Una Smart posteggiata in via Sangiuliano, una Mitsubishi che si trovava in via Calì. Entrambe ieri notte sono state oggetto dell'attenzione dei ladri di autovetture. La polizia, in interventi diversi, ha messo le manette a Federico e Fabio Raciti e Gioacchino Palazzolo. Tutti ai domiciliari, adesso. Guarda foto
Centro, tre arresti per furto di automobili Due pregiudicati ammanettati dopo fuga
Tre arresti per furto di autovetture nella notte del sabato catanese. La polizia è intervenuta due volte, ed entrambi gli episodi sono avvenuti all’interno del centro storico cittadino.
Introno alle 1.15 alla centrale arriva la segnalazione di un furto ai danni di una vettura parcheggiata lungo via Sangiuliano. Giunte sul posto le
volanti notano due soggetti intenti ad armeggiare su una Smart. Alla vista della polizia i ladri fuggono a piedi in direzioni opposte. Dopo un lungo inseguimento sono fermati uno nei pressi di piazza Maiorana e l’altro in via Pistone. Inutile il tentativo di resistere all’arresto. In manette sono finiti Federico e Fabio Raciti, rispettivamente classe 1981 e classe 1974, entrambi pluripregiudicati. Con l’accusa di furto aggravato in concorso e resistenza a pubblico ufficiale sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa del rito per direttissima, fissato lunedì. All’interno della Smart, sulla quale erano evidenti i segni di effrazione, gli agenti hanno trovato gli arnesi dello scasso: una pinza, delle forbici, una chiave inglese.
Il secondo intervento è stato portato a termine verso le 2.30. Mentre è in transito per via Calì, una pattuglia viene fermata da un cittadino che segnala agli agenti i frammenti di vetri rotti della sua
auto rimasti per terra dopo il furto. La Mitsubishi Pajero in questione è però dotata di antifurto satellitare, che ne rileva immediatamente la posizione: via San Gaetano. Dove i poliziotti la ritrovano con a bordo tre soggetti che, vedendo la volante, tentano di fuggire. Due ci riescono, non Gioacchino Palazzolo (classe 1992) che finisce in manette, e successivamente viene posto ai domiciliari con l’accusa di furto aggravato in concorso con ignoti.