C’è un’altra matricola sulla strada del Palermo Filippi: «Dobbiamo entrare subito in partita»

Palermo, occhio alle matricole. Le sconfitte rimediate nel girone di andata dello scorso campionato contro Bisceglie, Turris e Foggia e anche il pareggio nel derby contro l’ACR Messina di sabato scorso sono qualcosa in più di un semplice dato statistico se questi risultati vengono messi in relazione con la sfida sul campo del Taranto valida per la terza giornata del girone C e in programma oggi alle 17,30. Rappresentano un avvertimento per i rosanero costretti a fare i conti, in uno stadio Iacovone che si preannuncia gremito di tifosi, con le forti motivazioni di una squadra tornata tra i professionisti dopo quattro anni in virtù del primato nel girone H di serie D ottenuto nella scorsa stagione. Picerno in Coppa Italia e poi in campionato Latina, ACR Messina e adesso Taranto. Per una curiosa coincidenza del calendario, gli uomini di Filippi sono destinati in queste battute iniziali della nuova stagione calcistica ad affrontare neopromosse o ripescate. Compagini spinte da entusiasmo e voglia di stupire e che al cospetto di un avversario blasonato come il Palermo tendono anche inconsciamente a raddoppiare sforzi ed energie con l’obiettivo di fare bella figura.

Lo farà anche il Taranto, squadra che complice il calore di una piazza appassionata di calcio come quella rosanero sarà per il Palermo una vera e propria trappola anche per aspetti che vanno al di là della dimensione di matricola. Esempi? Gli stimoli di Andrea Saraniti (l’attaccante palermitano, alla ricerca del primo gol con la maglia rossoblù, in estate ha firmato un biennale con i pugliesi dopo avere rescisso consensualmente il contratto con il club di viale del Fante) che dopo una stagione nella quale ha faticato a recitare un ruolo da protagonista vorrà dimostrare che gli addetti ai lavori rosanero hanno sbagliato a non puntare nuovamente su di lui e le potenzialità di un gruppo che può fare cose interessanti in questo campionato come dimostra la presenza degli uomini guidati da Laterza nel gruppo (di cui fa parte anche il Palermo) delle formazioni attualmente a quota 4 punti alle spalle della capolista Monopoli.

«Certamente Andrea darà il 110 per centro contro la quadra della sua città e nella quale non è stato confermato – ha spiegato il tecnico rosanero Filippi – ma noi non affrontiamo solo Saraniti bensì un Taranto in salute, un’ottima squadra composta da giocatori di livello in ogni zona del campo. Mi piace molto come gioca la compagine rossoblù, affrontano le gare a viso aperto e sanno soffrire nei momenti delicati della partita». Che nasconde diverse insidie: «Dovremo essere bravi nella lettura del match e, considerando anche il calore della tifoseria rossoblù di cui conosco passione ed entusiasmo avendo giocato a Taranto per due anni (dal 2002 al 2004, ndr), dovremo cercare di entrare subito in partita. In settimana abbiamo lavorato sugli errori commessi – ha aggiunto – abbiamo focalizzato l’attenzione soprattutto sulle distanze da tenere tra i reparti e devo dire che la squadra mi ha dato le risposte che cercavo dopo l’atteggiamento sbagliato mostrato nel primo tempo del derby con il Messina».

Acclamati dal collettivo della Curva Nord 12, i rosanero sono partiti giovedì in pullman dallo stadio alle 14,30 e dopo avere fatto tappa a Rende, in Calabria, ieri pomeriggio hanno proseguito il viaggio verso la Puglia. La partenza dal piazzale del Barbera è avvenuta dopo l’ultimo allenamento settimanale in sede prima della trasferta. Una seduta durante la quale Filippi ha mischiato le carte lasciando intendere che nell’undici anti-Taranto ci sono diversi nodi da sciogliere. In difesa, reparto privo degli infortunati Accardi e Peretti (il numero 54 continua l’iter terapeutico per la cura di un edema retinico ma – comunica il sito ufficiale del sodalizio targato Hera Hora – l’ecografia al bulbo oculare effettuata mercoledì non ha evidenziato alcun distaccamento della retina) e del neo-diciannovenne Buttaro out per squalifica, non è da sottovalutare la candidatura di Doda nella linea a tre con Lancini e uno tra Perrotta (impiegabile all’occorrenza anche sul centrodestra al posto in questo caso del nazionale Under 21 albanese) e Marconi. Sulla corsia di destra a centrocampo, inoltre, la titolarità di Almici è insidiata da Valente, recuperato dopo la microfrattura ad un piede che lo ha tenuto ai box finora in questo avvio stagionale e pronto a scendere in campo con il cuore gonfio di felicità per la nascita della figlia Stella Zoe. In attacco, inoltre, scalpita Soleri che dopo i due gol in due partite realizzati da subentrato sente profumo di maglia da titolare anche in caso di 3-4-2-1, modulo nel quale può fare pure il trequartista come avvenuto in pratica nello spezzone contro il Messina in cui è stato chiamato in causa e in cui ha agito in una posizione un po’ defilata con Brunori punto di riferimento centrale.


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