Cgil, Cisl e Uil: la sanità pubblica di Agrigento è allo sbando

LA DENUNCIA DELLE TRE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CHE STIGMATIZZANO I TAGLI OPERATI DAL GOVERNO REGIONALE

Rischia di precipitare la situazione nella sanità pubblica di Agrigento a causa dei tagli disposti dal Governo regionale.

A denunciarlo sono i vertici delle Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil di questa provincia. 

“I continui tagli al personale – scrivono in un comunicato congiunto i rappresentanti delle tre organizzazioni sindacali – rischiano di far diventare l’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Agrigento un grande Pronto Soccorso. Con il taglio del 10% annuo sul personale dipendente, imposto dall’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, ai vertici dell’Asp di Agrigento, si dovrà ridurre drasticamente il rinnovo di molti contratti prossimi a scadere per varie figure professionali, privilegiando per ovvi motivi soltanto servizi come il Pronto Soccorso e la Rianimazione”.

“Reparti che già ‘viaggiavano’ con personale ridotto all’osso – aggiungono i sindacalisti – nei prossimi giorni vedranno ulteriormente ridursi il personale incaricato. Così, rischiamo una contrazione dell’offerta sanitaria nel nostro territorio che sarà devastante: pensiamo a servizi come la Neurologia che, da day Hospital, oggi garantisce dei posti letto, ma che continua ad elemosinare personale sanitario per poter continuare, ad essere un reparto. Oppure all’oncologia, che non ha mai potuto divenire un reparto di degenza proprio per carenza di medici ed infermieri, nonostante la loro cruciale importanza, visti i numeri che si registrano per questa patologia in provincia. In ragione di questo, quanti cittadini sono costretti a rivolgersi a strutture di altre regioni per avere risposte appropriate ai loro bisogni di salute?”.

“La politica non può ridursi ad un mero calcolo matematico – prosegue il comunicato -. Più volte abbiamo a gran voce rivendicato l’esigenza di espletare concorsi al fine di garantire una completa dotazione organica del personale, ma soprattutto per uscire dall’eterna precarietà, con la quale tutti i giorni, loro malgrado, i vertici dell’Asp 1 hanno convissuto e lottato”.

“Per questi motivi – concludono i segretario delle federazioni sindacali Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil – abbiamo deciso di sentire tutti i lavoratori nell’assemblea che terremo venerdì 16 maggio presso la sala formazione dell’Asp, di Agrigento, al fine di decidere eventuali forme di protesta”.


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