ridimensionamento dei servizi”.