Centro Regina Elena, da sei mesi senza soldi «Il Sindaco attento al sociale solo a parole»

«Siamo allo stremo. Il Comune non ci paga da sei mesi e non sappiamo come mandare avanti l’istituto e le nostre famiglie». A parlare sono i dipendenti dell’Ipab, istituto di assistenza ai minori Regina Elena di Catania. Quaranta persone tra educatori, assistenti sociali, inservienti e amministratori che questa mattina hanno protestato sotto le finestre di palazzo degli elefanti. Che, nei confronti del centro, ha un debito da un milione di euro. «Dal mese di luglio non fanno altro che dirci “oggi, domani” ma ancora nessuno ha fatto nulla per darci quello che ci spetta –  racconta Salvina Stella, dipendente Ipab da 19 anni – Eppure noi continuiamo a lavorare. Non possiamo abbandonare i ragazzi e l’istituto». Quaranta famiglie a rischio e altrettanti quaranta minori stranieri – somali, tunisini, eritrei ed egiziani – ospitati dall’ente a cui oggi manca tutto. «Parliamo di beni di prima necessità» lamenta Giusi Mancini, al Regina Elena da 18 anni. «Ai ragazzi manca la spesa, la colazione la mattina, soprattutto in questi giorni che stanno facendo il Ramadan. Pregano e digiunano. Ma al momento non possiamo dare loro nemmeno un succo di frutta», racconta l’educatrice.

«Non sappiamo come pagare le bollette, la luce, il telefono. E’ una situazione che non potrà andare avanti ancora per molto» le fa eco una collega. «I ragazzi vengono da una situazione difficile e qualunque difficoltà può trasformarsi in un fattore di rischio. La settimana scorsa non sapevamo cosa mettere in tavola. Ci siamo indebitati con gli ingrossi, con il fruttivendolo, con il macellaio. Il Comune non paga e ormai ci hanno chiuso le casse. Non sappiamo più come fare». «Stancanelli non ha a cuore il nostro istituto o quantomeno ha a cuore solo la struttura e vuole destinarla ad altro scopo», commenta Salvina Stella. «Questo signore che si fa chiamare sindaco e il signor Pennisi, che dovrebbe fare l’assessore, non ci vogliono nemmeno incontrare. Rifiutano il dialogo», continua Giusi Mancini. «Ha avuto il coraggio di venire al Centro solo per mostrare la struttura al comandante dei Carabinieri», racconta. «Ma se pensano che ce ne andremo, si sbagliamo», commenta un’altra educatrice. «Stiamo continuando a lavorare anche senza esser pagate. Il Regina Elena è un istituto storico, non permetteremo che venga chiuso».

Per la maggior parte donne forti e agguerrite, gli operatori del sociale a Catania non hanno, quindi, nessuna intenzione di mollare. E chiedono con insistenza un incontro con il sindaco. Intanto, in questi mesi, dagli uffici del Comune non è giunta nessuna risposta. Solo il sentore che la struttura possa essere ceduta per altri scopi. «Un’ipotesi che scongiuriamo», dice Gaetano Agliozzo della Cgil. «Questi educatori protestano e soffrono per i mancati pagamenti del Comune già da un anno. Si tratta di un debito di più di 500mila euro che il Ministero dell’interno ha nei confronti del settore dell’educandato. E, nel caso di Catania, l’amministrazione dovrebbe colmare una cifra pari a circa un milione di euro», spiega. «I lavoratori stanno dimostrando sensibilità e attenzione verso la loro professione e le persone che assistono, continuando a lavorare senza vedere un soldo – aggiunge Stefano Passarello, segretario provinciale della Uil Fpl – Anzi, mi risulta che comprino a loro spese il latte e il necessario ai bambini», continua.

«Noi non vogliamo distruggere le istituzioni ma collaborare con queste, che sono un valore aggiunto ad una società che soffre. Abbiamo chiesto due incontri al sindaco, l’ultimo un mese fa. Ma non abbiamo avuto nessuna risposta. Ora basta, vogliamo essere ricevuti», alza il tono il sindacalista. «Perché la sua sensibilità nei confronti del sociale a parole è un conto, nei fatti è un altro. E non c’è». Intanto a fine sit-in, qualcuno riesce a farsi ricevere. E’ il direttore dell’ente, Vincenzo Serrentino, che ha un breve colloquio con il ragioniere capo del Comune, Giorgio Santonocito, al quale strappa un incontro per lunedì mattina. «Non aveva tutte le carte a disposizione per rispondermi sulla situazione attuale – racconta Serrentino – Ma, rivedendo con attenzione tutti i numeri, lunedì dovrebbe essere in grado di confermarci una prima tranche di fondi. Circa 110mila euro rateizzati, il dieci per cento di tutti i crediti che avanziamo dal Comune. Che certo non risolvono il problema di base ma, distribuiti per le varie necessità, serviranno almeno a sopravvivere».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Quaranta educatori Ipab da febbraio non percepiscono più lo stipendio. E non sanno nemmeno come provvedere all'alimentazione dei minori che assistono nella struttura di via Cifali. I sindacati chiedono un colloquio con Stancanelli, finora sempre negato. Fissato per lunedì un incontro tra il direttore dell'ente e la ragioneria del Comune. A disposizione fondi per pagare solo il dieci per cento dei debiti che ammontano a un milione di euro

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]