Un problema di segnaletica stradale rischia di annullare il lento processo di trasformazione di una porzione di centro storico in area pedonale, una battaglia che porta la firma del comitato spontaneo Centrocontemporaneo. A essere coinvolta è la zona compresa tra via Paternò, via Montesano e via San Michele, a due passi da piazza Teatro Massimo. A spiegare la vicenda è il consigliere della prima municipalità Davide Ruffino che è pure un componente dell’associazione etnea Mobilità sostenibile. «Via San Michele è chiusa al traffico il venerdì e il sabato dalle 20 alle due di notte e via Montesano è una ztl tutte le sere ma – spiega il politico – manca un cartello stradale che vieti l’ingresso alle vetture a partire da via Paternò». L’assenza di questa segnaletica fa sì che le macchine si immettano nell’arteria consentita «ma dopo meno di cento metri sono costrette a fermarsi e a fare marcia indietro: un fatto che crea un caos incredibile», precisa Ruffino. Anche perché si tratta di strade molto strette, solitamente frequentate da pedoni. «Senza contare che la maggior parte delle automobili, una volta entrate in via Paternò, se ne fregano dei cartelli sistemati sulle altre due strade, continuano la loro marcia e annullano l’area pedonale», spiega il consigliere di quartiere.
La confusione di vetture che si registra nella zona determina disagi non solo a chi passeggia nella zona ma pure ai residenti e agli operatori commerciali. Ragion per cui Ruffino ha denunciato il caso agli uffici competenti già da un mese. Senza però ottenere il riscontro sperato. «Ho contattato l’assessore alla Viabilità Rosario D’Agata e il comandante dei vigili urbani Pietro Belfiore senza che la vicenda sia stata ancora risolta», racconta il consigliere. La cui richiesta, maturata di concerto con i lavoratori e i cittadini che vivono nell’area, è semplice: «Ci accontentiamo dell’installazione di un cartello stradale che vieti l’accesso alle macchine a partire da via Paternò». Necessità che si accompagna «a una maggiore presenza di forze dell’ordine affinché gli orari dell’area pedonale vengano rispettati», dice Ruffino. Secondo il quale il rischio è «avere davanti una ztl che di fatti non lo è più», conclude.
«Abbiamo lottato per anni affinché venisse concepita l’importanza di una zona frequentata più da persone che macchine ma così tutto risulta inutile», interviene Antonio Recca, componente del comitato spontaneo Centrocontemporaneo. «Quando abbiamo iniziato ad alzare la voce per trasformare questa porzione di centro storico in una ztl eravamo animati dalla voglia di potere respirare un’aria un po’ più pulita, anche solo due volte a settimana», ricorda l’attivista. «Gli esempi da seguire sono piazza Duomo e piazza Università: all’inizio tutti erano ostili a chiuderle al traffico poi si sono abituati», continua. «Vogliamo che accada questo pure nella nostra zona e per raggiungere l’obiettivo abbiamo bisogno del sostegno dell’amministrazione comunale e delle forze dell’ordine», dice Antonio Recca. Un appoggio che in questo caso si traduce in un cartello stradale. Che sta per arrivare. «Ho firmato l’ordinanza per chiudere l’accesso alle auto anche in via Paternò ieri pomeriggio, a breve tutto sarà risolto», dichiara, contattato da MeridioNews, il dirigente della polizia municipale.
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